LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Guida senza patente: la Cassazione e la specialità

Un automobilista, sotto sorveglianza speciale e con patente revocata, era stato condannato per guida in violazione della misura di prevenzione, con assorbimento del reato di guida senza patente. La Corte di Cassazione, applicando una recente sentenza della Corte Costituzionale, ha annullato la condanna per il reato più grave, poiché la patente non era stata revocata a causa della misura di prevenzione. Di conseguenza, il reato di guida senza patente è tornato ad essere autonomamente rilevante e la causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per la rideterminazione della pena.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza patente: la Cassazione e la specialità

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 8403 del 2025, offre un’importante analisi sulla complessa interazione tra il reato di guida senza patente e la violazione delle misure di prevenzione. La decisione, influenzata da un intervento della Corte Costituzionale, chiarisce quando la condotta di chi guida pur essendo sottoposto a sorveglianza speciale costituisca reato, facendo riemergere l’autonoma rilevanza della guida con patente revocata.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un individuo condannato in primo grado dal Tribunale di Sassari per due reati commessi in continuazione. Il primo, previsto dall’art. 116, comma 15, del Codice della Strada, per guida senza patente con recidiva nel biennio. Il secondo, ai sensi dell’art. 73 del d.lgs. 159/2011 (Codice Antimafia), per essersi posto alla guida di un veicolo nonostante fosse sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. È importante notare che la patente di guida gli era stata revocata molti anni prima dell’imposizione della misura di prevenzione.

L’Evoluzione del Giudizio

In secondo grado, la Corte di Appello di Cagliari aveva parzialmente riformato la sentenza. Applicando il principio di specialità, aveva ritenuto che il reato di guida senza patente (reato A) fosse assorbito in quello, più specifico, di guida in violazione della sorveglianza speciale (reato B). Di conseguenza, aveva rideterminato la pena, condannando l’imputato solo per quest’ultima fattispecie. L’imputato ha quindi proposto ricorso per cassazione, lamentando un’errata valutazione della sua pericolosità sociale attuale.

La Decisione della Cassazione sulla guida senza patente

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibili i motivi di ricorso presentati dalla difesa, in quanto sollevati per la prima volta in sede di legittimità. Tuttavia, ha rilevato d’ufficio una questione dirimente. La Corte ha richiamato la sentenza n. 116 del 2024 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 73 del Codice Antimafia. La Consulta ha stabilito che la norma è incostituzionale nella parte in cui punisce la condotta di chi, sottoposto a misura di prevenzione, guida un veicolo dopo che la patente gli sia stata revocata per ragioni non collegate alla misura stessa (come nel caso di specie, per precedenti violazioni del Codice della Strada).

Le Motivazioni

Sulla base di tale pronuncia, la Cassazione ha concluso che il fatto contestato come reato B (guida in violazione della sorveglianza speciale) non è più previsto dalla legge come reato. Di conseguenza, la relativa condanna doveva essere annullata senza rinvio perché “il fatto non sussiste”.

Questo annullamento, però, ha avuto un effetto a catena. Venuto meno il reato speciale (B) che aveva assorbito quello comune (A), quest’ultimo è “riemerso”, riacquistando la sua piena autonomia. La condotta di guida senza patente, aggravata dalla recidiva nel biennio, costituisce infatti un’autonoma fattispecie di reato. La Corte ha inoltre escluso la prescrizione del reato, specificando che, per i fatti commessi nel periodo tra il 2017 e il 2019, si applica la più favorevole disciplina della “Riforma Orlando” in materia di sospensione dei termini.

Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza per il reato previsto dal Codice Antimafia. Ha invece annullato con rinvio la decisione per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio del reato di guida senza patente. Il caso è stato quindi rimandato a un’altra sezione della Corte di Appello di Cagliari, che dovrà procedere a un nuovo giudizio limitatamente alla determinazione della pena per il reato residuo, quello previsto dall’art. 116 del Codice della Strada.

Guidare un’auto durante la sorveglianza speciale è sempre reato?
No. A seguito della sentenza n. 116/2024 della Corte Costituzionale, non è più reato se la patente di guida era stata revocata per motivi indipendenti e precedenti alla misura di prevenzione, come ad esempio per violazioni del Codice della Strada.

Cosa accade al reato di guida senza patente se viene annullata la condanna per un reato più specifico che lo aveva assorbito?
Il reato meno specifico, in questo caso la guida senza patente, riacquista la sua autonomia e torna ad essere penalmente rilevante. La Corte di merito deve quindi procedere a giudicare e a stabilire una pena per tale reato.

Perché il reato di guida senza patente non è stato dichiarato prescritto nonostante il tempo trascorso?
Perché la Corte di Cassazione ha stabilito che, per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica la normativa della “Riforma Orlando”, la quale prevede un periodo di sospensione della prescrizione durante i giudizi di appello e cassazione, impedendo così che il termine si compia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati