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Furto in garage: è furto in abitazione? La Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato, confermando la sua condanna per furto in abitazione. La decisione si fonda sul principio che un furto in garage, qualora il locale sia utilizzato come pertinenza per attività della vita quotidiana, integra la fattispecie più grave prevista dall’art. 624-bis c.p. La Corte ha inoltre respinto la richiesta di attenuanti, considerando anche il danno alla serratura forzata, e ha chiarito i limiti procedurali per la richiesta della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto in Garage: Quando Diventa Furto in Abitazione? La Risposta della Cassazione

Il furto in garage è un reato purtroppo comune, ma la sua qualificazione giuridica può fare una differenza sostanziale sulla pena. Non è sempre un furto semplice: a determinate condizioni, può essere equiparato al più grave reato di furto in abitazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza i criteri per questa distinzione, respingendo il ricorso di un imputato e confermando la sua condanna. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un giovane condannato per essersi introdotto, previa effrazione della serratura, in un box privato. Dal locale, l’imputato aveva sottratto beni di uso quotidiano, tra cui prodotti per l’igiene, un aspirapolvere e alcuni attrezzi, per un valore stimato di circa 150 euro. La Corte d’Appello aveva confermato la condanna per il reato di furto in abitazione, previsto dall’articolo 624-bis del Codice Penale.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione basandosi su tre motivi principali:

1. Errata Qualificazione Giuridica: Si contestava che il box potesse essere considerato una ‘pertinenza’ dell’abitazione, elemento necessario per configurare il reato di furto in abitazione. Secondo la difesa, mancava la prova di un legame funzionale stabile tra il garage e la vita privata svolta nell’appartamento.
2. Mancata Concessione dell’Attenuante del Danno Lieve: Il ricorrente sosteneva che, dato il modesto valore della refurtiva (150 euro), dovesse essere applicata l’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62, n. 4 c.p.).
3. Vizio di Motivazione sulla Pena: Si lamentava che il giudice non avesse tenuto adeguatamente conto della giovane età dell’imputato e della sua confessione nel determinare la pena. Inoltre, si suggeriva la possibilità di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

La Definizione di Pertinenza nel Furto in Garage

La Corte di Cassazione ha respinto il primo motivo, chiarendo in modo definitivo il concetto di pertinenza. I giudici hanno sottolineato che la sentenza d’appello aveva correttamente motivato la sua decisione, evidenziando che:

* Il box si trovava nelle immediate adiacenze dell’abitazione.
* Al suo interno erano custoditi beni destinati allo svolgimento quotidiano della vita privata (prodotti per la casa, attrezzi, un aspirapolvere).

Citando un proprio precedente (sentenza n. 5789/2020), la Corte ha ribadito che integra il reato di furto in abitazione la condotta di chi si impossessa di beni mobili introducendosi in un garage, anche tramite forzatura della porta, quando tale luogo costituisce pertinenza dell’abitazione e vi si compiono, in maniera non occasionale, atti della vita privata. Il garage non è un luogo ‘neutro’, ma un’estensione dello spazio privato.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, smontando punto per punto le argomentazioni della difesa.

Sull’Attenuante del Danno Lieve

Anche il secondo motivo è stato giudicato infondato. La Corte ha spiegato che, per valutare l’entità del danno, non si deve considerare solo il valore dei beni sottratti, ma anche il danno ulteriore causato dalla condotta criminale. Nel caso specifico, il danneggiamento della serratura, accertato sia dal proprietario che dagli agenti intervenuti, contribuisce alla valutazione complessiva del pregiudizio economico. Pertanto, la decisione di non concedere l’attenuante è stata ritenuta corretta.

Sul Trattamento Sanzionatorio e la Particolare Tenuità

Infine, la Corte ha respinto le censure sulla determinazione della pena. I giudici hanno osservato che la sanzione era stata calcolata partendo dal minimo edittale, già ridotta per le attenuanti generiche e ulteriormente diminuita di un terzo per la scelta del rito abbreviato. Questo dimostra che gli elementi a favore dell’imputato erano stati presi in considerazione.

Riguardo alla richiesta di applicazione dell’art. 131-bis c.p., la Corte ha rilevato un vizio procedurale decisivo: la richiesta non era mai stata avanzata nei gradi di merito. Sebbene la Cassazione possa, in casi eccezionali, rilevare d’ufficio tale causa di non punibilità, ciò è possibile solo in presenza di un ricorso ammissibile e a condizione che i presupposti siano immediatamente evidenti dagli atti, senza necessità di ulteriori accertamenti di fatto. Condizioni, queste, che non ricorrevano nel caso di specie.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame consolida un principio giuridico di notevole importanza pratica: il furto in garage non è un reato da sottovalutare. Quando il box è funzionalmente collegato all’abitazione e utilizzato per custodire oggetti legati alla vita privata, esso viene considerato a tutti gli effetti parte del domicilio. Di conseguenza, chi vi si introduce per rubare commette il reato di furto in abitazione (art. 624-bis c.p.), punito con una pena significativamente più severa rispetto al furto semplice. La decisione serve anche da monito sull’importanza di formulare tutte le istanze difensive, come quella relativa alla particolare tenuità del fatto, nei tempi e nei modi corretti, ovvero durante il giudizio di merito, per non precludersi la possibilità di farle valere in seguito.

Quando un furto in garage è considerato furto in abitazione?
Un furto commesso in un garage è qualificato come furto in abitazione (art. 624-bis c.p.) quando il garage costituisce una pertinenza dell’abitazione. Ciò avviene se il locale si trova nelle immediate vicinanze della casa ed è utilizzato per compiere atti non occasionali della vita privata, come custodire beni personali, attrezzi o prodotti per la casa.

Perché non è stata concessa l’attenuante del danno di lieve entità nonostante il basso valore della refurtiva?
L’attenuante non è stata concessa perché la valutazione del danno patrimoniale non si limita al valore dei beni sottratti (in questo caso circa 150 euro), ma deve includere anche tutti i danni conseguenti al reato, come il costo per riparare la serratura forzata. La somma di questi elementi ha portato il giudice a escludere la lieve entità del danno.

È possibile chiedere l’applicazione della causa di non punibilità per ‘particolare tenuità del fatto’ per la prima volta in Cassazione?
No, di regola non è possibile. La Corte di Cassazione ha chiarito che tale istanza deve essere presentata durante il giudizio di merito (primo grado o appello). La Corte può rilevarla d’ufficio solo a due condizioni: che il ricorso sia ammissibile e che i presupposti per la sua applicazione siano immediatamente rilevabili dagli atti, senza necessità di nuovi accertamenti sui fatti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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