LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Guida senza patente con misura di prevenzione: assolto

La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione di un individuo sottoposto a sorveglianza speciale, accusato di guida senza patente. Il caso verteva sulla distinzione cruciale, introdotta dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 116/2024, relativa al motivo della revoca della patente. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del Procuratore, stabilendo che la fattispecie di reato di guida senza patente con misura di prevenzione non sussiste se la revoca del titolo di guida non è una conseguenza diretta della misura stessa, ma deriva da cause autonome. La sentenza chiarisce così l’ambito di applicazione dell’art. 73 del d.lgs. 159/2011.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida senza patente con misura di prevenzione: non è sempre reato

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 32156 del 2025, offre un chiarimento fondamentale sul reato di guida senza patente con misura di prevenzione. Questa pronuncia, allineandosi a un precedente intervento della Corte Costituzionale, stabilisce un principio di diritto cruciale: la condotta non è penalmente rilevante se la revoca della patente non è una conseguenza diretta della misura di prevenzione applicata al soggetto. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dal ricorso del Procuratore generale contro la sentenza di proscioglimento emessa dal Tribunale di Ancona nei confronti di un uomo. L’imputato, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, era stato fermato alla guida di un autoveicolo pur non avendo la patente, in quanto revocatagli. Il Pubblico Ministero contestava la violazione dell’articolo 73 del D.Lgs. 159/2011, che sanziona penalmente proprio tale condotta.

Il Tribunale, in prima istanza, aveva prosciolto l’imputato ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale. Il Procuratore ha impugnato la decisione, lamentando una totale mancanza di motivazione da parte del primo giudice.

Guida senza patente con misura di prevenzione: la decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del Procuratore, ritenendolo infondato. Pur correggendo in punto di diritto la motivazione della sentenza impugnata, ha confermato la correttezza della decisione assolutoria. Il fulcro della questione risiede nell’impatto della sentenza della Corte Costituzionale n. 116 del 2024.

L’impatto della Corte Costituzionale n. 116/2024

Con la storica sentenza n. 116 del 2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittimo l’art. 73 del D.Lgs. 159/2011 (il cosiddetto Codice Antimafia). La norma è stata ritenuta incostituzionale, per violazione dei principi di ragionevolezza e offensività (artt. 3 e 25 della Costituzione), nella parte in cui puniva la guida senza patente anche quando la revoca o la sospensione del titolo abilitativo non erano una diretta conseguenza dell’applicazione della misura di prevenzione.

In pratica, la Consulta ha operato una distinzione fondamentale:
1. Revoca collegata alla misura di prevenzione: Se la patente viene revocata come effetto diretto della misura di prevenzione (ad esempio, come prescrizione del provvedimento di sorveglianza speciale), la guida senza di essa costituisce reato ai sensi dell’art. 73.
2. Revoca non collegata: Se la patente è stata revocata per altre ragioni, del tutto autonome e non connesse alla pericolosità sociale del soggetto (ad esempio, per un provvedimento prefettizio legato a violazioni del codice della strada), allora la guida senza patente con misura di prevenzione non integra più la fattispecie penale in questione.

Nel caso di specie, è emerso che la patente dell’imputato era stata revocata con un provvedimento del prefetto non collegato alla misura di sorveglianza speciale. Di conseguenza, il fatto contestato non costituiva più reato.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha specificato che l’assoluzione è corretta nel merito, proprio in virtù dell’intervento della Corte Costituzionale. La condotta dell’imputato rientrava esattamente nell’ipotesi decriminalizzata dalla Consulta. La Suprema Corte ha inoltre colto l’occasione per ribadire un importante principio processuale: una sentenza di proscioglimento ai sensi dell’art. 425 c.p.p. è un atto giurisdizionale pieno, che il giudice decide autonomamente sulla base degli atti, e non può derivare da un accordo tra le parti, a differenza della sentenza di applicazione della pena su richiesta (il cosiddetto ‘patteggiamento’ ex art. 444 c.p.p.).

Le Conclusioni

Questa sentenza consolida un principio di garanzia fondamentale. Non si può presumere una maggiore pericolosità nella guida solo perché un soggetto è sottoposto a una misura di prevenzione, se la sua inabilità alla guida deriva da motivi ordinari e slegati da tale misura. La decisione riafferma che il diritto penale deve punire solo condotte concretamente offensive di un bene giuridico, rispettando il principio di ragionevolezza. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, ciò significa che, in casi di guida senza patente con misura di prevenzione, è ora indispensabile verificare la causa originaria della revoca o sospensione della patente per determinare se la condotta costituisca o meno reato.

È sempre reato guidare senza patente per una persona sottoposta a misura di prevenzione?
No. A seguito della sentenza n. 116/2024 della Corte Costituzionale, la condotta costituisce reato solo se la revoca o la sospensione della patente sono una conseguenza diretta dell’applicazione della misura di prevenzione.

Cosa ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 116 del 2024?
Ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 73 del d.lgs. n. 159 del 2011 nella parte in cui puniva penalmente chi, sottoposto a misura di prevenzione, guidava senza patente anche quando la revoca o la sospensione del titolo non era stata causata dalla misura stessa.

Perché il ricorso del Procuratore generale è stato rigettato in questo caso?
Il ricorso è stato rigettato perché l’assoluzione era sostanzialmente corretta. La revoca della patente dell’imputato era dovuta a un provvedimento prefettizio non connesso alla misura di prevenzione. Pertanto, secondo il principio stabilito dalla Corte Costituzionale, il fatto non costituiva più reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati