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Impossibilità economica cauzione: quando è valida?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21721/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per non aver versato una cauzione di 500 euro. La Corte ha chiarito che, per giustificare l’inadempimento, non basta una generica dichiarazione di povertà. È necessario un ‘onere di allegazione’, ovvero la presentazione di fatti specifici che dimostrino una reale impossibilità economica a pagare la cauzione.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impossibilità Economica per la Cauzione: Non Basta Dichiararsi Poveri

Quando un giudice impone il versamento di una cauzione come parte di una misura di prevenzione, cosa succede se l’interessato non ha i mezzi per pagare? La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 21721 del 2024 offre un chiarimento fondamentale sul tema dell’impossibilità economica cauzione, stabilendo che una semplice e generica affermazione di indigenza non è sufficiente a escludere la responsabilità penale per l’inadempimento.

I Fatti del Caso

Un soggetto, sottoposto a una misura di prevenzione personale, veniva condannato per non aver rispettato l’obbligo di versare una cauzione, il cui importo era stato fissato in 500 euro. L’imputato presentava ricorso in Cassazione, sostenendo di non aver potuto pagare a causa delle sue precarie condizioni economiche. A suo avviso, questa situazione avrebbe dovuto escludere la sua colpevolezza, integrando una causa di giustificazione come lo stato di necessità.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo generico e manifestamente infondato. I giudici hanno confermato la decisione della Corte d’Appello, la quale aveva correttamente respinto le argomentazioni della difesa. Secondo la Cassazione, l’imputato non aveva fornito alcuna prova concreta a sostegno della sua presunta impossibilità economica, limitandosi a una dichiarazione vaga e non dimostrata.

Le Motivazioni: L’onere di allegazione in caso di impossibilità economica cauzione

Il cuore della decisione risiede nella distinzione tra la semplice affermazione di uno stato di povertà e l’adempimento del cosiddetto ‘onere di allegazione’. La giurisprudenza consolidata, richiamata nell’ordinanza, stabilisce che l’impossibilità economica di far fronte al pagamento della cauzione può essere dedotta nel giudizio penale per escludere la responsabilità. Tuttavia, non è sufficiente lamentare genericamente la propria indigenza.

Grava sull’imputato un preciso onere di allegazione: egli deve cioè rappresentare al giudice circostanze di fatto specifiche, concrete e idonee a dimostrare che il pagamento era effettivamente impossibile. Ad esempio, avrebbe potuto documentare la perdita del lavoro, la presenza di debiti urgenti, la necessità di sostenere spese mediche indifferibili per sé o per la famiglia, o altre situazioni fattuali che rendevano materialmente impossibile reperire la somma richiesta, per quanto modesta.

Nel caso specifico, la Corte ha sottolineato come la somma di 500 euro fosse ‘assai modesta’ e che l’imputato si era limitato a richiamare ‘una generica ed indimostrata condizione di indigenza’. Questo non soddisfa l’onere richiesto dalla legge.

Inoltre, i giudici hanno ribadito che il reato di inosservanza dell’obbligo di versare la cauzione è una contravvenzione. Per questa tipologia di reati, per affermare la responsabilità penale è sufficiente la ‘mera colpa’, ovvero la negligenza o la trascuratezza nel non adempiere all’ordine del giudice, non essendo necessario dimostrare l’intenzione specifica di violare la legge (dolo).

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione pratica: chiunque si trovi nell’impossibilità di adempiere a un obbligo pecuniario imposto dal tribunale non può limitarsi a una difesa passiva e generica. È indispensabile un ruolo attivo nel fornire al giudice tutti gli elementi concreti e documentabili che provino l’effettiva incapacità economica. In assenza di una tale allegazione specifica, la difesa basata sull’impossibilità economica cauzione è destinata a fallire, con la conseguenza di una condanna per l’inadempimento e il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

È sufficiente dichiararsi povero per non pagare una cauzione imposta dal giudice?
No. Secondo la Corte di Cassazione, una generica e indimostrata affermazione dello stato di indigenza non è sufficiente a giustificare l’inadempimento.

Cosa deve fare chi si trova in una reale impossibilità economica di pagare la cauzione?
Deve adempiere a un ‘onere di allegazione’, ovvero deve rappresentare al giudice circostanze di fatto specifiche e idonee a concretizzare tale condizione di impossibilità, non potendosi limitare a una semplice dichiarazione.

Qual è l’elemento psicologico richiesto per il reato di inosservanza dell’obbligo di versare la cauzione?
Trattandosi di una contravvenzione, è sufficiente la mera colpa. Ciò significa che la responsabilità penale può essere affermata anche in assenza di una volontà intenzionale di violare il precetto, bastando un comportamento negligente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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