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Guardia zoofila pubblico ufficiale: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per falsità ideologica in atto pubblico a carico di una guardia giurata zoofila. Il caso riguardava la falsa attestazione dello stato di abbandono di un pappagallo esotico. La sentenza stabilisce che la guardia zoofila, nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza, riveste la qualifica di pubblico ufficiale e i suoi verbali costituiscono atti pubblici, a prescindere dalla distinzione tra fauna selvatica e animali d’affezione.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guardia Zoofila: quando è Pubblico Ufficiale? La Cassazione fa chiarezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 42639/2024) ha affrontato un tema di grande rilevanza pratica: la qualifica giuridica delle guardie giurate volontarie zoofile e la natura dei loro verbali. Il caso specifico chiarisce in modo definitivo se una guardia zoofila è un pubblico ufficiale e se, di conseguenza, la falsificazione di un suo verbale integra il grave reato di falso in atto pubblico. Questa decisione consolida un importante principio a tutela della legalità e della protezione degli animali.

Il caso: un verbale falso su un pappagallo esotico

I fatti all’origine della vicenda giudiziaria riguardano un membro di un’associazione per la protezione degli animali, operante come guardia giurata volontaria zoofila. Quest’ultimo era stato condannato sia in primo grado che in appello per aver redatto un verbale falso. Nel documento, egli attestava falsamente lo stato di abbandono di un pappagallo cinerino, un animale esotico. In realtà, l’animale non era stato abbandonato, ma semplicemente affidato temporaneamente alle cure di un vicino a causa dell’assenza del proprietario.

La difesa dell’imputato ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la sua qualifica di agente di polizia giudiziaria fosse limitata alla protezione degli ‘animali di affezione’ e non si estendesse alla fauna selvatica o esotica, come il pappagallo in questione. Di conseguenza, secondo la tesi difensiva, il verbale redatto non poteva essere considerato un atto pubblico.

La qualifica di guardia zoofila pubblico ufficiale in discussione

Il nucleo della questione legale era determinare se una guardia zoofila pubblico ufficiale agisca sempre con tale qualifica, indipendentemente dalla specie di animale protetto. La difesa ha cercato di tracciare una linea netta tra la vigilanza sugli animali domestici (regolata dalla Legge n. 189/2004) e quella sulla fauna selvatica (disciplinata dalla Legge n. 157/1992), sostenendo una competenza limitata della guardia.

La Procura Generale presso la Corte di Cassazione ha invece chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso, ritenendo che la condotta della guardia rientrasse pienamente nelle sue funzioni pubbliche.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, giudicandolo infondato. La decisione si basa su un’analisi approfondita del quadro normativo, chiarendo in modo inequivocabile lo status e i poteri di questi operatori.

I giudici hanno affermato che le guardie giurate delle associazioni di protezione ambientale riconosciute, pur non essendo agenti di polizia giudiziaria in senso stretto per ogni materia, ricoprono la veste di pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Questo perché esercitano poteri autoritativi e certificativi conferiti dalla legge per la tutela della fauna selvatica, un patrimonio indisponibile dello Stato e di interesse pubblico nazionale e internazionale.

Distinzione tra fauna selvatica e animali d’affezione

La Corte ha chiarito che la normativa sulla tutela degli ‘animali da affezione’ (Legge n. 189/2004) non esclude né limita i poteri di vigilanza sulla fauna selvatica previsti da altre leggi, come la Legge quadro n. 157/1992. Le due normative hanno finalità diverse ma possono coesistere. Pertanto, una guardia giurata di un’associazione ambientalista può esercitare i poteri di vigilanza previsti dall’art. 27 della Legge n. 157/1992 anche su animali esotici, agendo in quel contesto come pubblico ufficiale.

Il verbale come atto pubblico

Di conseguenza, il verbale redatto dalla guardia zoofila nell’esercizio di tali attività di vigilanza deve essere considerato un atto pubblico a tutti gli effetti. Il concetto di atto pubblico, ai fini della tutela penale, è più ampio di quello civilistico e include tutti i documenti formati da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, anche se non destinati a creare pubblica fede erga omnes, ma ad avere rilevanza giuridica all’interno della pubblica amministrazione. Falsificare il contenuto di tale verbale, omettendo o alterando circostanze rilevanti, integra quindi il reato di falsità ideologica in atto pubblico (art. 479 c.p.).

Conclusioni: le implicazioni della sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: chiunque eserciti una funzione di vigilanza e certificazione delegata dallo Stato, come una guardia zoofila pubblico ufficiale, ha il dovere di agire con la massima correttezza e veridicità. La qualifica di pubblico ufficiale non dipende dalla specie di animale oggetto del controllo, ma dalla natura della funzione esercitata.

La decisione rafforza la tutela degli animali, garantendo che i verbali redatti dalle guardie zoofile abbiano pieno valore legale e che qualsiasi falsificazione venga perseguita con la dovuta severità. Per i cittadini e le associazioni, ciò rappresenta una garanzia di trasparenza e legalità nelle attività di controllo ambientale e zoofilo.

Una guardia giurata zoofila è sempre un pubblico ufficiale?
La Corte di Cassazione ha stabilito che la guardia giurata zoofila, pur non essendo un agente di polizia giudiziaria per ogni materia, ricopre la qualifica di pubblico ufficiale quando è chiamata a svolgere i compiti di vigilanza demandati dalla legge, esercitando poteri autoritativi e certificativi.

Il verbale redatto da una guardia zoofila è considerato un atto pubblico?
Sì, il verbale redatto dalla guardia zoofila nell’esercizio della sua attività di vigilanza è considerato un atto pubblico ai sensi della legge penale. Di conseguenza, attestarvi il falso costituisce il reato di falsità ideologica in atto pubblico.

La competenza delle guardie zoofile si limita solo agli animali d’affezione?
No. La Corte ha chiarito che, sebbene alcune norme si riferiscano specificamente agli ‘animali da affezione’, le guardie giurate di associazioni ambientaliste riconosciute possono esercitare poteri di vigilanza anche a tutela della fauna selvatica, come previsto dalla legge n. 157 del 1992.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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