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Furto con destrezza: la Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto con destrezza, specificando che tale aggravante richiede un’abilità particolare e non il semplice approfittare della distrazione della vittima. L’esclusione dell’aggravante ha reso il reato procedibile solo a querela. Poiché la querela mancava, l’azione penale è stata dichiarata improcedibile e la sentenza annullata senza rinvio.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto con destrezza: quando la semplice approfittare non basta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 30119/2024) offre un’importante lezione sulla differenza tra un furto semplice e un furto con destrezza. Questo caso dimostra come una corretta qualificazione giuridica del fatto possa cambiare radicalmente l’esito di un processo penale, portando addirittura all’improcedibilità dell’azione. Comprendere i confini di questa aggravante è fondamentale per capire le dinamiche del diritto penale.

I Fatti del Caso

Un individuo era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale di Treviso che in secondo grado dalla Corte d’Appello di Venezia per il reato di furto aggravato dalla destrezza. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che l’aggravante della destrezza non fosse applicabile al caso di specie. La tesi difensiva si basava sul fatto che l’azione delittuosa non era stata caratterizzata da quella particolare abilità richiesta dalla legge, ma si era limitata a sfruttare una situazione di disattenzione della vittima.

La Decisione della Corte di Cassazione e il furto con destrezza

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno ribadito un principio di diritto già consolidato dalle Sezioni Unite (sentenza n. 34090 del 2017), secondo cui l’aggravante del furto con destrezza non può essere confusa con la mera approfittare di una circostanza favorevole.

Perché si configuri la destrezza, è necessario che l’agente ponga in essere una condotta dotata di particolare abilità, astuzia o avvedutezza. Questa condotta deve essere tale da sorprendere, attenuare o eludere la vigilanza del detentore sul bene. Non è sufficiente, quindi, che il ladro si limiti a cogliere un’occasione di disattenzione o di momentaneo allontanamento della vittima, se tale occasione non è stata da lui provocata.

La Conseguenza: Improcedibilità per Mancanza di Querela

L’esclusione dell’aggravante della destrezza ha avuto una conseguenza processuale decisiva. Il reato, riqualificato come furto semplice (art. 624 c.p.), non è più procedibile d’ufficio ma richiede la querela della persona offesa. Nel caso in esame, questa condizione di procedibilità mancava. Di conseguenza, l’azione penale non poteva essere proseguita.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base della necessità di interpretare in modo rigoroso la nozione di ‘destrezza’. Accettare un’interpretazione estensiva significherebbe snaturare la funzione dell’aggravante, che è quella di punire più severamente chi dimostra una maggiore capacità a delinquere attraverso abilità non comuni. Sfruttare la disattenzione altrui è un elemento comune a moltissimi furti e non denota di per sé quella scaltrezza che il legislatore ha inteso sanzionare con l’art. 625, n. 4, c.p. La mancanza della querela ha quindi imposto alla Corte di dichiarare l’improcedibilità, annullando la sentenza senza rinvio ad altra corte, poiché il processo non poteva più avere un seguito.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: le aggravanti non possono essere applicate in modo automatico. Il furto con destrezza richiede una prova rigorosa di un quid pluris rispetto al furto semplice, ovvero una condotta abile e astuta che superi la normale vigilanza della vittima. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, ciò significa che non ogni furto commesso con rapidità o approfittando di una distrazione può essere qualificato come aggravato. Inoltre, evidenzia l’importanza cruciale delle condizioni di procedibilità, come la querela, la cui assenza può paralizzare l’azione penale, anche a fronte di un fatto di reato accertato.

Quando si configura l’aggravante del furto con destrezza?
L’aggravante del furto con destrezza si configura quando l’autore del reato pone in essere una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza, idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza della vittima sul bene. Non è sufficiente approfittare di situazioni di disattenzione non provocate.

Cosa comporta l’esclusione dell’aggravante della destrezza in un reato di furto?
L’esclusione di tale aggravante riqualifica il reato in furto semplice. Di conseguenza, la procedibilità del reato non è più d’ufficio ma è subordinata alla presentazione di una querela da parte della persona offesa.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza senza rinvio?
La Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché, una volta esclusa l’aggravante e riqualificato il fatto come furto semplice, ha rilevato la mancanza della querela, una condizione di procedibilità essenziale. Senza di essa, l’azione penale non può essere proseguita, rendendo inutile un nuovo giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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