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Frode in commercio: Cassazione annulla assoluzione

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di assoluzione per il reato di frode in commercio relativo alla vendita di mascherine. L’assoluzione, emessa dal Tribunale di Biella, è stata impugnata dal Procuratore generale per illogicità e carenza di motivazione. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, disponendo un nuovo giudizio per riesaminare il caso.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Frode in Commercio: Quando la Motivazione Assente Annulla l’Assoluzione

Il reato di frode in commercio rappresenta una tutela fondamentale per i consumatori, garantendo la corrispondenza tra quanto dichiarato dal venditore e quanto effettivamente acquistato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 21276/2025) ha ribadito un altro principio cardine del nostro ordinamento: l’obbligo per ogni giudice di fornire una motivazione completa, logica e coerente a sostegno delle proprie decisioni. Il caso in esame, relativo alla vendita di mascherine anti-Covid, dimostra come l’assenza di una motivazione adeguata possa portare all’annullamento di una sentenza, anche di assoluzione.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza del Tribunale di Biella, che aveva assolto un’imputata dall’accusa di frode in commercio (art. 515 c.p.). L’accusa verteva sulla presunta vendita di mascherine anti-Covid non conformi a quanto promesso. La formula assolutoria utilizzata era stata quella “per non aver commesso il fatto”, una delle più ampie e liberatorie previste dal codice di procedura penale.

Tuttavia, la decisione non ha convinto la Procura Generale presso la Corte di Appello di Torino, che ha deciso di presentare ricorso.

L’Impugnazione per Vizio di Motivazione

Il Procuratore Generale ha contestato la sentenza di primo grado lamentando un vizio fondamentale: l’illogicità o la totale assenza della motivazione. Secondo l’accusa, il Giudice del Tribunale non aveva esplicitato alcun elemento probatorio o percorso logico-giuridico dal quale potesse desumersi la correttezza della decisione assolutoria. In pratica, la sentenza si limitava a statuire l’innocenza senza spiegare il perché, lasciando irrisolti i dubbi sulla consapevolezza o meno dell’imputata riguardo alla presunta non conformità dei prodotti venduti.

Questo difetto, noto come “vizio di motivazione”, rappresenta uno dei motivi principali per cui una sentenza può essere impugnata e, come in questo caso, annullata dalla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione sulla frode in commercio

La Suprema Corte, esaminati gli atti e ascoltate le argomentazioni delle parti, ha accolto il ricorso del Procuratore Generale. Ha quindi deciso di annullare la sentenza di assoluzione e di rinviare il caso per un nuovo giudizio presso lo stesso Tribunale di Biella, ma davanti a un giudice diverso.

Le Motivazioni

La decisione della Cassazione si fonda sull’importanza cruciale del dovere di motivazione. I giudici hanno implicitamente affermato che una sentenza, per essere valida, non può limitarsi a un dispositivo di condanna o assoluzione, ma deve contenere un’esposizione chiara delle ragioni che l’hanno determinata. Il giudice deve analizzare le prove raccolte, valutare le tesi dell’accusa e della difesa e, infine, spiegare il percorso logico che lo ha condotto a una determinata conclusione. Nel caso specifico, il Tribunale di Biella aveva omesso questo passaggio fondamentale, rendendo la sua decisione non controllabile e, quindi, illegittima. L’annullamento con rinvio è la conseguenza diretta di questa grave omissione.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce che il diritto alla difesa e il principio del giusto processo si realizzano anche attraverso la comprensibilità delle decisioni giudiziarie. Un’assoluzione non motivata è tanto censurabile quanto una condanna ingiustificata. Il caso torna ora al Tribunale di Biella, dove un nuovo giudice dovrà riesaminare l’intera vicenda, con l’obbligo di emettere una sentenza che, qualunque sia l’esito finale, sia supportata da una motivazione solida, logica e completa, come richiesto dalla legge.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di assoluzione?
La Corte ha annullato la sentenza perché la motivazione del giudice di primo grado è stata ritenuta illogica o del tutto assente, non spiegando le ragioni fattuali e giuridiche che hanno portato alla decisione di assolvere l’imputata.

Cosa significa ‘annullamento con rinvio’?
Significa che la sentenza impugnata è stata cancellata e il processo deve essere celebrato di nuovo davanti a un altro giudice dello stesso grado (in questo caso, il Tribunale di Biella), che dovrà decidere nuovamente sulla questione.

Qual era l’accusa specifica nel caso di specie?
L’accusa era di frode nell’esercizio del commercio, ai sensi dell’art. 515 del codice penale, per la presunta vendita di mascherine anti-Covid con caratteristiche diverse da quelle dichiarate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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