LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Guida in stato di ebbrezza: prova e prescrizione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. La sentenza chiarisce che spetta all’imputato dimostrare il malfunzionamento dell’etilometro e conferma l’applicazione delle norme sulla sospensione della prescrizione introdotte dalla “legge Orlando” per i reati commessi dopo il 3 agosto 2017.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in Stato di Ebbrezza: Prova, Prescrizione e Responsabilità

Il reato di guida in stato di ebbrezza è una delle infrazioni più comuni e dibattute del Codice della Strada. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti su aspetti cruciali come l’affidabilità dell’etilometro, il calcolo della prescrizione e la concessione delle attenuanti. Analizziamo questa decisione per comprendere i principi affermati dai giudici e le loro implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un automobilista condannato in primo e secondo grado per guida in stato di ebbrezza, reato commesso nel settembre del 2018. L’imputato, ritenendo la sentenza ingiusta, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, sollevando diverse questioni di legittimità sulla decisione della Corte d’Appello.

I Motivi del Ricorso

La difesa ha articolato il ricorso su quattro punti principali:

1. Inaffidabilità dell’etilometro: Sosteneva l’inesistenza della prova dello stato di ebbrezza a causa della presunta inaffidabilità dello strumento di misurazione.
2. Intervenuta prescrizione: Affermava che il reato avrebbe dovuto essere dichiarato estinto per il decorso del tempo.
3. Particolare tenuità del fatto: Lamentava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis c.p., applicabile ai reati di minore gravità.
4. Mancata concessione delle attenuanti generiche: Contestava il rifiuto dei giudici di merito di applicare una riduzione di pena.

L’Analisi della Corte sulla guida in stato di ebbrezza

La Corte di Cassazione ha esaminato ciascun motivo di doglianza, rigettandoli tutti e dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su principi giuridici consolidati e sull’applicazione di recenti riforme legislative.

La Prova dello Stato di Ebbrezza e l’Onere della Difesa

Sul primo punto, la Corte ribadisce un principio fondamentale: l’esito positivo dell’alcoltest costituisce piena prova della guida in stato di ebbrezza. Non è sufficiente per la difesa contestare genericamente l’affidabilità dell’apparecchio. È invece onere dell’imputato fornire allegazioni specifiche e concrete che dimostrino vizi di strumentazione, errori di omologazione o la mancanza dei controlli periodici prescritti dalla legge. In assenza di tali prove, il risultato del test è considerato valido.

Il Calcolo della Prescrizione alla Luce della Legge Orlando

La questione della prescrizione è stata risolta applicando la cosiddetta “legge Orlando” (L. 103/2017). Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, questa legge ha introdotto una sospensione del corso della prescrizione tra la sentenza di primo grado e quella di secondo grado, per un periodo massimo di un anno e sei mesi. Poiché il reato in esame è stato commesso nel 2018, rientra pienamente in questo regime. La Corte ha quindi calcolato i termini, includendo il periodo di sospensione, e ha concluso che, al momento della sentenza d’appello, la prescrizione non era ancora maturata.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto la sentenza impugnata ben motivata e immune da vizi logici. Per quanto riguarda la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, i giudici hanno confermato che la sua esclusione era giustificata dal “rilevato disvalore oggettivo della condotta”, una valutazione che spetta al giudice di merito e che, se logicamente argomentata, non è sindacabile in sede di legittimità.

Anche riguardo al trattamento sanzionatorio e al diniego delle attenuanti generiche, la decisione è stata confermata. La Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato la personalità negativa dell’imputato, che annoverava precedenti penali, e la gravità del fatto. La Cassazione ha ricordato che, per negare le attenuanti, il giudice può legittimamente basarsi anche su un solo elemento negativo ritenuto prevalente, come la personalità del colpevole o l’entità del reato, senza dover analizzare tutti i parametri dell’art. 133 del codice penale.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida tre importanti principi in materia di guida in stato di ebbrezza:

1. Validità dell’Alcoltest: L’esito dell’etilometro è una prova forte. Per contestarlo, non bastano dubbi generici, ma servono prove concrete di un suo malfunzionamento.
2. Sospensione della Prescrizione: Per i reati commessi in un determinato arco temporale, i tempi della prescrizione si allungano a causa delle sospensioni introdotte tra un grado di giudizio e l’altro. Questo riduce le possibilità che il reato si estingua prima di una sentenza definitiva.
3. Discrezionalità del Giudice: La valutazione sulla gravità del fatto, sulla personalità dell’imputato e sulla concessione di benefici come le attenuanti generiche o la non punibilità per tenuità del fatto rientra ampiamente nella discrezionalità del giudice di merito, purché la sua decisione sia supportata da una motivazione logica e coerente.

Chi deve provare che l’etilometro non funziona correttamente?
Secondo la Corte, l’esito positivo dell’alcoltest è una prova. È onere della difesa dell’imputato dimostrare, con allegazioni specifiche, la sussistenza di vizi, errori dello strumento o la mancanza dei controlli prescritti dalla legge.

Come si calcola la prescrizione per il reato di guida in stato di ebbrezza commesso nel 2018?
Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica la “legge Orlando”, che sospende il corso della prescrizione per un periodo massimo di un anno e sei mesi tra la sentenza di primo grado e quella d’appello. Questo periodo di sospensione va aggiunto al termine di prescrizione ordinario.

Basta un solo elemento negativo, come i precedenti penali, per negare le attenuanti generiche?
Sì. La Corte ha ribadito che il giudice di merito può negare la concessione delle attenuanti generiche basandosi anche su un solo elemento ritenuto prevalente, come la personalità negativa del colpevole o la gravità del reato, senza dover esaminare tutti gli altri elementi previsti dall’art. 133 del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati