Furto Aggravato da Auto a Noleggio: Analisi di un Caso in Cassazione
Il furto aggravato rappresenta una delle fattispecie di reato più comuni e dibattute nelle aule di giustizia. Un recente caso giunto all’attenzione della Corte di Cassazione offre lo spunto per analizzare le complesse dinamiche giuridiche che circondano questo delitto, in particolare quando commesso ai danni di veicoli e con la presenza di molteplici circostanze aggravanti. L’ordinanza in esame riguarda un ricorso presentato contro una sentenza di condanna per il furto di bagagli da un’autovettura noleggiata.
I Fatti del Caso
I fatti risalgono all’ottobre del 2023, quando a Roma una turista, che aveva noleggiato un’autovettura, subiva il furto dei bagagli custoditi all’interno del veicolo. Le indagini portavano all’identificazione di un soggetto, il quale veniva processato e condannato sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte di Appello. La condanna riguardava, appunto, il reato di furto, ma qualificato da una serie di circostanze aggravanti che ne hanno inasprito il trattamento sanzionatorio.
Il Percorso Giudiziario e le Sfide del Furto Aggravato
L’imputato è stato condannato per furto aggravato ai sensi dell’articolo 625 del codice penale. Le corti di merito hanno riconosciuto la sussistenza di ben tre specifiche aggravanti:
1. Violenza sulle cose (n. 2): Il furto è stato commesso dopo aver forzato il veicolo, presumibilmente rompendo un finestrino o una serratura. Questa azione costituisce una violenza sulla cosa (l’auto) per poter accedere all’oggetto del furto (i bagagli).
2. Esposizione alla pubblica fede (n. 6): I bagagli all’interno di un’auto parcheggiata in un luogo pubblico sono considerati ‘esposti alla pubblica fede’, ovvero affidati al senso di rispetto della proprietà altrui da parte della collettività, in assenza di una sorveglianza diretta e continua da parte del proprietario.
3. Furto su cose in veicoli in sosta (n. 7): Questa aggravante specifica punisce più severamente il furto commesso su oggetti che si trovano all’interno di veicoli in sosta in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Oltre a queste aggravanti, i giudici hanno ritenuto sussistente la ‘recidiva qualificata’, indicando che l’imputato aveva già commesso reati in precedenza. Tale recidiva è stata giudicata ‘prevalente’ rispetto a eventuali circostanze attenuanti, impedendo di fatto una riduzione della pena.
Le Motivazioni della Condanna
Sebbene il documento in esame sia un’ordinanza preliminare della Corte di Cassazione, le decisioni dei giudici di primo e secondo grado si fondano su una consolidata interpretazione delle norme. La condanna è stata confermata in appello perché le prove raccolte hanno dimostrato non solo la sottrazione dei beni, ma anche la presenza inequivocabile delle circostanze che aggravano il reato. La compresenza di più aggravanti, unita alla recidiva, delinea un quadro di particolare gravità della condotta, che giustifica una pena severa. La difesa ha ora il compito di dimostrare in Cassazione l’eventuale erronea applicazione della legge penale da parte dei giudici di merito.
Le Conclusioni
Questo caso evidenzia come il furto di oggetti da un’automobile non sia considerato un semplice ‘furtarello’, ma possa integrare la più grave fattispecie di furto aggravato. La presenza di circostanze come la rottura di un finestrino o il semplice fatto che il veicolo si trovi in un parcheggio pubblico trasforma radicalmente la qualificazione giuridica del fatto, con conseguenze significative sulla pena. Per i cittadini, ciò serve da monito sull’importanza di non lasciare oggetti di valore in vista all’interno dei veicoli. Dal punto di vista giuridico, il caso sottolinea come la valutazione delle aggravanti e della recidiva sia cruciale per determinare l’esito del processo penale, limitando fortemente i margini per ottenere sconti di pena.
Quale reato è stato contestato all’imputato?
All’imputato è stato contestato il reato di furto aggravato, per aver sottratto dei bagagli custoditi all’interno di un’autovettura a noleggio.
Quali circostanze specifiche hanno reso il furto ‘aggravato’?
Il furto è stato considerato aggravato per tre motivi principali, come previsto dall’art. 625 del codice penale: 1) l’uso di violenza sulle cose (forzatura del veicolo), 2) il fatto che i bagagli fossero esposti per necessità alla pubblica fede, e 3) la commissione del furto su cose presenti in un veicolo in sosta in luogo pubblico.
Cosa ha significato la ‘recidiva qualificata’ nel processo?
La recidiva qualificata, ovvero la commissione di un nuovo reato da parte di chi era già stato condannato in passato, è stata ritenuta prevalente rispetto a qualsiasi circostanza attenuante. Ciò ha comportato l’impossibilità di ottenere una riduzione della pena, che è stata quindi determinata in una misura più severa.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 46161 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 46161 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 07/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ROMA il 21/12/1996
avverso la sentenza del 26/02/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
svolta la relazione dal Consigliere NOME COGNOME
OSSERVA
Rilevato che il difensore di NOME COGNOME ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Roma, in epigrafe indicata, con la quale è stata confermata quella del Tribunale cittadino di condanna del predetto per il furto di bagagli custoditi su un’autovettura noleggiata da NOME COGNOME (in Roma, il 29/10/2023, con la recidiva qualificata ritenuta, unitamente alle altre aggravanti di cui all’art. 625 nn. 2, 6 e 7, cod. pen., prevalente rispetto alle attenuanti