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Guida senza patente recidiva: non è depenalizzata

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che revocava una condanna per guida senza patente recidiva. La Suprema Corte ha stabilito che questa specifica fattispecie, aggravata dalla ripetizione dell’illecito nel biennio, costituisce un’ipotesi autonoma di reato e non è stata interessata dalla depenalizzazione del 2016, rimanendo quindi penalmente rilevante.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza Patente Recidiva: La Cassazione Conferma che Resta Reato

La recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale per chi si mette al volante: la guida senza patente recidiva non è un semplice illecito amministrativo, ma una vera e propria fattispecie autonoma di reato. Questa pronuncia chiarisce la portata della depenalizzazione avvenuta nel 2016, sottolineando come la condotta aggravata dalla ripetizione nel biennio mantenga la sua rilevanza penale. Analizziamo insieme la decisione della Suprema Corte e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: La Revoca della Condanna

Il caso ha origine da un’ordinanza del Tribunale di Trani, che, in funzione di giudice dell’esecuzione, aveva revocato una sentenza di condanna nei confronti di un automobilista. L’uomo era stato condannato per essersi posto alla guida di un veicolo pur avendo la patente revocata e, soprattutto, per aver commesso lo stesso illecito nel biennio precedente.

Il giudice dell’esecuzione aveva motivato la sua decisione ritenendo che il reato fosse stato abrogato a seguito degli interventi di depenalizzazione. Di conseguenza, aveva annullato gli effetti della condanna, considerandola non più valida.

Il Ricorso del Pubblico Ministero e la guida senza patente recidiva

Contro questa decisione, il pubblico ministero ha proposto ricorso per Cassazione. La tesi dell’accusa era chiara: il Tribunale aveva commesso un errore di diritto. La fattispecie contestata all’imputato, ovvero la guida senza patente aggravata dalla recidiva specifica nel biennio, non rientrava tra quelle depenalizzate dal D.Lgs. 8/2016.

Secondo il ricorrente, la norma incriminatrice (art. 116, comma 15, secondo periodo, del Codice della Strada) configura un’ipotesi di reato autonoma, distinta dalla guida senza patente ‘semplice’. La presenza della recidiva nel biennio, quindi, non è una mera aggravante, ma un elemento costitutivo del reato, che il legislatore ha scelto di continuare a punire con la pena dell’arresto.

La Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso del pubblico ministero, annullando l’ordinanza del Tribunale senza rinvio. La revoca della condanna è stata quindi definita “del tutto illegittima”.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha chiarito che l’ipotesi di guida senza patente recidiva nel biennio costituisce una fattispecie autonoma di reato e non è stata toccata dalla depenalizzazione. Citando una precedente pronuncia (Sez. 4, n. 42285 del 10/05/2017), i giudici hanno ribadito che la recidiva in questo contesto è un elemento costitutivo del reato. La legge, infatti, punisce questa specifica condotta con la pena dell’arresto, confermandone la natura penale.

Nel caso specifico, era evidente dal capo di imputazione che la condanna era stata emessa proprio per questa ipotesi aggravata, dato il riferimento esplicito a una precedente condanna nel biennio. Pertanto, la condotta per cui l’imputato era stato condannato era, e rimane, penalmente rilevante.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione è perentoria: l’ordinanza impugnata è stata annullata senza rinvio. Questo significa che la revoca della condanna è stata cancellata e la sentenza originale è tornata ad essere pienamente efficace. La sentenza riafferma un principio cruciale: la ripetizione di certi comportamenti illeciti, come la guida senza patente, è vista dal legislatore con particolare sfavore, tanto da giustificare il mantenimento della sanzione penale anche a fronte di interventi generali di depenalizzazione.

La guida senza patente perché revocata, con recidiva nel biennio, è stata depenalizzata?
No, secondo la Corte di Cassazione, questa specifica ipotesi, prevista dall’art. 116, comma 15, secondo periodo del D.Lgs. 285/1992, non è stata oggetto di depenalizzazione e costituisce una fattispecie autonoma di reato, punita con l’arresto.

Perché il Tribunale dell’esecuzione aveva inizialmente revocato la condanna?
Il Tribunale aveva erroneamente ritenuto che il reato contestato fosse stato abrogato e depenalizzato dalla riforma del 2016, revocando di conseguenza la sentenza di condanna emessa in precedenza.

Qual è la conseguenza della decisione della Corte di Cassazione?
La Corte ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale. Ciò significa che la revoca della condanna è stata annullata e la condanna originale per guida senza patente con recidiva è tornata ad essere pienamente valida ed efficace.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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