LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Frode informatica: danno alla banca e condanna

La Corte di Cassazione conferma la condanna per frode informatica a carico di due imputati, respingendo i loro ricorsi. La sentenza stabilisce un principio fondamentale: il reato di frode informatica sussiste anche se la vittima diretta viene rimborsata, poiché il danno patrimoniale si trasferisce e viene subito dall’istituto di credito. La Corte ha inoltre ritenuto inammissibili le critiche relative all’utilizzabilità delle intercettazioni e all’identificazione degli imputati, in quanto ripropositive di argomenti già motivatamente respinti in appello e basate su una lettura parziale degli elementi probatori.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Frode Informatica: Quando il Danno Ricade sulla Banca

Il reato di frode informatica rappresenta una delle sfide più attuali per il diritto penale, data la crescente digitalizzazione delle transazioni economiche. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un chiarimento cruciale su un elemento fondamentale di questo reato: il danno patrimoniale. La Corte ha stabilito che il reato sussiste anche quando la vittima iniziale, il correntista, viene rimborsata, poiché il danno economico si sposta e viene assorbito dall’istituto di credito.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine dalla condanna inflitta in primo e secondo grado a due individui per una serie di reati, tra cui diverse ipotesi di frode informatica. Gli imputati erano accusati di aver acquisito illecitamente i codici di accesso a conti correnti online, per poi effettuare prelievi e acquisti di beni a danno dei titolari dei conti.

Giunti dinanzi alla Corte di Cassazione, i due ricorrenti hanno sollevato diverse obiezioni, focalizzandosi su due punti principali: l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, a loro dire autorizzate con decreti illegittimi, e, soprattutto, l’assenza di un elemento costitutivo del reato di frode: il danno. Sostenevano infatti che, poiché le vittime erano state rimborsate dalla banca, non si era verificata alcuna perdita patrimoniale effettiva.

La questione del danno nella frode informatica

La difesa degli imputati ha cercato di far leva su una presunta mancanza di danno per la persona offesa. Secondo questa tesi, se il correntista, dopo aver disconosciuto le operazioni fraudolente, non riscontra alcuna perdita sul proprio conto, il reato di frode informatica non potrebbe configurarsi.

Un altro ricorrente ha inoltre contestato la propria identificazione come autore dei fatti, ritenendo insufficienti e ambigui gli elementi raccolti, come l’aggancio delle celle telefoniche, l’analisi degli indirizzi IP e il riconoscimento vocale effettuato dagli investigatori.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto integralmente entrambi i ricorsi, giudicandoli infondati e, in parte, inammissibili.

Per quanto riguarda le censure sulle intercettazioni e sull’identificazione, i giudici hanno rilevato che i ricorsi si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi criticamente con la solida motivazione di quest’ultima. L’identificazione di uno degli imputati, in particolare, non era basata su un singolo indizio, ma su un quadro probatorio composito e convergente (contatti telefonici con familiari, uso di soprannomi, localizzazione compatibile con gli arresti domiciliari, ecc.).

Il punto centrale della sentenza riguarda però la natura del danno nella frode informatica. La Corte ha chiarito che questo delitto ha la stessa struttura della truffa, differenziandosi solo per il fatto che l’attività fraudolenta è diretta a manipolare un sistema informatico anziché a indurre in errore una persona. Il reato si consuma nel momento in cui l’agente consegue un ingiusto profitto, causando un danno patrimoniale a un altro soggetto.

La Corte ha spiegato che la deminutio patrimonii (la diminuzione del patrimonio) è un elemento essenziale. Nel caso specifico, anche se i correntisti hanno negato di aver subito un danno diretto grazie al rimborso della banca, ciò non esclude l’esistenza del reato. L’assenza di ammanchi sui conti delle vittime è il risultato del disconoscimento delle operazioni, che fa ricadere la perdita economica sull’istituto di credito. È la banca, quindi, a subire il danno patrimoniale derivante dalla condotta truffaldina, integrando così pienamente l’elemento costitutivo del reato.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione è di notevole importanza pratica. Essa afferma un principio chiaro: ai fini della configurabilità del reato di frode informatica, è irrilevante che il danno sia neutralizzato per la vittima iniziale attraverso il rimborso da parte di un terzo, come una banca o un’assicurazione. Il danno esiste e si configura nel momento in cui la condotta illecita provoca una perdita economica nel patrimonio di un soggetto, che in questi casi è l’intermediario finanziario. Questa interpretazione garantisce una tutela penale effettiva contro le attività fraudolente online, riconoscendo la realtà economica delle transazioni digitali e la posizione di garanzia assunta dagli istituti di credito.

Per configurare il reato di frode informatica è necessario che la persona il cui conto è stato violato subisca un danno economico permanente?
No. La sentenza chiarisce che il reato si perfeziona anche se il danno economico ricade sull’istituto di credito che ha rimborsato il proprio cliente. L’elemento del danno patrimoniale altrui è soddisfatto dalla perdita subita dalla banca.

È possibile basare l’identificazione di un imputato su un insieme di indizi come l’indirizzo IP, l’aggancio di celle telefoniche e il riconoscimento vocale?
Sì. La Corte ha ritenuto legittima l’identificazione basata su una serie di elementi convergenti, tra cui l’analisi degli indirizzi IP dinamici, l’utilizzo di nomi e soprannomi nelle conversazioni, i contatti con familiari, il riconoscimento vocale da parte degli agenti e la localizzazione tramite celle telefoniche.

È possibile riproporre in Cassazione le stesse argomentazioni già respinte in appello senza criticare specificamente la motivazione del giudice?
No. Il ricorso per cassazione che si limita a ripetere le stesse doglianze già esaminate e respinte dal giudice d’appello, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni di quella decisione, è considerato inammissibile per aspecificità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati