LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Guida senza patente recidiva: quando è reato penale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida senza patente recidiva. La sentenza conferma che per integrare il reato è sufficiente la prova della precedente violazione tramite verbale, senza necessità di un accertamento definitivo, e chiarisce le regole sulla prescrizione e sull’adesione del difensore all’astensione dalle udienze in procedimenti a trattazione scritta.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza patente recidiva: quando scatta il reato?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18440 del 2025, torna a pronunciarsi su un tema di grande interesse pratico: la guida senza patente recidiva. La pronuncia offre importanti chiarimenti su quando questa condotta, originariamente depenalizzata, torna ad assumere rilevanza penale e affronta questioni procedurali rilevanti, come l’efficacia dell’adesione all’astensione degli avvocati nei giudizi a trattazione scritta. Analizziamo nel dettaglio la decisione per comprenderne la portata e le implicazioni.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un automobilista condannato sia in primo grado dal Tribunale di Civitavecchia sia in secondo grado dalla Corte di Appello di Roma per il reato di guida senza patente. La particolarità della vicenda risiedeva nella recidiva: l’imputato era stato fermato alla guida il 20 agosto 2019, dopo aver già commesso la medesima violazione il 14 novembre 2018. Questa reiterazione della condotta nel biennio è l’elemento che, per legge, fa ‘risorgere’ il reato, impedendo l’applicazione della più lieve sanzione amministrativa.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su sei motivi principali:
1. Nullità del procedimento d’appello: L’udienza si era tenuta nonostante l’adesione del difensore a un’astensione nazionale proclamata dalle Camere Penali.
2. Vizio di motivazione sulla colpevolezza: La difesa sosteneva che non fosse stata fornita prova certa della precedente violazione, né della revoca della patente.
3. Intervenuta prescrizione: Si asseriva che il reato fosse ormai estinto per decorso del tempo.
4. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche.
5. Mancata concessione della sospensione condizionale della pena.
6. Eccessività della pena inflitta.

Le motivazioni della Corte di Cassazione sulla guida senza patente recidiva

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato e generico. Vediamo i punti salienti della motivazione.

Astensione degli avvocati e trattazione scritta

Sul primo punto, la Corte ha chiarito un principio fondamentale della procedura d’appello in regime di trattazione scritta (introdotto durante l’emergenza pandemica e tuttora applicato in molti casi). Se nessuna delle parti richiede la discussione orale, il procedimento si svolge sulla base degli atti scritti. In questo contesto, l’adesione del difensore all’astensione dalle udienze è irrilevante. L’astensione ha lo scopo di impedire lo svolgimento di attività che richiedono la presenza fisica del legale; se tale presenza non è prevista, non c’è alcun obbligo per il giudice di rinviare l’udienza.

La prova della recidiva

La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: per integrare il reato di guida senza patente recidiva, non è necessario che la precedente violazione sia stata accertata con una sentenza passata in giudicato. È sufficiente che l’accusa produca il verbale di contestazione della prima violazione. Spetta poi all’imputato dimostrare di aver impugnato quel verbale o di aver presentato una richiesta di oblazione. In assenza di tale prova da parte della difesa, la precedente violazione si considera definitiva ai fini della contestazione della recidiva. Nel caso di specie, l’accusa aveva prodotto entrambi i verbali, sottoscritti dall’imputato, che non aveva mai contestato di averli impugnati.

Il calcolo della prescrizione

Anche il motivo sulla prescrizione è stato respinto. La Corte ha richiamato una recentissima pronuncia delle Sezioni Unite (sentenza Polichetti, 2024), la quale ha stabilito che per i reati commessi in un determinato arco temporale (tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019), si applicano le norme sulla sospensione della prescrizione introdotte dalla Legge n. 103/2017. Poiché il fatto era stato commesso il 20 agosto 2019, rientrava pienamente in questo periodo. Calcolando i periodi di sospensione, il termine massimo di prescrizione non era ancora decorso.

Infine, i motivi relativi alle attenuanti, alla sospensione condizionale e alla misura della pena sono stati ritenuti generici, poiché la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione logica e adeguata sul punto.

Conclusioni

La sentenza in esame consolida principi giuridici di notevole importanza. In primo luogo, stabilisce che la guida senza patente recidiva è un reato la cui esistenza può essere provata in modo agile, basandosi sui verbali di accertamento, invertendo di fatto l’onere della prova sull’imputato che deve dimostrare di averli contestati. In secondo luogo, offre un’interpretazione chiara sull’irrilevanza dell’astensione degli avvocati nei procedimenti a trattazione scritta non partecipata, garantendo la continuità dell’attività giurisdizionale. Infine, conferma le attuali regole di calcolo della prescrizione per una specifica fascia di reati, un tema che ha generato notevole dibattito giuridico.

Quando la guida senza patente è considerata un reato?
La guida senza patente diventa un reato penale quando la stessa violazione viene commessa una seconda volta entro un periodo di due anni (recidiva nel biennio). La prima violazione è un illecito amministrativo, ma la seconda fa scattare la sanzione penale.

Come si prova la recidiva per il reato di guida senza patente?
Secondo la Corte, non è necessario un accertamento definitivo della precedente violazione. È sufficiente che l’accusa presenti il verbale di contestazione. Se l’imputato non dimostra di aver impugnato tale verbale, l’accertamento dell’illecito si considera definitivo ai fini della recidiva.

L’adesione di un avvocato a uno sciopero ha effetto se l’udienza d’appello si svolge con trattazione scritta?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, nei procedimenti d’appello a trattazione scritta dove non è richiesta la discussione orale, l’adesione del difensore all’astensione dalle udienze non obbliga il giudice a rinviare il procedimento, poiché la presenza fisica del legale non è necessaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati