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Guida in stato di ebbrezza: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza aggravata dall’aver causato un sinistro. I motivi del ricorso, riguardanti la presunta irregolarità dell’etilometro, l’applicazione dell’aggravante e l’eccessività della pena, sono stati respinti. La Corte ha ribadito che la valutazione sull’omologazione dello strumento e il nesso tra ebbrezza e sinistro sono accertamenti di fatto non sindacabili in sede di legittimità, se adeguatamente motivati dai giudici di merito.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in Stato di Ebbrezza: la Cassazione Conferma i Limiti del Ricorso

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare i confini del ricorso in sede di legittimità in materia di guida in stato di ebbrezza. Il caso riguarda un automobilista condannato sia in primo che in secondo grado, il quale ha tentato di contestare la decisione davanti alla Suprema Corte sollevando questioni tecniche e di merito. La decisione finale sottolinea un principio fondamentale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio sui fatti.

I Fatti del Caso: Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza Aggravata

Un automobilista veniva condannato dal Tribunale e, successivamente, dalla Corte d’Appello per il reato di cui all’art. 186, commi 1, lett. c) e 2-bis del Codice della Strada. Le accuse erano di essersi messo al volante con un tasso alcolemico elevato e di aver, in tale condizione, provocato un sinistro stradale. La condanna nei gradi di merito aveva accertato sia lo stato di alterazione del conducente sia il nesso causale tra tale stato e l’incidente.

I Motivi del Ricorso: Omologazione e Pena Eccessiva

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su quattro motivi principali:
1. Difetto di omologazione dell’etilometro: i primi due motivi lamentavano un vizio formale nell’approvazione dello strumento utilizzato per l’alcoltest, un apparecchio di un noto produttore.
2. Insussistenza dell’aggravante: il terzo motivo contestava la presenza delle condizioni per applicare la circostanza aggravante dell’aver causato un incidente, sostenendo la mancanza di un collegamento diretto tra il sinistro e lo stato di ebbrezza.
3. Eccessività della pena: con l’ultimo motivo, si criticava l’entità della sanzione applicata, ritenuta sproporzionata.

Le Motivazioni della Cassazione: Quando il Ricorso per Guida in Stato di Ebbrezza è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile, fornendo chiarimenti importanti sui limiti del proprio sindacato. I giudici hanno spiegato che le censure proposte dall’imputato non potevano trovare accoglimento in sede di legittimità, in quanto tendevano a una rivalutazione dei fatti già compiuta dai giudici di merito.

Valutazione sull’Etilometro e l’Aggravante

Per quanto riguarda i primi due motivi, la Corte ha sottolineato che i giudici di merito avevano accertato in modo ‘insindacabile’ la regolare omologazione dell’etilometro. Qualsiasi ulteriore esame avrebbe comportato una ‘rilettura’ dei fatti di causa, attività preclusa alla Cassazione, la cui competenza è limitata alla verifica della corretta applicazione della legge e della logicità della motivazione.

Analogamente, il terzo motivo sull’aggravante è stato giudicato come un tentativo di riproporre censure già vagliate e respinte con motivazione logica e congrua nei precedenti gradi di giudizio. I giudici di merito avevano infatti riscontrato un chiaro ‘collegamento materiale’ tra l’incidente e lo stato di alterazione dell’imputato.

La Determinazione della Pena

Anche il quarto motivo, relativo alla presunta eccessività della pena, è stato ritenuto una censura di merito inammissibile. La Corte d’Appello aveva motivato la propria decisione sanzionatoria tenendo conto della gravità del fatto, desunta dall’elevato tasso alcolemico e dal pericolo concreto creato per l’incolumità delle altre persone sulla strada. Di fronte a una motivazione chiara e logica, la Cassazione non può intervenire per modificare l’entità della pena.

Conclusioni: L’Importanza della Motivazione dei Giudici di Merito

L’ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non può trasformarsi in un appello mascherato. Le questioni relative all’accertamento dei fatti, come la validità di un etilometro o la dinamica di un sinistro, una volta decise con motivazione adeguata dai giudici di merito, non sono più discutibili in sede di legittimità. La condanna dell’automobilista al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende è la diretta conseguenza di un ricorso che travalicava i limiti imposti dalla legge. Questa decisione serve da monito sulla necessità di formulare ricorsi che si concentrino su vizi di legittimità e non su una mera riproposizione delle proprie tesi fattuali.

È possibile contestare in Cassazione la regolarità dell’etilometro usato per il test alcolemico?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la valutazione sulla regolarità dell’omologazione dell’etilometro è un accertamento di fatto di competenza esclusiva dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non può essere riesaminata in sede di legittimità se la decisione è motivata.

Quando si applica l’aggravante di aver provocato un incidente in stato di ebbrezza?
L’aggravante si applica quando i giudici di merito riscontrano un collegamento materiale tra il verificarsi dell’incidente e lo stato di alterazione psicofisica del conducente. La valutazione di questo nesso è di competenza del giudice di merito.

Si può ricorrere in Cassazione per una pena ritenuta troppo alta?
No, non è possibile se la critica riguarda unicamente l’entità della pena. Il ricorso su questo punto è inammissibile quando il giudice di merito ha fornito una motivazione logica per la sua decisione, basandosi su criteri come la gravità del fatto, come nel caso esaminato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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