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Furto supermercato aggravante: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per tentato furto in un supermercato, confermando la sussistenza del furto supermercato aggravante. La Corte ha ribadito che la semplice presenza di telecamere di videosorveglianza non è sufficiente a escludere l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede, in quanto non costituisce una custodia continua e diretta dei beni. È stata inoltre confermata la legittimità del diniego delle attenuanti generiche basato sui precedenti penali dell’imputato.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto in Supermercato: Quando la Videosorveglianza non Esclude l’Aggravante

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8514/2024, torna a pronunciarsi su un tema di grande attualità: il furto supermercato aggravante. La decisione chiarisce in modo definitivo che la sola presenza di un sistema di videosorveglianza non è sufficiente a escludere l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per tentato furto aggravato, commesso all’interno di un supermercato. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali: l’errata applicazione dell’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede (art. 625, n. 7, c.p.) e il diniego ingiustificato delle circostanze attenuanti generiche.
Secondo il ricorrente, la presenza di un sistema di videosorveglianza e l’intervento di un addetto alla sicurezza avrebbero dovuto escludere l’aggravante, in quanto la merce non sarebbe stata, di fatto, priva di custodia.

L’Analisi della Corte di Cassazione: Furto Supermercato Aggravante

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando le decisioni dei giudici di merito e consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai granitico. Vediamo i punti chiave dell’analisi.

La Questione dell’Esposizione alla Pubblica Fede

Il cuore della decisione riguarda l’interpretazione dell’aggravante del furto supermercato aggravante. La Corte ribadisce che nei supermercati, dove la merce è disposta sui banchi e la scelta avviene con il sistema del self-service, i beni sono per loro natura esposti alla pubblica fede. La vigilanza esercitata dal personale è tipicamente occasionale, a campione e non continuativa.
Per escludere l’aggravante, è necessaria una custodia continua e diretta sulla cosa, tale da poter interrompere immediatamente l’azione criminosa. La videosorveglianza, secondo la Corte, è un mero strumento di ausilio per la successiva individuazione dei responsabili, ma non costituisce una sorveglianza specificamente efficace a impedire la sottrazione del bene. L’intervento estemporaneo di un addetto, che interrompe il furto, non cambia la natura della vigilanza, che rimane generica e non costante.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo di ricorso è stato respinto. La Corte ha ricordato che la concessione delle attenuanti generiche è un giudizio di fatto riservato al giudice di merito, la cui decisione è insindacabile in sede di legittimità se correttamente motivata. Nel caso di specie, i giudici di appello hanno legittimamente negato il beneficio sulla base dei numerosi precedenti penali dell’imputato e dell’assenza di elementi positivi da valutare a suo favore. La semplice affermazione di trovarsi in difficoltà economiche, non adeguatamente provata, non è stata ritenuta sufficiente a giustificare la concessione delle attenuanti.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte si fonda su un principio di realtà: nei grandi spazi commerciali, è impossibile garantire un controllo costante e personale su ogni singolo articolo esposto. Il sistema self-service si basa proprio sulla fiducia riposta nella correttezza dei clienti. Quando questa fiducia viene tradita, scatta l’aggravante, poiché l’azione delittuosa sfrutta proprio questa particolare condizione di vulnerabilità dei beni. La videosorveglianza, pur essendo un deterrente, non elimina questa vulnerabilità, limitandosi a consentire un controllo a distanza e spesso non in tempo reale. Pertanto, la sua presenza non trasforma la vigilanza da generica a specifica e continua, unico presupposto per l’esclusione dell’aggravante.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza conferma che sottrarre merce da uno scaffale di un supermercato configura, nella quasi totalità dei casi, un’ipotesi di furto aggravato. Le conseguenze sono un aumento della pena e l’improcedibilità a querela di parte. Per gli operatori del settore, la decisione sottolinea che, per ridurre il rischio di furti, non è sufficiente installare telecamere, ma è necessario implementare sistemi di sorveglianza attiva e diretta. Per i cittadini, è un monito sulla gravità di un gesto che, pur potendo sembrare di lieve entità, è qualificato dal legislatore e dalla giurisprudenza come una fattispecie di reato più grave del furto semplice.

La presenza di un sistema di videosorveglianza in un supermercato esclude l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un sistema di videosorveglianza è un mero strumento di ausilio per l’identificazione successiva degli autori del reato e non costituisce una custodia continua e diretta, idonea a interrompere immediatamente l’azione criminosa. Pertanto, non esclude l’aggravante.

Perché sono state negate le circostanze attenuanti generiche all’imputato?
Le circostanze attenuanti generiche sono state negate a causa dei numerosi precedenti penali dell’imputato e dell’assenza di altri elementi positivi da valutare a suo favore. La motivazione del giudice di merito, basata su questi elementi, è stata ritenuta logica e coerente.

Qual è la differenza tra una vigilanza efficace e una vigilanza generica secondo la Corte?
Una vigilanza generica, saltuaria o a campione, come quella tipicamente presente nei supermercati, non esclude l’aggravante. Una vigilanza efficace, invece, è quella che si traduce in una custodia continua e diretta sulla cosa, in grado di impedire la sottrazione del bene o di interrompere immediatamente l’azione criminosa. Solo quest’ultima esclude l’aggravante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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