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Foglio di via obbligatorio: limiti del giudice

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per la violazione del foglio di via obbligatorio. La Corte ha ribadito che il sindacato del giudice penale su tale provvedimento amministrativo è limitato alla verifica della legalità formale e della plausibilità della motivazione, senza poter entrare nel merito della valutazione di pericolosità sociale effettuata dal Questore.

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Pubblicato il 20 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Foglio di Via Obbligatorio: i Limiti al Controllo del Giudice

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione chiarisce i confini del controllo giurisdizionale sul foglio di via obbligatorio, una misura di prevenzione personale emessa dal Questore. La pronuncia ribadisce un principio consolidato: il giudice penale, chiamato a decidere sulla violazione di tale ordine, non può sostituirsi all’autorità amministrativa nel valutare la pericolosità del soggetto, ma deve limitarsi a un controllo di legittimità formale dell’atto.

Il Caso: Violazione del Foglio di Via e Ricorso in Cassazione

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per la contravvenzione prevista dall’art. 76, comma 3, del D.Lgs. 159/2011, per non aver rispettato un foglio di via obbligatorio emesso nei suoi confronti. La Corte d’Appello di Catanzaro aveva confermato la sentenza di primo grado.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando un unico motivo: un vizio di motivazione relativo alla legittimità del provvedimento del Questore. In sostanza, la difesa contestava la valutazione di pericolosità sociale che era alla base dell’emissione dell’ordine di allontanamento.

Il Sindacato Giudiziale sul Foglio di Via Obbligatorio

La Corte Suprema, nel dichiarare il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, si è richiamata a un orientamento giurisprudenziale pacifico. Il punto centrale è che il sindacato del giudice penale sul foglio di via obbligatorio non può consistere in una nuova e autonoma valutazione del giudizio di pericolosità espresso dal Questore.

Il ruolo del giudice è circoscritto alla verifica dei seguenti aspetti:
1. Conformità alla legge: L’atto deve rispettare le prescrizioni normative.
2. Obbligo di motivazione: Il provvedimento deve contenere una motivazione che non sia meramente apparente, ma plausibile e basata su elementi di fatto concreti.

In altre parole, il giudice non può chiedersi se il soggetto sia effettivamente pericoloso, ma solo se il Questore abbia spiegato in modo logico e sufficiente perché lo ritiene tale, senza incorrere in un palese abuso del suo potere discrezionale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Nel caso specifico, la Cassazione ha riscontrato che la sentenza impugnata si era correttamente attenuta a questo principio. I giudici di merito avevano verificato che l’atto amministrativo del Questore conteneva una ‘puntuale enunciazione’ degli indici di pericolosità. Tra questi, venivano menzionati l’abituale frequentazione di piazze di spaccio e i precedenti penali in materia di stupefacenti.

Questi elementi sono stati ritenuti sufficienti a fondare una motivazione plausibile, escludendo così la possibilità di configurare un ‘abuso del potere discrezionale questorile’. Di conseguenza, il motivo di ricorso, che mirava a una rivalutazione nel merito della pericolosità, è stato giudicato manifestamente infondato.

Conclusioni: La Decisione e le Sue Implicazioni

L’ordinanza si conclude con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Come conseguenza processuale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

La decisione riafferma la netta separazione tra la valutazione discrezionale dell’autorità amministrativa di pubblica sicurezza e il controllo di legittimità dell’autorità giudiziaria. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, ciò significa che l’impugnazione di una condanna per violazione del foglio di via ha scarse probabilità di successo se si limita a contestare la valutazione di pericolosità, a meno che non si dimostri una palese illogicità, un’assenza di motivazione o una violazione di legge nell’atto del Questore.

Qual è il limite del controllo del giudice penale su un foglio di via obbligatorio?
Il controllo del giudice penale non può estendersi a una nuova valutazione nel merito della pericolosità sociale del soggetto, che è di competenza discrezionale del Questore. Il giudice deve limitarsi a verificare la conformità dell’atto alla legge e l’esistenza di una motivazione plausibile e non meramente apparente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché mirava a una rivalutazione del giudizio di pericolosità, un’operazione non consentita al giudice. La Corte ha constatato che il provvedimento del Questore era adeguatamente motivato, citando elementi di fatto concreti come la frequentazione di piazze di spaccio e precedenti per reati di droga.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso per cassazione?
In base alla decisione, la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma, ritenuta equa in 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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