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Guida in stato di ebbrezza: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. La sentenza chiarisce punti cruciali sulla prescrizione del reato, sull’onere della prova relativo al malfunzionamento dell’etilometro e sull’applicazione della circostanza attenuante del risarcimento del danno. Per i reati commessi fino al 31 dicembre 2019, si applicano specifiche norme sulla sospensione della prescrizione. Inoltre, spetta all’imputato l’onere di contestare specificamente il cattivo funzionamento dell’etilometro, non essendo sufficiente una generica doglianza. Infine, il risarcimento del danno per ottenere l’attenuante deve riguardare solo gli effetti normali e diretti del reato.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in Stato di Ebbrezza: Prescrizione e Prova del Malfunzionamento dell’Etilometro

Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso di guida in stato di ebbrezza, fornendo chiarimenti fondamentali su tre aspetti processuali di grande rilevanza: la prescrizione del reato, l’onere della prova riguardo il funzionamento dell’etilometro e l’applicabilità dell’attenuante per avvenuto risarcimento del danno. La decisione finale ha visto il ricorso dell’imputato dichiarato inammissibile, consolidando principi giurisprudenziali importanti.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dalla condanna di un automobilista per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver provocato un incidente stradale e dalla circostanza dell’orario notturno. Il fatto risale al 9 marzo 2019. La Corte di Appello di Roma, pur riducendo la pena, aveva confermato la responsabilità penale dell’imputato. Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso in Cassazione, articolando diverse censure.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il difensore dell’imputato ha basato il ricorso su quattro motivi principali:
1. Violazione di legge in merito alla prescrizione: si sosteneva che il reato fosse già estinto per prescrizione al momento della sentenza d’appello.
2. Mancanza di motivazione: la Corte d’Appello non avrebbe adeguatamente motivato il rigetto dell’eccezione di prescrizione.
3. Vizio di motivazione sulla funzionalità dell’etilometro: si contestava la mancata dimostrazione della corretta omologazione e revisione periodica dello strumento, nonostante le iniziative difensive in tal senso.
4. Erroneo diniego della circostanza attenuante: si lamentava il mancato riconoscimento dell’attenuante di cui all’art. 62, n. 6, cod. pen. (aver riparato interamente il danno prima del giudizio).

La Disciplina della Prescrizione nella guida in stato di ebbrezza

La Corte di Cassazione ha ritenuto i motivi relativi alla prescrizione generici e infondati. I giudici hanno richiamato una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite del dicembre 2024, la quale ha stabilito che per i reati commessi nel periodo tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica integralmente la disciplina sulla sospensione della prescrizione introdotta dalla legge n. 103 del 2017. Poiché il reato in esame era stato commesso il 9 marzo 2019, rientrava pienamente in questo arco temporale. Di conseguenza, il reato non era prescritto né al momento della sentenza d’appello, né successivamente.

L’Onere della Prova per il Funzionamento dell’Etilometro

Sul terzo motivo, relativo al funzionamento dell’etilometro, la Corte ha ribadito un principio consolidato. Sebbene spetti all’accusa dimostrare la corretta omologazione e revisione dello strumento, all’imputato spetta un onere di allegazione specifica. In altre parole, la difesa non può limitarsi a una contestazione generica, ma deve indicare elementi concreti che facciano dubitare del corretto funzionamento dell’apparecchio. Nel caso di specie, tale onere non era stato adempiuto. La Corte ha inoltre valorizzato le prove raccolte, come la testimonianza del Brigadiere che descriveva l’imputato come barcollante e non lucido, e i dati degli scontrini dell’etilometro, che ne confermavano il corretto funzionamento.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte. Oltre alle questioni sulla prescrizione e sull’etilometro, è stato rigettato anche il motivo relativo alla circostanza attenuante del risarcimento del danno. I giudici hanno specificato che, per l’applicazione di tale attenuante, il risarcimento deve coprire i danni che sono un effetto normale dell’illecito, secondo un criterio di regolarità causale. Non tutti i danni, specialmente quelli mediati e indiretti, assumono rilevanza a tal fine. La decisione della Corte territoriale, che aveva negato l’attenuante, è stata quindi ritenuta conforme alla giurisprudenza di legittimità. L’inammissibilità del ricorso ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce tre punti chiave per chi si trova ad affrontare un procedimento per guida in stato di ebbrezza.
1. Attenzione alla prescrizione: le riforme legislative hanno inciso sui termini, ed è cruciale un calcolo corretto che tenga conto dei periodi di sospensione applicabili.
2. Difesa sull’etilometro: per contestare l’affidabilità dell’alcoltest, non basta un dubbio generico. È necessario presentare allegazioni specifiche e circostanziate che mettano in discussione il suo funzionamento.
3. Risarcimento del danno: per ottenere l’attenuante, il risarcimento deve essere integrale e riguardare le conseguenze dirette e prevedibili del reato, secondo un nesso di causalità regolare.

Quando si prescrive il reato di guida in stato di ebbrezza commesso nel 2019?
Secondo la sentenza, per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica la disciplina della sospensione della prescrizione prevista dalla legge n. 103 del 2017. Pertanto, il termine di prescrizione è più lungo di quello ordinario e, nel caso specifico, il reato non era estinto.

A chi spetta dimostrare che l’etilometro non funziona correttamente?
Sebbene l’accusa debba provare l’omologazione e la revisione dello strumento, spetta all’imputato un ‘onere di allegazione’. Ciò significa che la difesa deve contestare in modo specifico e circostanziato il malfunzionamento, non potendosi limitare a una critica generica per invalidare la prova.

Il risarcimento del danno garantisce sempre l’applicazione della relativa circostanza attenuante?
No. La Corte ha chiarito che, ai fini dell’attenuante di cui all’art. 62, n. 6, cod. pen., assumono rilievo solo i danni che costituiscono un effetto normale dell’illecito secondo un criterio di ‘regolarità causale’. Danni mediati o indiretti potrebbero non essere considerati sufficienti per il riconoscimento dell’attenuante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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