Giudicato Progressivo: Quando la Prescrizione del Reato si Ferma
Il principio del giudicato progressivo rappresenta un pilastro fondamentale del nostro sistema processuale, garantendo certezza e stabilità alle decisioni giudiziarie. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con forza l’importanza di questo principio, chiarendo come esso possa ‘bloccare’ la decorrenza della prescrizione del reato. Analizziamo insieme questa importante pronuncia per capire le sue implicazioni pratiche.
La Vicenda Processuale: Dal Furto al Ricorso in Cassazione
Il caso ha origine da una condanna per il reato di furto. L’imputato, dopo la condanna in appello, ha visto la sua vicenda processuale attraversare diverse fasi. In un primo momento, la Corte di Cassazione aveva riqualificato il reato da furto aggravato a furto semplice, annullando la sentenza precedente e rinviando il caso alla Corte di Appello per la sola rideterminazione della pena.
La Corte di Appello, nel cosiddetto ‘giudizio di rinvio’, ha quindi emesso una nuova sentenza il 18 dicembre 2023, applicando una nuova pena in base alla qualificazione più lieve del reato. L’imputato, tuttavia, ha proposto un nuovo ricorso in Cassazione, sostenendo che nel frattempo il reato di furto semplice si fosse estinto per prescrizione e che i giudici di appello avessero omesso di dichiararlo.
La Decisione della Suprema Corte e il ruolo del giudicato progressivo
La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile perché manifestamente infondato. Il cuore della decisione risiede nell’applicazione del principio del giudicato progressivo. Secondo la Corte, la precedente decisione di Cassazione, che aveva riqualificato il reato in furto semplice, aveva reso definitiva e non più discutibile quella parte della sentenza.
Di conseguenza, il giudizio di rinvio era strettamente limitato a un unico punto: la determinazione del trattamento sanzionatorio. Non era più possibile, in quella sede, rimettere in discussione né la colpevolezza dell’imputato né la qualificazione giuridica del fatto, aspetti ormai coperti da giudicato.
Le Motivazioni della Corte
Nelle motivazioni, i giudici supremi spiegano che la qualificazione giuridica del fatto, stabilita nella prima sentenza di Cassazione (del 28 ottobre 2019), ha cristallizzato la situazione processuale. Quel momento ha rappresentato un punto di non ritorno, ‘bloccando’ la decorrenza dei termini di prescrizione relativi alla configurazione del reato come furto semplice. Poiché quella decisione era intervenuta entro i termini di prescrizione (il fatto risaliva al 3 maggio 2012), ogni successiva doglianza sul punto era preclusa.
L’inammissibilità del ricorso, pertanto, non deriva da una semplice valutazione di merito, ma da un impedimento procedurale insuperabile. La pretesa di far valere la prescrizione in una fase processuale successiva a quella in cui il punto era già stato definito si scontra con la necessità di stabilità del processo penale. La Corte ha quindi condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale in caso di ricorsi inammissibili.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Principio
Questa ordinanza offre un importante insegnamento sulle dinamiche del processo penale. Il principio del giudicato progressivo serve a evitare che i processi si protraggano all’infinito, consentendo di ‘consolidare’ le parti della decisione su cui non vi è più controversia. Per gli imputati e i loro difensori, ciò significa che le strategie processuali devono essere attentamente ponderate, poiché una volta che un punto della sentenza diventa definitivo, non può più essere utilizzato per sollevare eccezioni, come quella di prescrizione, in fasi successive. La stabilità delle decisioni e la certezza del diritto prevalgono, impedendo un uso strumentale degli istituti processuali.
Cosa significa ‘giudicato progressivo’ e come ha influito su questo caso?
È il principio per cui le parti di una sentenza che non vengono impugnate diventano definitive. In questo caso, la riqualificazione del reato da furto aggravato a semplice, decisa in una precedente sentenza di Cassazione, è diventata definitiva. Ciò ha impedito di rimettere in discussione questo punto e di ricalcolare la prescrizione nel successivo giudizio.
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché manifestamente infondato. La richiesta di dichiarare la prescrizione si basava su un punto (la qualificazione del reato) che era già stato deciso in via definitiva e non poteva più essere oggetto di discussione nel giudizio di rinvio, il cui unico scopo era la rideterminazione della pena.
Può essere dichiarata la prescrizione di un reato durante un giudizio di rinvio limitato alla sola pena?
No, secondo questa ordinanza, se la colpevolezza e la qualificazione giuridica del reato sono già coperte da giudicato progressivo, e la precedente decisione è intervenuta nei termini, non è possibile sollevare l’eccezione di prescrizione nel successivo giudizio di rinvio limitato alla sola determinazione della sanzione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5614 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5614 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 19/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a LIVORNO il 04/03/1984
avverso la sentenza del 18/12/2023 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
IN FATTO E IN DIRITTO
Con sentenza emessa in data 18 dicembre 2023 la Corte di Appello di Firenze – in sede di giudizio di rinvio – ha rideterminato, nei confront NOME NOME la pena per il reato di cui all’art.624 cod.pen.
Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione – nelle forme di legge – COGNOME NOME deducendo violazione di legge in riferimento all omessa declaratoria di estinzione del reato per prescrizione.
Il ricorso va dichiarato inammissibile perché proposto per motivi manifestamente infondati.
Ed invero, la diversa qualificazione giuridica del fatto (da furto aggravato a semplice) era stata già operata nella decisione rescindente (del 28 ottobre 20 aspetto che ‘blocca’ a tale momento – in rapporto al giudicato progressivo decorrenza del termine di prescrizione del reato (tra le molte v. Sez. U 19 Attinà), essendo oggetto del giudizio di rinvio il solo trattamento sanzionatori Anche in rapporto al delitto di furto semplice la decisione rescindente era – pera – intervenuta nei termini, trattandosi di fatto commesso in data 3 maggio 2012.
Alla dichiarazione di inammissibilità consegue di diritto la condanna de ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilit al versamento a favore della Cassa delle ammende di sanzione pecuniaria, che pare congruo determinare in euro tremila, ai sensi dell’art. 616 cod. pro pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso in data 19 dicembre 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente