LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Guida in ebbrezza: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in ebbrezza. Il ricorso è stato respinto perché si limitava a ripetere le argomentazioni già presentate in appello, senza criticare specificamente la sentenza impugnata. La Corte ha inoltre confermato che la prova dell’avviso al difensore può essere data tramite testimonianza dell’agente e ha escluso la particolare tenuità del fatto a causa della gravità dell’incidente stradale provocato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in ebbrezza e ricorso in Cassazione: lezioni sull’inammissibilità

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sulla disciplina della guida in ebbrezza e, più in generale, sulle regole processuali che governano il ricorso in sede di legittimità. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato, confermando la sua condanna e stabilendo principi netti sia sulla specificità dei motivi di ricorso sia sulla valutazione delle prove in contesti di emergenza.

I Fatti del Caso: Incidente in autostrada e condanna

Il caso trae origine da un incidente stradale avvenuto in ora notturna su un’autostrada. Un automobilista perdeva il controllo del proprio veicolo, che finiva in un “testa coda” per poi fermarsi di traverso sulla carreggiata dopo aver urtato il guard rail. Sottoposto ad esame alcolimetrico, l’uomo risultava positivo, venendo così condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada. Contro la sentenza della Corte d’Appello, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione.

I Motivi del Ricorso presentati dalla difesa

La difesa dell’imputato fondava il ricorso su due principali argomentazioni:

1. Violazione di legge sulla prova dell’avviso al difensore: Si contestava che i giudici di merito avessero ritenuto provato l’adempimento dell’obbligo, da parte degli agenti, di avvisare l’indagato della sua facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia prima di procedere all’alcoltest. Secondo la difesa, la sola testimonianza degli agenti non era sufficiente, specialmente in assenza di una menzione nel verbale.
2. Errata esclusione della particolare tenuità del fatto: Si lamentava la mancata applicazione della causa di non punibilità di cui all’art. 131-bis del codice penale. La difesa sosteneva che la Corte d’Appello avesse erroneamente escluso tale beneficio basandosi su precedenti non pertinenti e senza considerare le circostanze specifiche del caso, come l’assoluzione per il reato connesso all’uso di stupefacenti.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto integralmente il ricorso, dichiarandolo inammissibile sulla base di una serie di considerazioni precise e rigorose.

Inammissibilità del ricorso per pedissequa reiterazione

In primo luogo, la Corte ha rilevato un vizio fondamentale del ricorso: la pedissequa reiterazione dei motivi già presentati e respinti dalla Corte d’Appello. I giudici hanno sottolineato che il ricorso per Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse censure, ma deve contenere una critica specifica e argomentata contro la ratio decidendi della sentenza impugnata. In assenza di tale critica, il ricorso è considerato generico e, quindi, inammissibile, poiché non assolve alla sua funzione essenziale.

La prova dell’avviso al difensore e la testimonianza dell’agente

Affrontando il primo motivo nel merito, la Corte lo ha definito manifestamente infondato. Ha ribadito il principio consolidato secondo cui la prova dell’avvenuto avviso alla persona sottoposta ad esame alcolimetrico può essere fornita anche tramite la deposizione dell’agente operante, qualora non risulti dal verbale. Spetta al giudice di merito valutare, con motivazione rigorosa, la precisione e completezza di tale testimonianza. Nel caso specifico, la mancata verbalizzazione era stata giustificata dall’urgenza di prestare soccorso all’imputato e di mettere in sicurezza l’area dell’incidente, avvenuto di notte in autostrada con “ritmi frenetici”.

Esclusione della particolare tenuità del fatto per la pericolosità della condotta

Anche il secondo motivo è stato ritenuto inammissibile. La Corte ha evidenziato come l’imputato non si fosse confrontato con l’effettiva motivazione della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva escluso la particolare tenuità del fatto non per la mera tipologia di reato, ma argomentando sulla gravità del pericolo concreto causato dalla condotta. L’aver provocato un incidente di notte in autostrada, con il veicolo fermo di traverso sulla carreggiata, rappresentava una situazione di elevata pericolosità che rendeva l’offesa tutt’altro che tenue e giustificava ampiamente il diniego del beneficio.

Le Conclusioni pratiche della pronuncia

Questa ordinanza fornisce due importanti indicazioni operative. Da un lato, ribadisce che il ricorso per Cassazione deve essere uno strumento di critica puntuale e non una mera riproposizione di doglianze già esaminate. La mancanza di specificità porta inesorabilmente all’inammissibilità. Dall’altro lato, conferma che, in materia di guida in ebbrezza, la valutazione delle garanzie difensive e della gravità del fatto deve sempre tenere conto del contesto concreto. La testimonianza degli agenti può essere decisiva per provare l’avviso al difensore, specialmente in situazioni di emergenza, e la gravità di un incidente è un fattore determinante che può precludere l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La testimonianza di un agente di polizia è sufficiente a provare che l’automobilista è stato avvisato della facoltà di farsi assistere da un difensore prima dell’alcoltest, anche se non è scritto nel verbale?
Sì. Secondo la Corte, la prova può essere data mediante la deposizione dell’agente operante. Spetta poi al giudice valutare la precisione e la completezza di tale testimonianza, fornendo una rigorosa motivazione, come avvenuto nel caso di specie dove l’urgenza della situazione (incidente notturno) giustificava la mancata verbalizzazione.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile se si limita a ripetere gli stessi motivi dell’appello?
Perché un ricorso di questo tipo è considerato non specifico e solo apparentemente motivato. Esso omette di assolvere alla sua funzione tipica, che è quella di svolgere una critica argomentata e puntuale contro la sentenza impugnata, e non di riproporre semplicemente le stesse questioni già decise.

In un caso di guida in ebbrezza con incidente, è possibile invocare la non punibilità per “particolare tenuità del fatto”?
Nel caso esaminato, la Corte ha escluso questa possibilità. La decisione non si è basata sulla tipologia di reato, ma sulla gravità concreta della condotta dell’imputato, che aveva causato un incidente stradale di notte in autostrada, creando un grave pericolo per sé e per gli altri e richiedendo interventi urgenti per mettere in sicurezza l’area.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati