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Guida sotto stupefacenti: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida sotto stupefacenti. I giudici hanno ritenuto i motivi del ricorso generici e una mera riproposizione di argomentazioni già respinte, confermando che la pericolosità della condotta, come la guida di un autocarro in stato di alterazione, impedisce il riconoscimento della particolare tenuità del fatto.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida Sotto Stupefacenti: Inammissibile il Ricorso Aspecifico per la Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito principi fondamentali in materia di guida sotto stupefacenti e sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi. La decisione sottolinea come la genericità delle argomentazioni e la mancata contestazione specifica delle motivazioni della sentenza impugnata portino inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese. Analizziamo nel dettaglio questa pronuncia per comprenderne la portata pratica.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso

Il caso riguarda un conducente, condannato in primo grado dal GUP e la cui sentenza era stata confermata dalla Corte d’Appello, per il reato di cui all’art. 187, comma 1, del Codice della Strada. All’imputato veniva contestato di essersi posto alla guida di un autocarro su una strada pubblica in un grave stato di alterazione psicofisica, dovuto all’assunzione di sostanze stupefacenti, con ridotte capacità di manovra e di reazione, creando un concreto pericolo per la circolazione stradale.

Contro la sentenza di secondo grado, la difesa proponeva ricorso per Cassazione, basandolo su tre motivi principali: la nullità della sentenza per un errore nel capo di imputazione, un vizio di motivazione sulla responsabilità penale e il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso, dichiarandolo integralmente inammissibile sulla base di argomentazioni chiare e consolidate.

La Critica alla Genericità del Ricorso sulla Guida Sotto Stupefacenti

In primo luogo, i giudici hanno respinto la doglianza relativa all’errore nel capo di imputazione (riguardante luogo e data del fatto). La Corte ha qualificato il motivo come del tutto aspecifico, poiché la difesa non aveva dimostrato alcun vulnus (lesione) concreto ai diritti di difesa. Inoltre, i fatti erano stati chiaramente ricostruiti nei giudizi di merito, anche sulla base delle stesse indicazioni fornite dal ricorrente.

Sul punto della responsabilità penale, la Cassazione ha evidenziato come il ricorso costituisse una mera riproposizione dei motivi d’appello, senza un effettivo confronto con le argomentazioni della Corte territoriale. Quest’ultima aveva ampiamente motivato la condanna, basandosi sia sull’esito positivo degli esami ematochimici sia sul quadro sintomatologico rilevato dagli agenti al momento del controllo su strada.

Il Diniego della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il motivo relativo al mancato riconoscimento della particolare tenuità del fatto è stato giudicato inammissibile. La Corte ha sottolineato che i giudici di merito avevano correttamente valutato il “maggior disvalore della condotta” basandosi su elementi concreti e fattuali. La guida di un mezzo pesante come un autocarro, su una via pubblica, in un grave stato di alterazione psicofisica, configura un pericolo significativo e non può essere considerata un’offesa di lieve entità. Tale valutazione, secondo la Cassazione, è coerente con la normativa e i principi giurisprudenziali, che collegano la gravità del fatto alle sue modalità concrete e al pericolo generato.

Le Conclusioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso

La decisione si conclude con la declaratoria di inammissibilità del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza rappresenta un importante monito per la difesa: un ricorso per Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello. È necessario un confronto critico e specifico con le motivazioni della sentenza impugnata, dimostrando in modo puntuale le presunte violazioni di legge o i vizi logici. In assenza di tale specificità, specialmente in materie gravi come la guida sotto stupefacenti, l’esito più probabile è una pronuncia di inammissibilità che rende definitiva la condanna.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché le doglianze erano aspecifiche, prive di un reale confronto con le motivazioni della sentenza d’appello e, in sostanza, una mera riproposizione di argomenti già esaminati e respinti nei precedenti gradi di giudizio.

È possibile invocare la “particolare tenuità del fatto” per il reato di guida sotto stupefacenti?
In questo caso specifico, la Corte ha ritenuto inapplicabile la causa di non punibilità. La valutazione si è basata sulla gravità concreta della condotta: guidare un autocarro su una strada pubblica in un grave stato di alterazione psicofisica, con ridotte capacità di manovra, costituisce un pericolo elevato che esclude la particolare tenuità del fatto.

Un errore formale nel capo d’imputazione rende sempre nulla la sentenza?
No. Secondo la Corte, un errore nel capo d’imputazione (in questo caso, su luogo e tempo del reato) non comporta la nullità della sentenza se non viene dimostrato un pregiudizio effettivo ai diritti della difesa e se i fatti sono stati comunque chiaramente ricostruiti nel corso del processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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