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Guida senza patente: non si applica la tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un automobilista condannato per guida senza patente reiterata nel biennio. La Corte ha stabilito che la natura stessa del reato, che presuppone una condotta ripetuta, è incompatibile con la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. Inoltre, le precedenti sanzioni amministrative per la stessa infrazione dimostrano l’abitualità della condotta, escludendo la tenuità.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida Senza Patente: Quando la Tenuità del Fatto Non Si Applica

La guida senza patente, se reiterata, costituisce un reato. Ma è possibile invocare la particolare tenuità del fatto per evitare una condanna? Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha fornito una risposta netta, stabilendo un principio importante per chi si mette al volante senza aver mai conseguito la licenza di guida. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva fermato dalle forze dell’ordine durante un servizio di perlustrazione notturno. Dai controlli emergeva che il conducente era sprovvisto della patente di guida, poiché non l’aveva mai conseguita. La situazione era aggravata dal fatto che non si trattava di un episodio isolato: l’uomo era già stato fermato e sanzionato per la medesima violazione in due occasioni nei due anni precedenti. Questa reiterazione trasformava l’illecito da amministrativo a penale, portando alla sua condanna in primo grado alla pena di un mese di arresto e a un’ammenda.

Il Ricorso in Cassazione: La Tesi della Tenuità del Fatto

L’imputato, tramite il suo difensore, presentava ricorso alla Corte di Cassazione. L’unico motivo di doglianza era la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’articolo 131-bis del codice penale. Secondo la difesa, il fatto era talmente lieve da non giustificare una condanna penale, e il Tribunale di merito aveva omesso di motivare il suo diniego su questo punto specifico.

La Decisione della Corte sulla Guida Senza Patente

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la condanna. La decisione si basa su due pilastri argomentativi solidi che chiariscono l’impossibilità di applicare l’art. 131-bis a questa specifica fattispecie di reato.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha spiegato che esiste una incompatibilità ontologica, cioè strutturale, tra il reato di guida senza patente reiterata nel biennio e la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Il reato stesso, per esistere, richiede una condotta ripetuta nel tempo. L’istituto della tenuità del fatto, al contrario, presuppone che la condotta sia occasionale e non abituale. È quindi un controsenso logico e giuridico applicare un beneficio pensato per fatti sporadici a un reato che si fonda proprio sulla loro ripetizione.

Inoltre, i giudici hanno sottolineato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, il Tribunale di primo grado aveva fornito una motivazione adeguata. Aveva infatti evidenziato come le precedenti sanzioni amministrative, avvenute a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, dimostrassero una chiara tendenza a violare la legge, escludendo così la possibilità di considerare il comportamento come di lieve entità.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: il reato di guida senza patente, previsto dall’art. 116, comma 15, del Codice della Strada, non può beneficiare della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La natura stessa del reato, che punisce la condotta solo se ripetuta in un biennio, la rende intrinsecamente incompatibile con i requisiti di occasionalità richiesti dall’art. 131-bis c.p. Questa pronuncia serve da monito, ribadendo che la persistenza nella violazione delle norme sulla circolazione stradale non può essere considerata una condotta di lieve entità.

Il reato di guida senza patente reiterata può essere considerato di particolare tenuità?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la natura di questo reato, che si configura solo se la condotta viene ripetuta in un biennio, è strutturalmente incompatibile con la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

Perché la ripetizione della condotta impedisce l’applicazione della tenuità del fatto?
Perché l’istituto della particolare tenuità del fatto richiede, tra le altre condizioni, che la condotta non sia abituale. Il reato di guida senza patente reiterata si basa proprio sulla ripetizione del comportamento, che è l’esatto contrario dell’occasionalità richiesta dalla norma.

Nel caso specifico, il giudice di primo grado aveva motivato il diniego della tenuità del fatto?
Sì. La sentenza della Cassazione chiarisce che, contrariamente a quanto lamentato dal ricorrente, il Tribunale aveva correttamente escluso la particolare tenuità del fatto, evidenziando che l’imputato era stato fermato e sanzionato per la stessa violazione in plurime occasioni, dimostrando così la non occasionalità della sua condotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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