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Furto aggravato: ricorso inammissibile e aggravanti

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di tre imputate condannate per furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, che si limitavano a riproporre le censure d’appello senza un confronto critico con la sentenza. La Corte ha colto l’occasione per ribadire i principi consolidati sulle aggravanti del mezzo fraudolento e della partecipazione di più persone, specificando che per quest’ultima non è necessaria la presenza fisica di tutti i concorrenti.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto Aggravato: La Cassazione Sancisce l’Inammissibilità del Ricorso e Chiarisce le Aggravanti

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione sul tema del furto aggravato offre importanti spunti di riflessione sui requisiti di ammissibilità del ricorso e sulla corretta interpretazione delle circostanze aggravanti, in particolare quelle del mezzo fraudolento e della partecipazione di più persone. La Suprema Corte, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha riaffermato principi giurisprudenziali consolidati, fondamentali per la difesa e l’accusa in procedimenti simili.

I Fatti di Causa e le Decisioni di Merito

Il caso trae origine da una condanna per furto pronunciata nei confronti di tre donne. La Corte d’Appello, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, aveva riqualificato il reato da furto in abitazione a furto semplice, ma applicando le circostanze aggravanti previste dall’articolo 625 del codice penale, tra cui l’aver commesso il fatto in tre o più persone. Contro questa decisione, le imputate, tramite il loro difensore, hanno proposto ricorso per cassazione, articolando diversi motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso e l’Analisi della Cassazione

I ricorsi presentati lamentavano principalmente vizi di violazione di legge e di motivazione in relazione a tre aspetti cruciali: la ritenuta responsabilità concorsuale, il riconoscimento dell’aggravante delle più persone riunite e l’applicazione dell’aggravante dell’uso del mezzo fraudolento.

La Genericità dei Motivi: un Vizio Fatale

La Corte ha preliminarmente bocciato le censure relative alla responsabilità concorsuale, definendole ‘generiche’ e ‘meramente reiterative’. I giudici hanno sottolineato come i ricorsi si limitassero a riproporre le stesse argomentazioni già presentate in appello, senza un confronto critico e specifico con le ragioni esposte nella sentenza impugnata. Questo approccio, che di fatto chiede alla Cassazione una nuova valutazione delle prove, è inammissibile, poiché la Suprema Corte è giudice di legittimità e non di merito.

L’Aggravante delle “Più Persone Riunite” nel furto aggravato

Un punto centrale della decisione riguarda l’interpretazione dell’aggravante del furto aggravato commesso da tre o più persone. Le ricorrenti contestavano la sua applicazione. La Cassazione ha respinto la censura come manifestamente infondata, richiamando un suo consolidato orientamento. La ragione di tale aggravante risiede nel ‘pericolo della delinquenza associata’. Di conseguenza, non è necessario che tutti i concorrenti siano fisicamente presenti sul luogo del delitto o che siano tutti esecutori materiali. È sufficiente che l’impresa criminosa sia organizzata con la partecipazione, anche solo morale, di più soggetti che cooperano per la riuscita del piano.

L’Uso del Mezzo Fraudolento: Astuzia e Insidiosità

Anche la doglianza relativa all’aggravante del mezzo fraudolento è stata giudicata manifestamente infondata. La Corte ha ricordato che tale aggravante delinea una condotta caratterizzata da ‘marcata efficienza offensiva, insidiosità, astuzia e scaltrezza’. Il mezzo utilizzato deve essere idoneo a sorprendere la volontà contraria del detentore del bene e a vanificare le misure di difesa che questi ha approntato, come avvenuto nel caso di specie.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione di inammissibilità si fonda su due pilastri. In primo luogo, la genericità dei motivi di ricorso, che non hanno superato il vaglio di specificità richiesto dalla legge. I ricorsi non possono limitarsi a una critica astratta della sentenza, ma devono confrontarsi puntualmente con la motivazione del giudice d’appello, evidenziandone le presunte illogicità o violazioni di legge. In secondo luogo, la manifesta infondatezza delle censure relative alle circostanze aggravanti, le quali si ponevano in diretto contrasto con l’interpretazione costante e consolidata fornita dalla giurisprudenza di legittimità. La Corte ha ritenuto che le argomentazioni delle ricorrenti non offrissero spunti validi per un ripensamento di tali principi.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche dell’Ordinanza

L’ordinanza in esame ribadisce l’importanza di redigere ricorsi per cassazione specifici e tecnicamente solidi, evitando la mera riproposizione di argomenti già vagliati nei gradi di merito. Dal punto di vista sostanziale, la pronuncia conferma un’interpretazione ampia delle aggravanti del furto aggravato. La cooperazione, anche solo morale o a distanza, di più persone è sufficiente a integrare l’aggravante del numero, così come qualsiasi stratagemma astuto che sorprenda la vittima costituisce mezzo fraudolento. Questo orientamento ha l’effetto di estendere la portata della norma incriminatrice, sottolineando come il disvalore del fatto aumenti in presenza di un’azione pianificata e insidiosa.

Per configurare l’aggravante delle ‘più persone’ in un furto è necessario che tutti i complici siano presenti sul luogo del reato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la ragione dell’aggravante risiede nel pericolo della delinquenza associata. Pertanto, non è necessario che tutti i correi siano esecutori materiali o fisicamente presenti, essendo sufficiente la partecipazione morale di più soggetti che cooperano all’impresa criminosa.

Cosa si intende per ‘mezzo fraudolento’ nel reato di furto aggravato?
Il ‘mezzo fraudolento’ è una condotta caratterizzata da marcata efficienza offensiva, insidiosità, astuzia e scaltrezza. Deve essere idonea a sorprendere la volontà contraria della persona offesa e a vanificare le misure di difesa che questa ha predisposto per i suoi beni.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per genericità?
Un ricorso è dichiarato inammissibile per genericità quando si limita a riproporre le stesse censure già presentate in appello, senza un confronto critico con le motivazioni della sentenza impugnata, oppure quando chiede alla Corte una nuova valutazione dei fatti, compito che non le spetta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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