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Improcedibilità appello: Cassazione annulla condanna

Un uomo, condannato dal Giudice di Pace per non aver ottemperato a un ordine di espulsione, ha presentato ricorso. La Corte di Cassazione ha annullato la condanna senza riesaminare il merito, dichiarando l’improcedibilità dell’appello. La causa è il superamento dei termini massimi di durata del processo d’appello, introdotti dall’art. 344-bis c.p.p., a causa di un ritardo nella trasmissione degli atti alla Corte.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Improcedibilità Appello: Quando la Lentezza della Giustizia Annulla la Condanna

La recente introduzione della norma sull’improcedibilità appello (art. 344-bis c.p.p.) ha segnato una svolta nel sistema processuale penale, imponendo termini perentori per la durata dei giudizi di impugnazione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione offre un esempio emblematico di come questa norma operi nella pratica, portando all’annullamento di una condanna non per l’infondatezza dell’accusa, ma per il semplice decorso del tempo. Analizziamo insieme questo caso.

I Fatti del Caso: Condanna per Inosservanza dell’Ordine di Espulsione

La vicenda ha origine da una sentenza del Giudice di Pace di Fermo, che nel marzo 2022 condannava un cittadino straniero a una pena pecuniaria di quindicimila euro. Il reato contestato era la violazione dell’art. 14, comma 5-ter, del Testo Unico sull’Immigrazione, per non aver ottemperato all’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.

Contro questa decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, proponeva appello. Tuttavia, il Tribunale di Fermo, con un’ordinanza del dicembre 2024, rilevava che, trattandosi di una condanna a sola pena pecuniaria, il mezzo di impugnazione corretto non era l’appello, ma il ricorso per cassazione. Di conseguenza, gli atti venivano trasmessi alla Suprema Corte.

I Motivi del Ricorso e la questione dell’Improcedibilità dell’Appello

La difesa aveva basato il ricorso su due motivi principali:
1. Nullità della sentenza per difetto di motivazione: Si contestava che la sentenza di primo grado fosse priva di una reale argomentazione sulla sussistenza del reato, limitandosi a citare le prove senza spiegarne la rilevanza. In particolare, mancava ogni analisi sull’elemento soggettivo e sulla possibile esistenza di un ‘giustificato motivo’ che avrebbe potuto escludere la colpevolezza.
2. Richieste sul trattamento sanzionatorio: In subordine, si chiedeva una riduzione della pena, la concessione delle attenuanti generiche e la sospensione condizionale.

È proprio il primo motivo a rivelarsi decisivo. La Corte di Cassazione, infatti, lo ha ritenuto ‘non manifestamente infondato’, un presupposto essenziale per l’applicazione della nuova disciplina sulla improcedibilità appello.

La Decisione della Cassazione: Annullamento per Decorrenza dei Termini

La Suprema Corte non è entrata nel merito della colpevolezza dell’imputato. Ha invece applicato d’ufficio l’art. 344-bis del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che il giudizio di impugnazione deve concludersi entro un termine prestabilito, decorso il quale l’azione penale diventa improcedibile.

Nel caso specifico, la Corte ha calcolato che il termine massimo per la definizione del giudizio di legittimità era scaduto il 5 gennaio 2024. Gli atti, però, erano giunti alla cancelleria della Cassazione solo l’11 marzo 2025, ben oltre il limite consentito. Questo ritardo procedurale ha reso inevitabile la declaratoria di improcedibilità.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La motivazione della Corte si fonda su un’applicazione rigorosa delle nuove disposizioni processuali, introdotte per garantire la ragionevole durata del processo. I giudici hanno sottolineato che la non manifesta infondatezza del ricorso impediva una rapida declaratoria di inammissibilità e imponeva di considerare il superamento dei termini.

La sentenza impugnata è stata quindi annullata senza rinvio, non perché l’imputato fosse stato ritenuto innocente, ma perché lo Stato non è riuscito a concludere il processo nei tempi che la legge stessa si è imposta. La ‘tagliola’ dell’improcedibilità ha così posto fine al procedimento penale, estinguendo di fatto la condanna.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa decisione conferma la portata dirompente della disciplina sull’improcedibilità appello. Dimostra che il rispetto dei termini processuali è diventato un elemento cruciale per la tenuta stessa del processo penale. Una condanna, anche se supportata da prove, può essere vanificata da ritardi nella gestione del fascicolo processuale. Per gli operatori del diritto, ciò significa porre massima attenzione ai tempi del procedimento, mentre per i cittadini rappresenta una garanzia contro la durata indefinita dei processi, sebbene con il rischio che alcuni reati restino impuniti per ragioni puramente procedurali.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna?
La Corte ha annullato la sentenza perché era scaduto il termine massimo di durata del processo di impugnazione previsto dall’art. 344-bis del codice di procedura penale. Di conseguenza, ha dichiarato l’improcedibilità dell’azione penale.

Cosa significa che un motivo di ricorso ‘non è manifestamente infondato’?
Significa che l’argomentazione legale presentata dalla difesa ha una sua plausibilità e non è palesemente pretestuosa o errata. Nel caso specifico, la critica alla mancanza di motivazione della sentenza di primo grado è stata considerata un valido argomento di discussione, impedendo una rapida archiviazione del ricorso.

Per quale motivo gli atti sono arrivati in ritardo alla Corte di Cassazione?
La sentenza non specifica il motivo del ritardo, ma evidenzia che la trasmissione degli atti dal Tribunale di Fermo alla Corte di Cassazione è avvenuta molto tempo dopo la scadenza del termine per la definizione del giudizio, rendendo inevitabile la declaratoria di improcedibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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