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Furto aggravato supermercato: no appello senza procura

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una condanna per tentato furto aggravato supermercato. La decisione si basa su un vizio procedurale – la mancanza di una procura speciale per l’imputato assente – e ribadisce che la videosorveglianza non è sufficiente a escludere l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto aggravato supermercato: Appello Inammissibile Senza Procura Speciale

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un caso di furto aggravato supermercato, stabilendo due principi di fondamentale importanza pratica. Il primo, di natura procedurale, riguarda l’inammissibilità del ricorso in assenza di una procura speciale per l’imputato assente. Il secondo, di natura sostanziale, conferma che la mera presenza di telecamere di videosorveglianza non è sufficiente a escludere l’aggravante dell’esposizione della merce alla pubblica fede. Analizziamo la decisione nel dettaglio.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per tentato furto commesso in un supermercato di Milano. La ricorrente, condannata sia in primo grado che in appello, decideva di presentare ricorso per cassazione, contestando un unico punto: il riconoscimento a suo carico della circostanza aggravante prevista dall’articolo 625, comma 1, n. 7 del codice penale, ovvero l’aver commesso il fatto su cose esposte per necessità, consuetudine o destinazione alla pubblica fede. La difesa sosteneva, in sostanza, che le condizioni di sorveglianza del supermercato non giustificassero tale aggravante.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una duplice argomentazione: una di carattere procedurale, che da sola sarebbe stata sufficiente a chiudere il caso, e una di merito, con cui i giudici hanno comunque voluto ribadire un orientamento giurisprudenziale consolidato.

Le Motivazioni: Un Duplice Profilo di Inammissibilità

Le motivazioni dell’ordinanza si articolano su due livelli, entrambi cruciali per comprendere la portata della decisione.

Il Vizio Procedurale: La Mancanza della Procura Speciale

Il primo motivo di inammissibilità è puramente formale, ma di grande rilevanza. La Corte ha rilevato che l’imputata era rimasta assente nel giudizio di primo grado e che il processo d’appello si era svolto con trattazione scritta. In queste circostanze, la legge (art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen.) richiede che il ricorso per cassazione sia corredato da uno specifico mandato ad impugnare (procura speciale) rilasciato dopo la sentenza di secondo grado.

Questo requisito, introdotto dalla Riforma Cartabia, mira a garantire che l’imputato assente sia “consapevole” della pendenza del giudizio di legittimità, limitando così l’applicazione di rimedi successivi come la rescissione del giudicato. Nel caso di specie, tale procura mancava, rendendo il ricorso proceduralmente inaccettabile.

La Manifesta Infondatezza del Motivo sul Furto Aggravato Supermercato

Pur potendosi fermare al vizio procedurale, la Corte ha voluto affrontare anche il merito della questione, definendo il motivo di ricorso “manifestamente infondato”. I giudici hanno richiamato la giurisprudenza costante secondo cui l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede sussiste pienamente nei supermercati.

Il sistema “self-service”, per sua natura, implica che la merce sia sottratta alla custodia continua e diretta del personale, la cui vigilanza è solo occasionale e a campione. Per escludere l’aggravante, sarebbe necessaria una custodia ininterrotta. Inoltre, la Corte ha specificato che la presenza di un sistema di videosorveglianza non cambia le carte in tavola. Tale sistema, infatti, non garantisce l’interruzione immediata dell’azione criminosa e costituisce una forma di sorveglianza generica, non una custodia specifica ed efficace del bene.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame offre due importanti lezioni. La prima è un monito per i difensori: in caso di imputato assente nei gradi di merito, è tassativo munirsi di una procura speciale rilasciata successivamente alla sentenza d’appello per poter adire validamente la Corte di Cassazione. La seconda è una conferma per gli operatori del settore commerciale: il furto aggravato supermercato rimane tale anche in presenza di sistemi di videosorveglianza, poiché ciò che rileva è l’affidamento sull’onestà generale connaturato alla modalità di vendita self-service.

È possibile fare ricorso in Cassazione per un imputato assente senza un documento specifico?
No. Secondo la Corte, per un imputato rimasto assente nei gradi di merito, il ricorso per cassazione è inammissibile se non è accompagnato da una procura speciale rilasciata dopo la sentenza impugnata, come previsto dall’art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen.

La presenza di telecamere in un supermercato esclude l’aggravante del furto per esposizione alla pubblica fede?
No. L’ordinanza chiarisce che un sistema di videosorveglianza non esclude l’aggravante a meno che non garantisca l’interruzione immediata dell’azione criminale. Una sorveglianza generica non è sufficiente a considerare la merce come custodita in modo continuo e diretto.

Perché il furto in un supermercato “self-service” è considerato aggravato?
Perché in un sistema “self-service” la merce è esposta alla pubblica fede per consuetudine e destinazione. La vigilanza del personale è considerata occasionale e non continuativa, il che è un presupposto per l’applicazione dell’aggravante di cui all’art. 625, n. 7, cod. pen.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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