Guida sotto stupefacenti: quando il ricorso in Cassazione è inutile
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27318/2024, ha affrontato un caso di guida sotto stupefacenti, fornendo chiarimenti cruciali sui limiti del ricorso nel giudizio di legittimità. La vicenda riguarda un automobilista condannato per essersi messo al volante in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di cocaina. La Suprema Corte ha dichiarato il suo ricorso inammissibile, confermando la condanna e ribadendo un principio fondamentale del nostro sistema processuale: la Cassazione non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine da un controllo stradale durante il quale un automobilista è stato trovato in uno stato di alterazione psicomotoria. Le analisi successive, effettuate su campioni di fluido del cavo orale, hanno confermato la recente assunzione di cocaina. Sulla base di questi elementi, i giudici di merito, sia in primo grado che in appello, avevano ritenuto provata la responsabilità penale dell’imputato per il reato di guida sotto stupefacenti.
Le Ragioni del Ricorso e la Decisione della Cassazione
L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, cercando di contestare la ricostruzione dei fatti e l’interpretazione del materiale probatorio da parte della Corte d’Appello. In sostanza, la difesa ha tentato di ottenere una nuova valutazione delle prove, sostenendo che quelle esistenti non fossero sufficienti a fondare una condanna.
La Suprema Corte, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno spiegato che le censure proposte non erano consentite nel giudizio di legittimità. La valutazione delle prove e la ricostruzione del fatto sono attività rimesse alla competenza esclusiva del giudice di merito. Il ruolo della Cassazione è limitato a verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, coerente e non manifestamente illogica. In questo caso, la motivazione della Corte d’Appello è stata giudicata “congrua e adeguata”, basata su corretti criteri di inferenza e su massime di esperienza condivisibili.
Particolare Tenuità del Fatto e Prescrizione: Perché sono state escluse
La difesa aveva anche sollevato altre questioni, prontamente respinte dalla Corte.
1. Particolare tenuità del fatto: Questa causa di non punibilità è stata esclusa a causa del “serio pericolo per la pubblica incolumità” derivato dalla condotta dell’imputato. La valutazione del pericolo, essendo una questione di merito, è stata ritenuta insindacabile in Cassazione.
2. Prescrizione: La Corte ha confermato che il reato, commesso nel 2017, non era prescritto, in quanto al caso si applicava la disciplina introdotta dalla legge n. 103/2017, che ha modificato i termini di prescrizione.
le motivazioni
La decisione della Cassazione si fonda su un principio cardine del processo penale: la netta distinzione tra giudizio di merito e giudizio di legittimità. I giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) hanno il compito di accertare come si sono svolti i fatti, analizzando le prove raccolte (testimonianze, perizie, analisi di laboratorio). La Corte di Cassazione, invece, non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici precedenti, ma deve solo controllare che il loro ragionamento sia esente da vizi logici o violazioni di legge. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la sentenza d’appello avesse plausibilmente ravvisato il reato sulla base sia degli elementi sintomatici dell’alterazione, sia sull’esito positivo delle analisi, fornendo una motivazione solida e immune da censure.
le conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione pratica: un ricorso in Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio nel merito. Per avere successo, l’impugnazione deve concentrarsi su specifiche violazioni di legge o su vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza, non sulla speranza di ottenere una diversa interpretazione delle prove. Per chi si trova ad affrontare un’accusa di guida sotto stupefacenti, è fondamentale sapere che la prova del reato può basarsi su un insieme di elementi, inclusi i dati sintomatici e le analisi scientifiche, e che la valutazione di tali elementi da parte del giudice di merito, se ben motivata, è difficilmente contestabile in sede di legittimità.
Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure sollevate riguardavano la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove, questioni che rientrano nella competenza esclusiva dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non possono essere riesaminate dalla Corte di Cassazione nel giudizio di legittimità.
Quali prove sono state considerate sufficienti per la condanna per guida sotto stupefacenti?
La condanna si è basata su una combinazione di prove: gli elementi sintomatici riscontrati sull’imputato, indicativi di un’alterazione psicomotoria, e l’esito dell’esame di due campioni di fluido del cavo orale, che hanno dimostrato l’assunzione di cocaina.
Per quale motivo non è stata applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
La particolare tenuità del fatto è stata esclusa in considerazione del serio pericolo per la pubblica incolumità che la condotta dell’imputato ha causato. I giudici hanno ritenuto che la gravità del pericolo concreto rendesse il fatto non meritevole di tale beneficio.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27318 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27318 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a BROLO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 05/06/2023 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Il ricorso proposto da NOME COGNOME COGNOME avverso sentenza recante l’affermazione di responsabilità in ordine ai reati ascritti è inammissibile, perché contenen censure non consentite nel giudizio di legittimità, in quanto concernenti la ricostruzione e valutazione del fatto nonché l’apprezzamento del materiale probatorio, profili del giudizi rimessi alla esclusiva competenza del giudice di merito che ha fornito una congrua e adeguata motivazione, immune da censure di manifesta illogicità perché basata su corretti criteri d inferenza, espressi in un ragionamento fondato su condivisibili massime di esperienza.
I giudici di merito hanno plausibilmente ravvisato il reato di guida in stato alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di stupefacenti, sulla scorta non soltanto deg elementi sintomatici riscontrati, indicativi di alterazione psicomotoria del prevenuto, anche sulla base dell’esame di due campioni di fluido del cavo orale, da cui era emersa l’assunzione di cocaina. La particolare tenuità del fatto è stata motivatamente esclusa, avuto riguardo al serio pericolo per la pubblica incolumità derivato dalla condotta del prevenuto valutato secondo una ponderata valutazione di merito insindacabile in cassazione. Infine, è stata correttamente esclusa la decorrenza della prescrizione, trovando nella specie applicazione la disciplina di cui alla legge n. 103/2017, trattandosi di fatti-reato commessi data 29.10.2017.
Segue, a norma dell’art. 616 c.p.p., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento ed al pagamento a favore della Cassa delle ammende, non emergendo ragioni di esonero, della somma di C 3.000,00 a titolo di sanzione pecuniaria.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 26 giugno 2024
Il Con ‘gliere estensore