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Furto in abitazione: il giardino è una pertinenza?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per furto in abitazione per aver sottratto beni dal giardino di una villa. La Corte ha confermato che il giardino è una pertinenza della privata dimora, rendendo il reato più grave, anche se la villa non era abitata al momento del fatto e l’accesso è avvenuto tramite un varco preesistente.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto in abitazione: anche il giardino è tutelato

Il reato di furto in abitazione è una fattispecie che mira a proteggere non solo la proprietà, ma anche l’inviolabilità del domicilio, inteso come spazio di vita privata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: questa tutela si estende anche alle pertinenze, come il giardino, anche se l’immobile è momentaneamente disabitato. Analizziamo insieme la decisione per capirne la portata.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di furto in abitazione in concorso. L’imputato, insieme ad altri, si era introdotto nel giardino di una villa attraverso un varco preesistente nella recinzione e aveva sottratto dei pezzi di ferro. La sua difesa sosteneva che il reato dovesse essere riqualificato come furto semplice, poiché la villa era disabitata da tempo, in cattive condizioni, e i beni si trovavano semplicemente a terra nel giardino, senza che fosse stata esercitata alcuna violenza sulle cose.

La Decisione della Corte sul furto in abitazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la condanna per furto in abitazione. I giudici hanno ritenuto le argomentazioni della difesa manifestamente infondate e una semplice riproposizione di censure già correttamente respinte dalla Corte d’Appello. La decisione si basa su una consolidata interpretazione della nozione di “privata dimora” e delle sue pertinenze.

Le Motivazioni: Perché il Giardino è Parte dell’Abitazione?

La Corte ha chiarito in modo inequivocabile le ragioni per cui il furto avvenuto nel giardino configura il più grave reato di furto in abitazione.

In primo luogo, l’immobile non poteva considerarsi “abbandonato”. La presenza di un sistema di videosorveglianza, installato dai proprietari e notato dagli stessi imputati (che avevano addirittura rubato una delle telecamere), dimostrava la volontà di proteggere la proprietà e mantenerne il controllo.

In secondo luogo, e questo è il punto centrale, la giurisprudenza costante considera “luogo destinato a privata dimora” non solo l’edificio principale, ma ogni altro luogo che ne costituisce una pertinenza e che è destinato all’attuazione delle esigenze della vita abitativa. Il giardino è l’esempio classico di pertinenza, in quanto funzionalmente asservito all’immobile principale per servizio o ornamento in modo durevole.

La norma, quindi, tutela un concetto ampio di domicilio, che include tutti gli spazi, anche aperti e non fisicamente contigui all’edificio, dove si esplica la vita privata. Non è necessaria la presenza fisica di persone al momento del fatto perché la tutela penale operi; è sufficiente che il luogo sia destinato, anche solo saltuariamente, a dimora privata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza rafforza un principio di grande importanza pratica: la protezione della sfera privata è estesa e non si ferma sulla soglia di casa. Chi si introduce nel giardino, nel cortile o in altre pertinenze di un’abitazione per commettere un furto, risponde del più grave reato di furto in abitazione (art. 624-bis c.p.) e non di furto semplice (art. 624 c.p.). La distinzione è cruciale, poiché il primo prevede pene molto più severe. La decisione serve da monito: anche un’abitazione temporaneamente non occupata e le sue immediate adiacenze godono della massima tutela prevista dall’ordinamento giuridico contro le intrusioni illecite.

Rubare nel giardino di una casa disabitata è considerato furto in abitazione?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il reato di furto in abitazione si configura anche se il furto avviene nel giardino, che è considerato una pertinenza della privata dimora. Non è necessaria la presenza fisica di persone al momento del fatto, ma è sufficiente che il luogo sia destinato a dimora, anche se solo saltuariamente.

Cosa si intende per “pertinenza” di una privata dimora ai fini del reato di furto?
Per pertinenza si intende ogni bene o luogo, come un cortile o un giardino, funzionalmente collegato all’immobile principale e destinato in modo durevole al suo servizio o ornamento, contribuendo a soddisfare le esigenze della vita abitativa.

La presenza di un sistema di videosorveglianza in una proprietà incide sulla qualificazione del reato?
Sì, nel caso specifico la presenza di un impianto di videosorveglianza è stata una prova decisiva per dimostrare che l’immobile non era affatto abbandonato, ma ancora sotto il controllo e la cura dei proprietari, rafforzando così la qualificazione del fatto come violazione di una privata dimora.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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