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Favoreggiamento immigrazione: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per favoreggiamento immigrazione clandestina, aggravato dal fine di lucro e dall’esposizione a pericolo dei migranti. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico, in quanto si limitava a riproporre i medesimi motivi di appello senza una critica specifica alle motivazioni della sentenza di secondo grado.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Favoreggiamento Immigrazione Clandestina: La Cassazione Boccia il Ricorso Generico

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di impugnazioni, confermando una condanna per favoreggiamento immigrazione clandestina. Il caso offre spunti cruciali sulla differenza tra un ricorso ammissibile e una mera riproposizione dei motivi di appello, destinata a essere dichiarata inammissibile.

I Fatti Processuali

La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna inflitta dal Tribunale di Lecce a un individuo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’imputato era stato riconosciuto colpevole di aver partecipato al trasporto via mare di 102 persone di varia nazionalità. La condanna era stata aggravata da due circostanze: il fine di lucro e l’aver esposto a pericolo la vita dei migranti trasportati. La pena inflitta in primo grado era di otto anni di reclusione e una multa di 2.000.000,00 di euro.

La Corte di Appello di Lecce aveva successivamente confermato integralmente la decisione, rigettando le argomentazioni della difesa relative all’utilizzabilità di alcune testimonianze, all’applicazione dello stato di necessità, alla sussistenza delle aggravanti e alla congruità della pena.

I Motivi del Ricorso e le Argomentazioni della Difesa

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, basandolo su tre motivi principali:

1. Erronea applicazione dell’aggravante del pericolo: Secondo la difesa, il pericolo per la vita dei passeggeri era stato dedotto in modo incongruo solo dalle caratteristiche dell’imbarcazione e dal numero di persone a bordo, senza prove di un pericolo reale durante la traversata.
2. Insussistenza dell’aggravante del fine di lucro: La difesa sosteneva che la prova di tale aggravante si basasse su un elemento incerto, ovvero il contenuto di alcuni messaggi scambiati tra un coimputato e un terzo.
3. Vizio di motivazione sulla pena: Si lamentava una motivazione inadeguata riguardo all’entità della pena base, fissata in sei anni.

Le Motivazioni della Cassazione: Inammissibilità per Genericità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito delle questioni sollevate. La ragione di questa decisione risiede in un principio cardine del processo penale: il ricorso per cassazione non può essere una semplice riproposizione dei motivi già presentati in appello. Esso deve, invece, contenere una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza impugnata, evidenziando vizi di legittimità (cioè errori nell’applicazione della legge) e non di merito (cioè una diversa valutazione dei fatti).

Nel caso di specie, i giudici hanno rilevato che la difesa si era limitata a ripresentare le stesse doglianze già esaminate e respinte dalla Corte di Appello, senza confrontarsi con le argomentazioni logiche e giuridiche fornite da quest’ultima. La Corte d’Appello, infatti, aveva fornito una “ampia e logica risposta” a tutte le questioni, spiegando come il pericolo fosse deducibile dal numero abnorme di soggetti su un natante di piccole dimensioni e come il fine di lucro emergesse chiaramente dal contenuto dei messaggi acquisiti agli atti. Anche la determinazione della pena era stata ritenuta congruamente argomentata.

Le Conclusioni: l’Importanza di un Ricorso Specifico

La sentenza in esame è un chiaro monito sull’importanza di formulare un ricorso per cassazione in modo specifico e non generico. La riproposizione pedissequa dei motivi di appello, senza una critica mirata alla decisione di secondo grado, conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità. Questo non solo preclude un esame nel merito delle questioni, ma comporta anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione conferma che il ruolo della Cassazione non è quello di un terzo grado di giudizio sui fatti, ma di custode della corretta applicazione della legge.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e si limitavano a riproporre le stesse questioni già sollevate e decise in appello, senza una critica specifica alle motivazioni della sentenza impugnata.

Come è stata giustificata l’aggravante dell’esposizione a pericolo?
I giudici di merito hanno ritenuto adeguatamente provata l’aggravante sulla base del numero abnorme di persone (102) trasportate su un natante di piccole dimensioni, considerandolo di per sé un fattore di grave pericolo per la vita dei passeggeri.

Basta riproporre i motivi di appello per un ricorso in Cassazione?
No, la sentenza chiarisce che la semplice riproposizione dei motivi di appello, senza un confronto critico con le argomentazioni della sentenza di secondo grado, rende il ricorso generico e quindi inammissibile. Il ricorso per cassazione deve contestare vizi di legittimità della decisione impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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