LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Furto con destrezza: la rapidità basta per l’arresto

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di un arresto per tentato furto. Il nodo centrale era stabilire se una “mossa fulminea” per sottrarre un marsupio da un tavolo costituisse l’aggravante del furto con destrezza. La Corte ha sentenziato che l’eccezionale rapidità del gesto è sufficiente per integrare la destrezza, poiché sorprende la vittima e ne elude la vigilanza. Di conseguenza, il reato rientra nei limiti di pena che consentono l’arresto facoltativo, rendendo l’operato delle forze dell’ordine corretto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto con Destrezza: Quando la Sola Rapidità Giustifica l’Arresto

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 28138 del 2024, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale del diritto penale: il furto con destrezza. La pronuncia chiarisce in modo definitivo che la semplice e fulminea rapidità del gesto è sufficiente per configurare l’aggravante prevista dall’art. 625, n. 4 del codice penale, con importanti conseguenze sulla possibilità di procedere all’arresto in flagranza. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Caso: Il Furto al Tavolino del Bar

Il caso nasce da un episodio apparentemente comune: una persona tentava di sottrarre un marsupio, contenente denaro e oggetti di valore, a una coppia seduta al tavolino esterno di un bar. L’azione veniva descritta nel verbale d’arresto come una “mossa fulminea”. Grazie alla pronta reazione di una delle vittime, che si lanciava all’inseguimento, il marsupio veniva recuperato e la responsabile fermata. Successivamente, il Tribunale convalidava l’arresto, ritenendo corretta la qualificazione del fatto come tentato furto aggravato dalla destrezza.

La Difesa: Due Motivi di Ricorso contro l’Arresto

La persona arrestata, tramite il suo legale, ha presentato ricorso in Cassazione basato su due argomentazioni principali:

1. Insussistenza della destrezza: Secondo la difesa, una “mossa fulminea” non basta a integrare l’aggravante. Sarebbero necessari ulteriori elementi, come particolari sotterfugi o accorgimenti ingegnosi, capaci di neutralizzare la sorveglianza del proprietario.
2. Illegittimità dell’arresto: Anche ammettendo la sussistenza della destrezza, la difesa sosteneva che l’arresto fosse illegittimo. Il tentato furto monoaggravato, infatti, sarebbe punito con una pena massima non superiore a due anni, al di sotto della soglia di tre anni richiesta dall’art. 381 c.p.p. per l’arresto facoltativo.

La Decisione della Cassazione sul Furto con Destrezza

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendolo infondato. Sul primo punto, i giudici hanno ribadito un principio consolidato: l’aggravante del furto con destrezza si configura anche solo con una “spiccata rapidità di azione”.

Questo perché un gesto eccezionalmente veloce è di per sé idoneo a “sorprendere, attenuare o eludere” la vigilanza della persona offesa. Non è necessario, quindi, che il ladro metta in atto complessi escamotages. La Corte ha inoltre precisato che la destrezza sussiste anche se il bene non è a diretto contatto fisico con la vittima, ma si trova semplicemente sotto la sua immediata vigilanza, come un marsupio poggiato accanto al tavolo.

Validità dell’Arresto e Limiti di Pena

Anche la seconda censura della difesa è stata respinta. La Corte ha chiarito che il tentato furto, aggravato ai sensi dell’art. 625, n. 4 c.p., è una fattispecie che rientra a pieno titolo tra quelle per cui la legge stabilisce una pena detentiva superiore nel massimo a tre anni. Pertanto, la valutazione del Tribunale che ha ritenuto applicabile l’art. 381, comma 1, c.p.p. (arresto facoltativo in flagranza) era del tutto corretta. L’argomentazione della difesa su un’errata valutazione dei limiti di pena è stata, quindi, disattesa.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su una lettura consolidata della giurisprudenza, sia di legittimità che delle Sezioni Unite. Il tratto caratterizzante della destrezza non risiede necessariamente nell’inganno o nel sotterfugio, ma nella capacità dell’agente di approfittare di un momento di distrazione della vittima o di agire con una tale rapidità da rendere la vigilanza di quest’ultima inefficace. La “fulmineità” del gesto furtivo diventa così l’elemento qualificante della condotta, sufficiente a integrare l’aggravante. Di conseguenza, una volta accertata la correttezza della qualificazione giuridica del fatto come tentato furto aggravato dalla destrezza, la Corte ha rilevato la corretta applicazione dell’art. 381 c.p.p., poiché la cornice edittale di tale reato permette l’arresto facoltativo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza rafforza un’interpretazione estensiva della nozione di destrezza, confermando che anche i borseggi e i furti “rapidi” (come quelli ai tavolini dei locali) possono essere perseguiti con maggiore severità. Per i cittadini, ciò significa una maggiore tutela in situazioni di potenziale vulnerabilità. Per gli operatori del diritto, la pronuncia costituisce un’ulteriore, chiara indicazione sui criteri per valutare la sussistenza dell’aggravante e sulla conseguente legittimità delle misure pre-cautelari come l’arresto in flagranza. In sintesi, la velocità può essere legalmente equiparata all’astuzia.

Un semplice gesto fulmineo, senza altri inganni, è sufficiente per configurare l’aggravante del furto con destrezza?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la spiccata rapidità dell’azione (“mossa fulminea”) è di per sé sufficiente a integrare l’aggravante della destrezza, poiché è idonea a sorprendere, attenuare o eludere la vigilanza della persona offesa sul bene.

È possibile procedere all’arresto facoltativo in flagranza per un tentato furto aggravato dalla sola destrezza?
Sì. La Corte ha confermato che il tentato furto aggravato ai sensi dell’art. 625, n. 4, c.p. (destrezza) rientra tra le fattispecie per le quali la legge prevede una pena superiore nel massimo a tre anni di reclusione, rendendo così legittimo l’arresto facoltativo in flagranza previsto dall’art. 381, comma 1, c.p.p.

La destrezza si applica solo se il bene viene rubato direttamente dalla persona della vittima?
No, la sentenza chiarisce che l’aggravante della destrezza sussiste anche quando il bene sottratto non si trova direttamente sul soggetto passivo, ma è alla sua portata e sotto la sua immediata vigilanza, come nel caso di un marsupio appoggiato vicino a un tavolo al quale la vittima è seduta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati