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Furto aggravato con destrezza: il caso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro una condanna per furto aggravato con destrezza. L’imputata, approfittando di una distrazione creata ad arte da complici in un bar, aveva commesso un furto. La Corte ha confermato che creare confusione per distogliere l’attenzione della vittima integra l’aggravante della destrezza e ha rigettato la richiesta di attenuante per danno lieve, dato il valore non irrisorio della refurtiva.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto aggravato con destrezza: quando la distrazione diventa reato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di furto aggravato con destrezza, fornendo chiarimenti cruciali su cosa costituisca questa specifica aggravante. La decisione conferma che l’abilità nel distrarre la vittima per agire indisturbati è un elemento chiave che qualifica il reato come più grave. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprendere meglio i principi applicati dai giudici.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un episodio avvenuto all’interno di un bar. Un’imputata, in concorso con altre donne e alcuni bambini, ha messo a segno un furto approfittando di una situazione di caos creata ad arte. Mentre l’imputata si avvicinava al suo obiettivo, i suoi complici hanno volutamente gettato a terra un pacchetto di patatine e rovesciato un bicchiere d’acqua sul bancone. Questo diversivo ha costretto la persona offesa ad allontanarsi dalla propria postazione per gestire il disordine, perdendo di vista l’imputata e permettendole così di sottrarre i beni indisturbata. Subito dopo il fatto, l’intero gruppo si è allontanato rapidamente dal locale.

L’Iter Giudiziario e i Motivi del Ricorso

L’imputata era stata condannata sia in primo grado che dalla Corte d’Appello di Torino per il reato di furto pluriaggravato, ai sensi degli articoli 624 e 625, numeri 4 (l’aver commesso il fatto con destrezza) e 5 (l’aver commesso il fatto da più persone riunite) del Codice Penale.

Decidendo di ricorrere in Cassazione, la difesa ha sollevato tre principali motivi di doglianza:
1. La contestazione delle aggravanti, sostenendo che non fossero state correttamente applicate.
2. La richiesta di esclusione delle suddette aggravanti, ritenuta ingiustificata.
3. La mancata concessione dell’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.), lamentando un trattamento sanzionatorio eccessivo.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sul Furto Aggravato con Destrezza

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicando i motivi presentati come generici e manifestamente infondati. I giudici hanno sottolineato come i primi due motivi non fossero altro che una riproposizione di doglianze già esaminate e respinte in appello, senza individuare vizi di legge specifici nella sentenza impugnata.

Nel merito, la Cassazione ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello pienamente logica e corretta. È stato evidenziato che l’aggravante della destrezza sussiste pienamente quando l’autore del reato approfitta di una situazione di confusione, da lui stesso o da complici creata, per distogliere l’attenzione della vittima. L’azione coordinata del gruppo – gettare le patatine e rovesciare l’acqua – era finalizzata proprio a costringere la persona offesa a distrarsi, permettendo all’imputata di agire con una rapidità e un’abilità tali da eludere la sorveglianza. Questo comportamento integra perfettamente la nozione di “destrezza” richiesta dalla norma.

Anche il terzo motivo, relativo alla mancata concessione dell’attenuante del danno lieve, è stato respinto. La Corte ha affermato che la motivazione dei giudici di merito era esente da illogicità, poiché avevano correttamente valutato il valore complessivo della refurtiva come “non irrisorio”, escludendo quindi la possibilità di applicare l’attenuante.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame ribadisce un principio consolidato in giurisprudenza: il furto aggravato con destrezza non si configura solo con un’abilità manuale eccezionale, ma anche con l’astuzia e l’impiego di stratagemmi volti a neutralizzare la vigilanza della vittima. Creare un diversivo, come nel caso di specie, è una tattica che rientra a pieno titolo in questa aggravante. La decisione, inoltre, serve da monito sulla natura del ricorso in Cassazione, che non può essere utilizzato per ridiscutere l’accertamento dei fatti, ma solo per contestare vizi di legittimità nella decisione dei giudici di merito. La condanna dell’imputata al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende sigilla l’inammissibilità del suo tentativo di revisione.

Creare confusione per rubare è considerato furto aggravato con destrezza?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che creare deliberatamente una situazione di confusione o un diversivo (come rovesciare un bicchiere o gettare oggetti a terra) per distogliere l’attenzione della vittima e agire indisturbati integra pienamente la circostanza aggravante della destrezza.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, si limitavano a contestare la valutazione dei fatti già compiuta dai giudici di merito e non individuavano specifiche violazioni di legge o vizi logici nella motivazione della sentenza d’appello.

Quando si può ottenere l’attenuante per danno di lieve entità in un furto?
L’attenuante per danno patrimoniale di speciale tenuità può essere concessa solo se il valore economico della refurtiva è oggettivamente molto basso o trascurabile. Nel caso esaminato, la Corte ha ritenuto che il valore dei beni rubati non fosse “irrisorio”, escludendo quindi l’applicazione di tale attenuante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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