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Guida in stato di ebbrezza: sospensione patente doppia

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35535/2024, ha stabilito che in caso di guida in stato di ebbrezza con un veicolo di proprietà di terzi, la sanzione della sospensione della patente deve essere obbligatoriamente raddoppiata. La Corte ha annullato la decisione di un tribunale che aveva omesso tale raddoppio, rideterminando direttamente la sanzione da uno a due anni, trattandosi di una mera operazione aritmetica.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in Stato di Ebbrezza con Auto Altrui: la Sospensione della Patente è Doppia

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha ribadito un principio fondamentale per chi commette il reato di guida in stato di ebbrezza: se il veicolo utilizzato non è di proprietà del conducente, la sanzione della sospensione della patente di guida deve essere raddoppiata. Questa pronuncia chiarisce la natura automatica e non discrezionale di tale aggravamento sanzionatorio.

Il Caso: una Condanna e un’Omissione

Il Tribunale di primo grado aveva condannato un automobilista per il reato previsto dall’art. 186, comma 2, lett. c) del Codice della Strada. La pena inflitta era di otto mesi di arresto e tremila euro di ammenda, a cui si aggiungeva la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente per la durata di un anno.

Tuttavia, nel corso del giudizio era emerso un fatto cruciale: il veicolo guidato dall’imputato apparteneva a un’altra persona. Proprio per questo motivo, il giudice aveva correttamente evitato di disporre la confisca del mezzo. Ciononostante, lo stesso giudice aveva omesso di applicare una conseguenza diretta di questa circostanza: il raddoppio della durata della sospensione della patente.

Il Ricorso del Procuratore Generale e la Guida in Stato di Ebbrezza

Contro questa omissione ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, denunciando una chiara violazione di legge. La Procura ha sostenuto che il raddoppio della sospensione della patente, in caso di guida in stato di ebbrezza con veicolo di terzi, non è una facoltà del giudice, ma un obbligo imposto dalla norma. Il Codice della Strada è inequivocabile nel prevedere che la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente è raddoppiata se il veicolo appartiene a persona estranea al reato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto pienamente il ricorso del Procuratore. Gli Ermellini hanno confermato che il testo normativo non lascia spazio a interpretazioni: la sanzione accessoria della sospensione della patente è raddoppiata, senza alcuna valutazione discrezionale da parte del giudice. La norma stabilisce un automatismo sanzionatorio legato alla sola circostanza oggettiva della proprietà del veicolo.

La Corte ha inoltre specificato che questo principio si applica a prescindere dalla natura del giudizio, valendo anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti (patteggiamento). L’omissione del Tribunale ha quindi costituito un errore di diritto che doveva essere corretto. Trattandosi di un’operazione puramente aritmetica (raddoppiare un anno a due anni) che non richiedeva alcuna nuova valutazione di merito o esercizio di discrezionalità, la Cassazione ha potuto decidere direttamente la questione. La Corte ha quindi annullato la sentenza impugnata limitatamente alla sanzione accessoria, rideterminandola d’ufficio nella misura corretta di due anni.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce con forza un principio di rigore per chi si mette al volante dopo aver bevuto, specialmente se utilizza un veicolo non proprio. La decisione chiarisce due punti fondamentali: primo, il raddoppio della sospensione della patente è una conseguenza legale automatica e inderogabile; secondo, in casi di errori di calcolo o di applicazione automatica della legge, la Corte di Cassazione può intervenire direttamente per correggere la decisione, senza necessità di un nuovo processo di merito. Questo serve a garantire un’applicazione uniforme e certa della legge su tutto il territorio nazionale.

Cosa succede alla sospensione della patente se si guida in stato di ebbrezza con un’auto non di proprietà?
La durata della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida viene obbligatoriamente raddoppiata.

Il raddoppio della sospensione della patente è una scelta discrezionale del giudice?
No, la sentenza chiarisce che il raddoppio è un’applicazione automatica e obbligatoria prevista per legge, non soggetta a discrezionalità del giudice, quando il veicolo appartiene a una persona estranea al reato.

La Corte di Cassazione può modificare direttamente la durata della sanzione?
Sì, in questo caso la Corte ha annullato la sentenza senza rinvio e ha rideterminato direttamente la sanzione, poiché si trattava di una mera operazione aritmetica che non richiedeva ulteriori valutazioni di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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