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Getto pericoloso di cose: quando è reato? Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una condomina condannata per il reato di getto pericoloso di cose. La Corte ribadisce che il reato sussiste per la sola potenzialità di molestare le persone, anche se vengono colpiti solo oggetti. Il ricorso è stato respinto perché mirava a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Getto pericoloso di cose: la Cassazione fa il punto sul reato condominiale

Il getto pericoloso di cose è una delle più frequenti cause di litigio in ambito condominiale. Lanciare acqua, scrollare tappeti o gettare oggetti dal balcone può sembrare un gesto banale, ma può integrare una fattispecie di reato. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su questo tema, chiarendo i confini applicativi dell’art. 674 del codice penale e ribadendo l’inammissibilità dei ricorsi basati su una semplice rilettura dei fatti.

I Fatti del Caso: Acqua e Oggetti dal Balcone

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava una donna condannata dal Tribunale per il reato di getto pericoloso di cose. L’imputata era stata accusata di aver lanciato liquidi, presumibilmente acqua mista a candeggina, dal proprio balcone, e di aver scrollato tappeti e coperte, causando disturbo e molestia alla persona che abitava al piano di sotto. La condotta, secondo l’accusa, aveva superato i limiti della normale tollerabilità, integrando gli estremi del reato.

I Motivi del Ricorso: una Difesa su Tre Fronti

L’imputata ha proposto ricorso in Cassazione basando la sua difesa su tre argomentazioni principali:
1. Errata valutazione delle prove: La difesa sosteneva che il giudice di primo grado avesse valutato erroneamente le prove, dando eccessivo credito alla testimonianza della persona offesa senza considerare gli elementi a discarico.
2. Insussistenza del reato: Si contestava la pericolosità della sostanza gettata (semplice acqua) e si evidenziava che l’attività di sanificazione era stata preavvisata agli altri condomini. Inoltre, si affermava che il reato non sussiste se vengono attinte solo cose e non persone, e che la condotta non era stata ripetitiva.
3. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: La difesa lamentava l’omessa considerazione della causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis c.p., data la presunta lieve entità dell’offesa.

La Decisione della Cassazione sul getto pericoloso di cose

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile, condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Vediamo nel dettaglio perché ogni motivo di ricorso è stato respinto.

Le Censure sul Merito: Tentativo di Rivalutazione delle Prove

La Corte ha preliminarmente chiarito che i primi due motivi del ricorso erano inammissibili in quanto si configuravano come “mere doglianze in punto di fatto”. Il ricorso per Cassazione, infatti, non è una terza istanza di giudizio dove si possono rivalutare le prove o i fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge (sindacato di legittimità), non stabilire come sono andati i fatti (sindacato di merito). Tentare di convincere la Cassazione a riesaminare le testimonianze è un errore procedurale che porta all’inammissibilità.

La Configurabilità del Reato di Getto Pericoloso di Cose

Sul punto centrale, la Corte ha ribadito un principio fondamentale: il reato di cui all’art. 674 c.p. si configura non solo quando una persona viene effettivamente colpita, ma anche quando la condotta ha la semplice potenzialità di offendere, imbrattare o molestare le persone. È irrilevante che il liquido lanciato abbia colpito solo oggetti e non la persona offesa. Ciò che conta è il potenziale danno alla persona. Allo stesso modo, è irrilevante la natura esatta del liquido (acqua o acqua con candeggina), poiché l’azione di “versamento” di materie liquide che possono molestare è sufficiente a integrare il reato.

La Causa di Non Punibilità per Particolare Tenuità del Fatto

Anche la censura relativa all’art. 131-bis c.p. è stata respinta. La Corte ha osservato che la difesa non aveva sollevato questa specifica richiesta durante le conclusioni del processo di primo grado. Di conseguenza, il giudice non aveva alcun obbligo di valutarne d’ufficio l’applicazione. La richiesta, avanzata per la prima volta in sede di legittimità, è stata quindi giudicata tardiva e infondata.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sulla netta distinzione tra giudizio di merito e giudizio di legittimità. Il ricorso è stato giudicato un tentativo di ottenere una terza valutazione dei fatti, mascherato da censure sulla motivazione. La Suprema Corte ha ribadito che la valutazione delle prove è prerogativa esclusiva del giudice di merito e non è sindacabile in Cassazione se la motivazione è logica e coerente. Sul piano del diritto, la Corte ha sottolineato che la ratio dell’art. 674 c.p. è proteggere la sicurezza e la tranquillità pubblica; pertanto, la sola idoneità della condotta a creare molestia è sufficiente per la configurabilità del reato, a prescindere dall’effettivo contatto con una persona.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre importanti spunti pratici. In primo luogo, conferma che lanciare liquidi o scrollare tappeti dal balcone in modo da recare disturbo ai vicini è una condotta penalmente rilevante. In secondo luogo, evidenzia l’importanza di strutturare correttamente un ricorso per Cassazione, concentrandosi esclusivamente su vizi di legittimità (violazioni di legge o difetti di motivazione palesi) ed evitando di contestare l’accertamento dei fatti. Infine, ricorda che le cause di non punibilità, come la particolare tenuità del fatto, devono essere sollevate tempestivamente nel corso del giudizio di merito per poter essere prese in considerazione.

Lanciare acqua dal balcone è reato anche se non si colpisce nessuna persona?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il reato di getto pericoloso di cose si configura per la sola potenzialità della condotta di offendere, imbrattare o molestare le persone. Non è necessario che una persona venga fisicamente colpita.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti non contestavano errori di diritto, ma miravano a ottenere una nuova valutazione delle prove e dei fatti. Questo tipo di riesame è precluso in sede di Corte di Cassazione, che si occupa solo della corretta applicazione della legge.

Si può chiedere l’applicazione della “particolare tenuità del fatto” per la prima volta in Cassazione?
No. La Corte ha chiarito che questa causa di non punibilità deve essere dedotta nel corso del giudizio di merito. Se la difesa non la solleva nelle conclusioni del processo, il giudice non ha l’obbligo di valutarla e la questione non può essere introdotta per la prima volta in Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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