LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Guida senza patente: no 131-bis per la recidiva

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida senza patente con recidiva nel biennio. La Corte stabilisce che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis c.p., non è applicabile, poiché la rilevanza penale del reato deriva proprio dalla ripetizione della condotta, escludendo così il requisito della non abitualità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza patente: perché la recidiva esclude la tenuità del fatto?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse pratico: l’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto al reato di guida senza patente. La Suprema Corte ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che quando la condotta assume rilevanza penale a causa della recidiva nel biennio, non è possibile invocare l’art. 131-bis del codice penale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna di un automobilista, pronunciata in primo grado dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato ritenuto responsabile del reato previsto dall’art. 116, comma 15, del Codice della Strada, per essere stato sorpreso alla guida di un veicolo senza aver mai conseguito la relativa patente, con la circostanza aggravante della recidiva nel biennio. La pena inflitta era stata di quattro mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda.

Contro la sentenza d’appello, l’imputato proponeva due distinti ricorsi per Cassazione, sostenendo principalmente due argomenti: da un lato, la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e, dall’altro, un presunto vizio di motivazione riguardo alla sua identificazione come conducente del veicolo.

Le Motivazioni della Cassazione: Guida senza Patente e Abitualità

La Corte di Cassazione ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili, ritenendoli manifestamente infondati. Il punto cruciale della decisione risiede nell’analisi del rapporto tra il reato di guida senza patente e l’istituto della particolare tenuità del fatto.

I giudici di legittimità hanno spiegato che la condotta di chi guida senza patente acquista rilevanza penale esclusivamente se commessa con recidiva nel biennio. La prima violazione, infatti, costituisce un semplice illecito amministrativo. È la ripetizione del comportamento a trasformare l’illecito in reato.

Questo meccanismo normativo, ha osservato la Corte, incide direttamente sui requisiti richiesti per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Tale norma, infatti, per poter operare richiede non solo la particolare tenuità dell’offesa, ma anche la non abitualità del comportamento. Nel caso della guida senza patente, la natura penale del fatto è intrinsecamente legata alla sua ripetizione. Pertanto, la condotta non può essere considerata ‘non abituale’ o ‘occasionale’, venendo a mancare uno dei presupposti essenziali per l’applicazione della causa di non punibilità.

La Corte ha inoltre respinto le altre censure, qualificandole come una mera riproposizione di argomenti già correttamente valutati e respinti dalla Corte territoriale con una motivazione logica e congrua.

Conclusioni

La decisione in esame consolida un principio di diritto chiaro e rigoroso: chi viene sorpreso a guidare senza patente per la seconda volta in due anni non può beneficiare della non punibilità per particolare tenuità del fatto. La scelta del legislatore di punire penalmente solo la condotta reiterata implica una valutazione di maggiore gravità del comportamento, che è incompatibile con il giudizio di ‘particolare tenuità’. Questa pronuncia rappresenta un importante monito sulla serietà con cui l’ordinamento considera la ripetizione di tale violazione, escludendo a priori percorsi di clemenza previsti per fatti genuinamente occasionali e di minima entità.

È possibile ottenere l’assoluzione per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) se si viene sorpresi a guidare senza patente per la seconda volta in due anni?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la contravvenzione di guida senza patente assume rilevanza penale proprio a causa della recidiva nel biennio. Questo rende il comportamento intrinsecamente ‘non occasionale’, escludendo così il requisito della non abitualità, fondamentale per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti reiteravano critiche già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello con una motivazione logica e congrua. Inoltre, la richiesta di applicare l’art. 131-bis era manifestamente infondata in diritto, data la natura del reato contestato.

Cosa significa che la condotta di guida senza patente assume rilevanza penale solo in caso di recidiva nel biennio?
Significa che la prima violazione di guida senza patente è un illecito amministrativo, punito con una sanzione pecuniaria. Solo se la stessa violazione viene commessa una seconda volta entro due anni, il fatto si trasforma in un reato (contravvenzione), punibile con l’arresto e l’ammenda.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati