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Guida senza patente: ricorso inammissibile per la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida senza patente. La Corte ha ritenuto che le motivazioni dell’appello fossero una mera ripetizione di argomenti già respinti. È stata inoltre confermata l’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, date le circostanze concrete della guida: in pieno giorno, in una zona trafficata e con passeggeri a bordo.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza patente: quando il ricorso in Cassazione è inammissibile

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un caso di guida senza patente, chiarendo i motivi che portano a dichiarare un ricorso inammissibile e i criteri per escludere l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Questa decisione sottolinea l’importanza di presentare censure specifiche e pertinenti in sede di legittimità, anziché limitarsi a riproporre argomenti già valutati.

I fatti di causa

Un soggetto veniva condannato per il reato di guida senza patente, previsto dall’art. 116, comma 15, del Codice della Strada. La violazione era avvenuta in una mattina, intorno alle 10:30, in una zona della città di Palermo descritta come altamente trafficata. L’imputato, al momento del controllo, si trovava alla guida di un’autovettura e trasportava a bordo altre due persone, il tutto senza essere in possesso del necessario titolo abilitante. A seguito della condanna confermata in appello, l’imputato proponeva ricorso per cassazione, lamentando una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione.

L’analisi della Corte e l’inammissibilità del ricorso per guida senza patente

La Corte di Cassazione ha giudicato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici hanno osservato che i motivi presentati dal ricorrente non erano altro che una riproduzione di censure già adeguatamente esaminate e respinte con argomenti giuridici corretti dalla Corte d’Appello. Il ricorso mancava di una critica specifica e puntuale alle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata, requisito fondamentale per l’ammissibilità di un ricorso in sede di legittimità.

Le motivazioni

La motivazione della Corte di Cassazione si articola su due punti principali. In primo luogo, la genericità del ricorso. La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito dove si possono rivalutare i fatti, ma una sede in cui si controlla la corretta applicazione del diritto. Riproporre le stesse doglianze già respinte, senza confrontarsi criticamente con la decisione di secondo grado, rende il ricorso non consentito dalla legge.

In secondo luogo, e più nel dettaglio, la Corte ha confermato la correttezza della decisione della Corte d’Appello nell’escludere la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). I giudici di merito avevano infatti valorizzato elementi concreti per dimostrare che l’offesa non era di lieve entità. Nello specifico, la condotta di guida senza patente era stata posta in essere:
* In piena mattina (ore 10:30), un orario di intenso traffico veicolare.
* In una zona urbana notoriamente trafficata.
* Con la presenza di due passeggeri a bordo.

Queste circostanze, nel loro complesso, sono state ritenute indicative di una significativa pericolosità della condotta, tale da superare la soglia della “particolare tenuità” e rendere quindi inapplicabile il beneficio della non punibilità.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Come conseguenza, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce due principi fondamentali: la necessità di specificità e pertinenza dei motivi di ricorso in Cassazione e l’importanza di una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto per determinare la gravità di un reato come la guida senza patente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti erano una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza una critica specifica e puntuale delle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.

Perché non è stata applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.)?
La non punibilità è stata esclusa perché le circostanze concrete del fatto — aver guidato in pieno giorno (ore 10:30), in una zona urbana altamente trafficata e trasportando altre due persone — sono state ritenute indicative di una pericolosità tale da non poter considerare l’offesa come particolarmente tenue.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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