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Furto con destrezza: quando scatta l’aggravante

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’imputata condannata per furto aggravato. Il caso riguarda la sottrazione di un portafogli dalla borsa di una cliente distratta in un supermercato. La Corte ha confermato che l’azione di prendere il portafogli, sottrarre il denaro e riporlo nella borsa costituisce l’aggravante del furto con destrezza, poiché dimostra una particolare abilità e astuzia volta a eludere la sorveglianza e ritardare la scoperta del reato.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto con Destrezza: La Cassazione Chiarisce i Confini dell’Aggravante

L’aggravante del furto con destrezza rappresenta uno dei concetti più dibattuti nelle aule di tribunale. Non si tratta semplicemente di un furto commesso con rapidità, ma di un’azione caratterizzata da un ‘quid pluris’ di abilità e astuzia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto un’importante occasione per ribadire i principi che definiscono questa circostanza, analizzando un caso emblematico di sottrazione di un portafogli all’interno di un supermercato.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato dalla Suprema Corte trae origine da una condanna per furto aggravato emessa sia in primo grado che in appello. L’imputata era stata giudicata colpevole di aver sottratto una cospicua somma di denaro (1.350 euro) dal portafogli di un’altra persona. Il furto si era consumato in un supermercato: mentre la vittima era intenta e distratta a visionare la merce esposta, l’imputata era riuscita ad aprire la sua borsa, estrarre il portafogli, prelevare il contante e, con un’azione tanto rapida quanto ingannevole, riporre il portafogli vuoto al suo posto. Questa mossa aveva ritardato significativamente il momento in cui la vittima si è accorta del furto subito.

L’Aggravante del Furto con Destrezza nel Ricorso

L’imputata ha proposto ricorso per cassazione, contestando proprio il riconoscimento dell’aggravante della destrezza. Secondo la difesa, le modalità del fatto non integravano quella particolare abilità richiesta dalla norma, lamentando un vizio di violazione di legge e di motivazione da parte della Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, definendolo ‘manifestamente infondato’. Gli Ermellini hanno chiarito, ancora una volta, la natura e la portata dell’aggravante del furto con destrezza. Citando un consolidato orientamento delle Sezioni Unite, la Corte ha ribadito che la destrezza sussiste quando l’agente pone in essere, prima o durante l’impossessamento del bene, una condotta caratterizzata da ‘particolari abilità, astuzia o avvedutezza’ tali da sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla ‘res’.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la motivazione della sentenza d’appello fosse completa e logica. La ‘particolare abilità’ dell’imputata non consisteva solo nella rapidità del gesto, ma nell’intera sequenza dell’azione: approfittare della distrazione della vittima, sottrarre il portafogli, appropriarsi del contenuto e riporlo al suo posto. Quest’ultimo atto, in particolare, è stato considerato decisivo, in quanto finalizzato a ritardare la scoperta del reato, dimostrando un’astuzia e una capacità di controllo della situazione che vanno oltre la semplice sveltezza e integrano pienamente la nozione di destrezza.

Conclusioni

La decisione della Suprema Corte è chiara: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle Ammende.

Sul piano giuridico, questa ordinanza conferma che per integrare l’aggravante del furto con destrezza non è sufficiente un qualsiasi gesto furtivo, ma è necessaria una condotta che manifesti una speciale abilità personale nel superare la vigilanza, anche potenziale, della vittima. L’analisi non deve fermarsi al solo atto della sottrazione, ma deve considerare l’intero contesto e le modalità che rivelano l’astuzia e la premeditazione dell’agente.

Cosa si intende per furto con destrezza?
Per furto con destrezza si intende un furto commesso con una particolare abilità, astuzia o sveltezza, capace di sorprendere la vittima o di eludere la sua sorveglianza sul bene che viene sottratto.

Perché in questo caso è stata riconosciuta l’aggravante della destrezza?
L’aggravante è stata riconosciuta perché l’imputata non si è limitata a rubare il portafogli, ma ha approfittato della distrazione della vittima, ha prelevato il denaro e ha riposto il portafogli vuoto nella borsa. Questa complessa azione è stata giudicata come una dimostrazione di particolare abilità e astuzia, finalizzata a ritardare la scoperta del furto.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando così la condanna per furto aggravato. Ha inoltre condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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