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Giurisdizione italiana e DASPO: il caso di Francoforte

Due soggetti, già destinatari di un DASPO, venivano condannati per aver assistito a una partita di calcio a Francoforte, in Germania. La Corte di Cassazione, investita del ricorso, ha annullato la sentenza di condanna senza entrare nel merito della colpevolezza. Il motivo risiede in una questione preliminare: la verifica della giurisdizione italiana per un reato commesso all’estero. La Suprema Corte ha quindi rinviato il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello per accertare se lo Stato italiano abbia il potere di giudicare tali fatti e se sussistano le condizioni di procedibilità.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Giurisdizione Italiana e Violazione del DASPO all’Estero: La Cassazione Annulla e Rinvia

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 17519/2025, solleva un’importante questione sulla giurisdizione italiana in relazione a reati commessi all’estero. Il caso riguarda due persone condannate per aver violato un DASPO assistendo a una partita di calcio in Germania. La Suprema Corte, tuttavia, ha annullato la condanna, non per insussistenza del fatto, ma per la necessità di chiarire un punto fondamentale: può un giudice italiano processare un cittadino per un reato di questo tipo commesso interamente fuori dai confini nazionali?

I Fatti del Caso: La Trasferta Vietata

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di due individui, già sottoposti a DASPO, per il reato previsto dalla Legge 401/1989. L’accusa era di aver violato il divieto di assistere a manifestazioni sportive recandosi a Francoforte, in Germania, per una partita di calcio disputata il 4 ottobre 2018. Sia il giudice di primo grado che la Corte d’Appello di Roma avevano confermato la loro responsabilità penale.

I due imputati hanno quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando vizi nella motivazione che aveva portato alla loro condanna. La difesa si concentrava sull’affermazione di responsabilità, ritenuta fondata su basi insufficienti.

La Questione della Giurisdizione Italiana Sollevata dalla Cassazione

Prima ancora di esaminare i motivi del ricorso, la Suprema Corte ha rilevato d’ufficio una questione pregiudiziale, ovvero un problema giuridico che deve essere risolto prima di poter decidere nel merito. Tale questione riguarda la sussistenza della giurisdizione italiana.

Dal capo di imputazione emergeva che il reato (la violazione dei divieti imposti dal DASPO) era stato commesso assistendo a un incontro calcistico a Francoforte. Sebbene il fatto fosse stato accertato sia a Francoforte che a Roma, il nucleo della condotta illecita si era svolto all’estero. Questo ha spinto la Corte a interrogarsi sulla base giuridica che permette allo Stato italiano di processare un reato commesso fuori dal territorio nazionale, richiamando l’articolo 9, comma 2, del codice penale, che disciplina proprio i delitti comuni del cittadino all’estero.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha ritenuto che la questione della giurisdizione fosse dirimente e non potesse essere ignorata. Il principio generale del diritto penale è quello della territorialità, secondo cui la legge italiana si applica ai reati commessi nel territorio dello Stato. Per i reati commessi all’estero, la punibilità è subordinata a specifiche condizioni di procedibilità.

Nel caso di specie, la sentenza d’appello non aveva approfondito questo aspetto. Non era chiaro se una parte dell’azione si fosse effettivamente consumata in Italia o se il reato fosse stato commesso interamente in Germania. Di fronte a questa incertezza, la Cassazione non può sostituirsi ai giudici di merito per accertare i fatti. Pertanto, l’unica soluzione possibile era annullare la sentenza impugnata.

La decisione è stata quindi un ‘pronunciamento rescindente’, ovvero un annullamento che impone un nuovo giudizio. Il caso è stato rinviato a un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma.

Le Conclusioni: Un Nuovo Giudizio per Verificare la Giurisdizione

In conclusione, la sentenza non assolve gli imputati, ma ‘resetta’ il processo d’appello. La nuova sezione della Corte d’Appello avrà un compito preciso: prima di valutare la colpevolezza degli imputati, dovrà verificare se sussiste la giurisdizione italiana per giudicare il fatto. Dovrà accertare dove si è consumato il reato e se sono presenti le condizioni di procedibilità richieste dalla legge per i reati commessi da cittadini italiani all’estero. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale dello stato di diritto: nessuno può essere giudicato se non dal giudice competente e secondo le regole sulla giurisdizione stabilite dalla legge.

Un cittadino italiano può essere processato in Italia per aver violato un DASPO assistendo a una partita all’estero?
La sentenza non fornisce una risposta definitiva, ma chiarisce che la possibilità di farlo non è automatica. È una questione di giurisdizione che deve essere attentamente verificata dal giudice, accertando se la legge italiana prevede la punibilità per quel reato specifico commesso all’estero e se sono soddisfatte tutte le condizioni di procedibilità.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna?
La Corte ha annullato la sentenza non per questioni relative alla colpevolezza degli imputati, ma perché ha identificato una questione giuridica preliminare e fondamentale che non era stata affrontata: la sussistenza della giurisdizione dello Stato italiano per un reato che sembra essere stato commesso interamente in territorio tedesco.

Cosa succederà adesso nel processo?
Il processo è stato rinviato a un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma. Questo nuovo collegio dovrà celebrare un nuovo giudizio d’appello, il cui primo obiettivo sarà quello di accertare se i tribunali italiani abbiano o meno la giurisdizione per giudicare il caso. Solo dopo aver risolto positivamente questa questione, potrà procedere a valutare nel merito la responsabilità degli imputati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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