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Furto e Riforma Cartabia: serve la querela?

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per tentato furto aggravato. La decisione si basa sulla Riforma Cartabia, che ha reso il reato procedibile solo a querela di parte. Poiché la persona offesa, un negozio, non aveva mai presentato querela, l’azione penale è stata dichiarata improcedibile, portando all’annullamento definitivo della sentenza.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto e Riforma Cartabia: Senza Querela, Niente Processo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 18560/2024) ha riaffermato un principio cruciale introdotto dalla Riforma Cartabia: per il reato di furto, anche se aggravato, l’azione penale non può procedere senza una querela della persona offesa. Questo caso dimostra come le modifiche procedurali possano avere un impatto decisivo sull’esito di un processo, portando all’annullamento di una condanna precedentemente confermata in due gradi di giudizio.

I Fatti del Caso

L’imputato era stato condannato sia in primo grado sia in appello per un tentato furto commesso nel 2016 all’interno di un noto grande magazzino. Il reato era stato qualificato come aggravato ai sensi dell’art. 625 n. 2 del codice penale.

Il Ricorso in Cassazione e l’Impatto della Riforma Cartabia

L’unico motivo di ricorso presentato alla Suprema Corte si basava sull’improcedibilità dell’azione penale. La difesa sosteneva che, a seguito dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), il reato di furto fosse diventato procedibile solo a querela. La Corte, esaminando il fascicolo processuale, ha constatato l’effettiva assenza di un atto di querela da parte del negozio, persona offesa dal reato.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, spiegando nel dettaglio il cambiamento normativo. La Riforma Cartabia, in particolare con l’art. 2, comma 10, lett. i) del d.lgs. 150/2022, ha modificato il comma 3 dell’art. 624 del codice penale. La nuova disposizione stabilisce che “il delitto è punibile a querela della persona offesa”, salvo la presenza di specifiche circostanze aggravanti che, però, non erano state contestate nel caso di specie.

Di fronte a questo mutato regime di procedibilità, la mancanza della querela è diventata un ostacolo insormontabile alla prosecuzione dell’azione penale. La volontà della persona offesa di perseguire penalmente l’autore del reato è ora un requisito fondamentale, che non può essere ignorato.

Le Conclusioni della Suprema Corte

In conclusione, la Corte ha stabilito che il reato non era procedibile per difetto di querela. Di conseguenza, ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio, ponendo fine al procedimento. Questa pronuncia è un chiaro esempio delle profonde implicazioni della Riforma Cartabia sulla giustizia penale. Sottolinea come la vittima del reato assuma un ruolo più centrale, poiché la sua iniziativa (la querela) diventa determinante per l’attivazione della macchina giudiziaria in un numero più ampio di casi. Per i cittadini e le imprese, ciò significa che, in caso di furto, è essenziale sporgere formalmente querela per assicurare che il responsabile venga perseguito penalmente.

Cosa ha cambiato la Riforma Cartabia per il reato di furto?
Ha introdotto la regola generale della procedibilità a querela della persona offesa, anche per alcune ipotesi di furto aggravato. Salvo specifiche eccezioni, senza la querela della vittima, lo Stato non può avviare o proseguire un procedimento penale.

Perché la condanna è stata annullata in questo caso specifico?
La condanna è stata annullata perché, dopo la modifica legislativa, la Corte di Cassazione ha verificato che nel fascicolo processuale mancava l’atto di querela da parte del negozio che aveva subito il tentato furto. L’assenza di tale atto ha reso l’azione penale improcedibile.

Cosa significa che la sentenza è stata annullata ‘senza rinvio’?
Significa che la Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente il caso. La sentenza di condanna è stata cancellata e non ci sarà un nuovo processo, poiché la mancanza della querela costituisce un difetto procedurale che non può essere sanato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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