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Guida senza patente: reato se c’è misura di prevenzione

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per il reato di guida senza patente a carico di un soggetto sottoposto a sorveglianza speciale. La sentenza stabilisce che il reato sussiste anche se la revoca della patente è avvenuta a causa di una misura di prevenzione precedente e non di quella in vigore al momento del fatto. Ciò che conta è la pericolosità sociale attuale del soggetto, attestata dalla misura in corso, combinata con una precedente revoca legata a tale profilo di pericolosità.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza patente con misura di prevenzione: quando è reato?

La guida senza patente è una condotta che, nella maggior parte dei casi, costituisce oggi un illecito amministrativo. Tuttavia, la legge prevede eccezioni rilevanti, trasformando questa infrazione in un vero e proprio reato quando a commetterla è una persona sottoposta a una misura di prevenzione personale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un aspetto cruciale di questa fattispecie: il reato sussiste anche se la revoca della patente è legata a una misura di prevenzione passata e non a quella attualmente in corso. Analizziamo la decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 73 del D.Lgs. n. 159/2011. L’imputato era stato sorpreso alla guida di un’autovettura pur essendo privo di patente. La particolarità della vicenda risiede in due circostanze temporali distinte:

1. La sua patente di guida era stata revocata nel lontano 2006, come conseguenza di una prima misura di prevenzione.
2. Il fatto di guida senza patente era stato commesso nel 2020, mentre l’uomo era sottoposto a una nuova e diversa misura di prevenzione (sorveglianza speciale) applicata nel 2019.

La difesa sosteneva che, per configurare il reato, dovesse esistere un collegamento diretto tra la misura di prevenzione in corso e la revoca della patente. Poiché la revoca era legata a una misura precedente e ormai conclusa, secondo l’imputato non si sarebbero dovute applicare le sanzioni penali.

La decisione della Cassazione sulla guida senza patente

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la condanna. I giudici hanno stabilito un principio di diritto fondamentale: per la sussistenza del reato di guida senza patente da parte di un soggetto sottoposto a misura di prevenzione, non è necessario che la revoca della patente sia stata determinata dalla stessa misura in vigore al momento della guida.

Sono sufficienti due presupposti, anche se temporalmente slegati:

1. Che la revoca della patente sia stata, in origine, una conseguenza dell’applicazione di una misura di prevenzione.
2. Che la condotta di guida avvenga mentre il soggetto è sottoposto a una misura di prevenzione personale, che attesta la sua attuale pericolosità sociale.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che la norma incriminatrice non intende punire la mera guida senza titolo abilitativo, ma la condotta di una persona la cui pericolosità sociale è stata accertata e formalizzata attraverso un provvedimento definitivo. La legge distingue nettamente la posizione di un cittadino comune da quella di chi è sottoposto a sorveglianza speciale.

L’inasprimento della risposta sanzionatoria (da amministrativa a penale) si giustifica proprio in ragione del ‘maggior giudizio di pericolosità’ che grava su quest’ultimo. La revoca della patente, anche se risalente nel tempo, è un presupposto storico che qualifica la condotta. La misura di prevenzione in atto al momento del fatto, invece, è l’elemento che attualizza tale pericolosità, rendendo la guida senza patente un comportamento meritevole di sanzione penale. Il legislatore, in sostanza, ha voluto punire più severamente chi, essendo ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica, viola il divieto di guidare, un divieto originariamente imposto proprio a causa della sua pericolosità.

Le conclusioni

Questa sentenza consolida un’interpretazione rigorosa della normativa antimafia e di prevenzione. In pratica, chiunque sia stato privato della patente a causa di una misura di prevenzione e venga successivamente sottoposto a un’altra misura analoga, deve astenersi categoricamente dalla guida. Se viene sorpreso al volante, commetterà il reato previsto dall’art. 73, a prescindere da quanto tempo sia trascorso dalla revoca del titolo di guida. La decisione ribadisce che il focus della norma è la pericolosità attuale del soggetto, e la condotta di guida in tale stato rappresenta un’offesa grave che merita una sanzione penale e non una semplice multa.

È sempre reato la guida senza patente per chi è sottoposto a misura di prevenzione?
Sì, la guida di un autoveicolo o motoveicolo senza patente, o dopo che questa è stata revocata, sospesa o negata, costituisce reato per la persona già sottoposta con provvedimento definitivo a una misura di prevenzione personale.

Perché scatti il reato, la revoca della patente deve dipendere dalla stessa misura di prevenzione in atto al momento della guida?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che non è necessario questo collegamento diretto. È sufficiente che la revoca sia stata conseguenza di una qualsiasi misura di prevenzione (anche passata) e che la guida avvenga mentre il soggetto è sottoposto a un’altra misura di prevenzione che ne attesti la pericolosità attuale.

Cosa valuta il giudice per decidere se la guida senza patente in questo contesto è reato?
Il giudice valuta la presenza di due elementi fondamentali: 1) che la revoca della patente sia stata una conseguenza di una misura di prevenzione personale; 2) che la condotta di guida sia avvenuta durante la vigenza di una misura di prevenzione, che dimostra la maggiore pericolosità dell’autore del fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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