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Guardia giurata pubblico ufficiale: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6245/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per resistenza e lesioni aggravate nei confronti di una guardia giurata. L’imputato, sorpreso a tentare un furto, aveva aggredito l’agente. La Corte ha confermato che la guardia giurata, agendo nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali per prevenire un reato, assume la qualifica di pubblico ufficiale, rendendo legittimo il suo intervento e configurando il reato di resistenza.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guardia Giurata Pubblico Ufficiale: Quando Scatta la Resistenza?

La Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su una questione di grande rilevanza pratica: la qualifica giuridica delle guardie particolari giurate e le conseguenze penali per chi si oppone al loro operato. In un recente caso, è stato analizzato se una guardia giurata pubblico ufficiale possa essere oggetto del reato di resistenza. La sentenza chiarisce i confini dell’intervento della vigilanza privata e stabilisce quando la reazione violenta di un soggetto fermato integra un grave reato.

I Fatti di Causa

Un uomo veniva condannato in primo e secondo grado per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. L’episodio si era verificato presso un terminal bus, dove l’imputato era stato notato da una guardia giurata mentre tentava di sottrarre il portafogli a una passeggera. L’agente di sicurezza, in servizio presso l’area di parcheggio gestita dalla sua ditta, interveniva per bloccarlo. L’uomo reagiva con violenza, spintonando, colpendo al volto e minacciando la guardia giurata.

La Difesa dell’Imputato: L’Intervento della Guardia Giurata era Illegittimo?

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che l’intervento della guardia giurata fosse stato arbitrario e illegittimo. Secondo il ricorrente, la guardia avrebbe agito come un privato cittadino e, poiché il reato presupposto (furto con destrezza) non consente l’arresto obbligatorio in flagranza da parte di un privato, l’azione della guardia era priva di fondamento giuridico. Di conseguenza, l’opposizione violenta dell’imputato non avrebbe dovuto configurare il reato di resistenza, ma al massimo una reazione a un atto arbitrario.

Guardia Giurata Pubblico Ufficiale: La Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la condanna. I giudici hanno smontato la tesi difensiva, chiarendo in modo definitivo la qualifica giuridica della guardia giurata in circostanze simili.

Il Criterio Oggettivo-Funzionale

Il punto centrale della decisione riguarda la qualifica della guardia giurata come pubblico ufficiale. La Cassazione ha ribadito che, secondo l’orientamento consolidato, la qualifica pubblicistica non dipende da un criterio soggettivo (l’appartenenza a una pubblica amministrazione), ma da un criterio oggettivo-funzionale. Ciò significa che assume la qualifica di pubblico ufficiale chiunque, anche un dipendente di un istituto privato, eserciti di fatto poteri autoritativi tipici della funzione pubblica.

Nel caso di specie, la guardia giurata stava svolgendo le sue funzioni istituzionali di tutela dei beni degli utenti all’interno della sua area di competenza (il parcheggio del terminal). Intervenendo per sventare un reato flagrante, esercitava poteri di protezione e coercizione che rientrano in una funzione pubblica. Pertanto, in quel preciso contesto, doveva essere considerata un pubblico ufficiale.

L’Irrilevanza della Mancata Contestazione del Furto

La Corte ha inoltre precisato che è irrilevante il fatto che all’imputato non sia stato formalmente contestato il reato di tentato furto. Ciò che conta è la materialità del fatto che stava per essere commesso. L’imputato stesso, in sede di interrogatorio, aveva ammesso di essere in procinto di commettere il furto e di essere stato fermato solo dal tempestivo intervento della guardia giurata. L’azione dell’agente era quindi pienamente legittimata dalla necessità di impedire la commissione di un reato.

Le Motivazioni

La Cassazione ha ritenuto il ricorso generico e illogico, in quanto non si confrontava adeguatamente con la motivazione della sentenza d’appello. La Corte territoriale aveva già correttamente evidenziato come l’arresto in flagranza per furto con destrezza sarebbe stato possibile anche per un privato cittadino (sebbene in via facoltativa), a maggior ragione lo era per una guardia giurata incaricata della sicurezza in quella zona. La qualifica di pubblico ufficiale, in questo contesto, deriva direttamente dall’esercizio di poteri autoritativi (come bloccare una persona per impedirle di commettere un reato) nell’ambito delle proprie attribuzioni istituzionali. La resistenza violenta opposta a tale legittimo intervento integra pienamente il delitto previsto dall’art. 337 del codice penale.

Le Conclusioni

Questa sentenza consolida un principio fondamentale: una guardia particolare giurata, quando agisce per prevenire o reprimere reati nell’area di sua competenza e nell’esercizio delle sue funzioni, assume la qualifica di pubblico ufficiale. Di conseguenza, chiunque utilizzi violenza o minaccia per opporsi al suo legittimo operato commette il grave reato di resistenza a pubblico ufficiale. La decisione sottolinea come la legittimità dell’intervento non dipenda dalla successiva formalizzazione di un’accusa per il reato che si stava impedendo, ma dalla situazione di flagranza che ha reso necessario l’intervento stesso.

Una guardia giurata può essere considerata un pubblico ufficiale?
Sì, secondo la Cassazione una guardia giurata assume la qualifica di pubblico ufficiale quando, al momento del fatto, sta agendo nell’esercizio delle sue attribuzioni istituzionali e svolge un’attività caratterizzata dall’esercizio di poteri autoritativi, come impedire la commissione di un reato.

L’intervento di una guardia giurata per sventare un furto è legittimo anche se il furto non viene poi formalmente contestato?
Sì, la legittimità dell’intervento non dipende dalla successiva contestazione formale del reato che si stava per commettere. È sufficiente che il fatto, nella sua materialità, stesse per essere realizzato, come nel caso di specie in cui l’imputato ha ammesso di essere stato interrotto proprio dall’intervento della guardia.

Cosa succede se ci si oppone con violenza a una guardia giurata che sta agendo nelle sue funzioni?
Se una guardia giurata agisce come pubblico ufficiale (cioè nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali con poteri autoritativi), opporsi a lei con violenza o minaccia configura il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto dall’art. 337 del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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