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Furto in garage: quando è furto in abitazione?

La Corte di Cassazione ha stabilito che un furto in garage costituisce furto in abitazione (art. 624-bis c.p.) anche se il box non è fisicamente collegato all’abitazione principale. Ciò che conta è il vincolo funzionale, ovvero la destinazione del garage a servizio durevole della casa. La Corte ha rigettato il ricorso di un imputato che, avendo rubato una bicicletta da un box situato in un’altra via, sosteneva si trattasse di furto semplice, procedibile solo a querela. La sentenza conferma che la nozione di pertinenza non richiede contiguità fisica, ma un legame di servizio tra i beni.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto in garage: Quando è reato aggravato?

Il furto in garage è un evento purtroppo comune, ma le sue conseguenze legali possono variare notevolmente. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 29413/2025, ha chiarito un punto cruciale: anche se il box auto si trova in una strada diversa rispetto all’abitazione, il reato commesso al suo interno può configurarsi come furto in abitazione aggravato, ai sensi dell’art. 624-bis del codice penale. Questo articolo analizza la decisione e le sue importanti implicazioni.

I Fatti del Caso: Il Furto e la Distanza tra Box e Abitazione

Il caso ha origine da un furto di una bicicletta elettrica custodita all’interno di un box. L’imputato, dopo aver forzato la saracinesca, si era impossessato del bene. La particolarità della vicenda risiedeva nella localizzazione del garage: non era situato nello stesso stabile dell’appartamento della vittima, ma in un edificio diverso, distante alcune decine di metri.

La difesa dell’imputato ha basato il ricorso proprio su questo aspetto, sostenendo che l’assenza di contiguità fisica tra l’abitazione e il garage impedisse di considerare quest’ultimo come una “pertinenza” ai sensi della legge. Di conseguenza, il reato avrebbe dovuto essere derubricato a furto semplice, che, in assenza di una querela formale da parte della vittima (era stata presentata solo una denuncia contro ignoti), non sarebbe stato procedibile.

La Questione Giuridica: Box Separato e Qualificazione del Reato

La domanda centrale sottoposta alla Corte era la seguente: un box auto, per essere considerato pertinenza di un’abitazione e far scattare così l’aggravante del furto in abitazione, deve essere fisicamente collegato o adiacente alla casa? Oppure è sufficiente un legame funzionale?

La distinzione non è di poco conto. Il furto in abitazione è punito molto più severamente del furto semplice e, soprattutto, è procedibile d’ufficio, il che significa che l’azione penale può iniziare anche senza la volontà espressa della vittima.

Le Motivazioni della Cassazione sul Furto in Garage

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la condanna per furto in abitazione e fornendo chiarimenti fondamentali sul concetto di pertinenza nel diritto penale.

Il Concetto di Pertinenza Funzionale

I giudici hanno ribadito un principio ormai consolidato: la nozione di pertinenza, richiamata dall’art. 817 del codice civile, non si fonda sulla vicinanza fisica, ma sul vincolo funzionale. Sono considerate pertinenze “le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa”.

Per la Cassazione, quindi, non è necessario un rapporto di contiguità fisica. Ciò che rileva è che il bene accessorio (il garage) arrechi un’utilità diretta e durevole al bene principale (l’abitazione). Un garage, anche se ubicato in un diverso complesso condominiale all’interno dello stesso comune, mantiene la sua natura pertinenziale se è al servizio dell’abitazione. La sua funzione è quella di servire la dimora, indipendentemente dalla sua esatta collocazione. Questo legame di “contiguità di servizio” è sufficiente a far scattare la tutela rafforzata prevista per il furto in abitazione.

La Valutazione delle Prove di Identificazione

La Corte ha respinto anche il secondo motivo di ricorso, relativo all’identificazione dell’imputato. La difesa lamentava la scarsa qualità dei fotogrammi della videosorveglianza. Tuttavia, i giudici hanno ritenuto attendibile la testimonianza dell’agente di polizia giudiziaria, il quale aveva dichiarato che uno dei fotogrammi era a colori, ad alta risoluzione e mostrava chiaramente il volto dell’imputato. L’agente aveva anche spiegato di poterlo distinguere con certezza dal fratello, nonostante una somiglianza, grazie a specifiche caratteristiche fisiche.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza consolida un orientamento fondamentale per la tutela del patrimonio e della sfera privata. Le implicazioni sono chiare:

1. Tutela Estesa: La protezione contro il furto in garage e altre pertinenze (come cantine o soffitte) è garantita anche quando queste non sono annesse all’edificio principale. Ciò che conta è la loro funzione a servizio della casa.
2. Irrilevanza della Distanza (con limiti): Una distanza di poche decine di metri, all’interno dello stesso contesto urbano, non esclude il vincolo pertinenziale.
3. Procedibilità d’Ufficio: Chi subisce un furto in un garage funzionalmente collegato alla propria abitazione vedrà il reato perseguito d’ufficio dalle autorità, senza la necessità di sporgere una querela formale.

Un furto in un garage situato in una strada diversa dall’abitazione può essere considerato furto in abitazione?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, non è necessaria la contiguità fisica tra il garage e l’abitazione. Se il garage è destinato in modo durevole al servizio dell’abitazione, si configura un vincolo pertinenziale funzionale sufficiente a qualificare il reato come furto in abitazione (art. 624-bis c.p.).

Cosa si intende per “pertinenza” ai fini del reato di furto in abitazione?
Per pertinenza si intende ogni bene che, pur separato, è destinato a fornire un’utilità economica diretta o un servizio durevole all’immobile principale. La relazione non è basata sulla vicinanza fisica, ma sulla funzionalità e sul servizio che il bene accessorio offre a quello principale.

L’identificazione basata su filmati di videosorveglianza è sufficiente per una condanna, anche in presenza di somiglianza con un familiare?
Sì, può essere sufficiente. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto valida l’identificazione effettuata da un agente di polizia giudiziaria basata su un fotogramma a colori e ad alta risoluzione, anche a fronte di una somiglianza dell’imputato con il fratello, poiché l’agente ha potuto indicare specifiche caratteristiche fisiche distintive.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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