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Fatto lieve: la Cassazione annulla condanna per droga

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per detenzione di 13 cipollotti di marijuana. La Corte ha riqualificato il reato come fatto lieve (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/90), ritenendo inadeguata la motivazione della Corte d’Appello che si era basata solo sulla quantità di droga e sulla sua occultazione. Riqualificato il reato, è stata dichiarata l’estinzione per prescrizione.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Fatto Lieve: Quantità e Occultamento non Bastano per Escluderlo

La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione 7 Penale, numero 3253 del 2025, offre un importante chiarimento sui criteri per il riconoscimento del fatto lieve nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti. La Corte ha annullato una condanna per detenzione di marijuana, stabilendo che la valutazione non può basarsi solo sul dato quantitativo e sulle modalità di occultamento, ma deve considerare la condotta nel suo complesso.

I Fatti del Processo

Un individuo veniva condannato in primo grado e in appello per la detenzione illecita di 13 “cipollotti” contenenti marijuana, ai sensi dell’art. 73 del d.P.R. 309/1990. La difesa, nel ricorrere in Cassazione, lamentava un vizio di motivazione da parte della Corte di Appello di Bari, la quale aveva negato il riconoscimento dell’ipotesi attenuata del fatto lieve e delle attenuanti generiche.

Secondo la difesa, la Corte territoriale aveva basato la sua decisione su argomenti inadeguati e illogici, focalizzandosi unicamente sulla quantità della sostanza sequestrata e sul fatto che fosse stata nascosta, insieme a un bilancino di precisione, in alcune fioriere esterne a un locale.

La Valutazione del fatto lieve secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendo fondato il motivo relativo al mancato riconoscimento dell’ipotesi di cui all’art. 73, comma 5. I giudici di legittimità hanno censurato la motivazione della Corte di Appello, definendola “in parte inadeguata” e “in parte manifestamente illogica”.

La decisione impugnata aveva infatti dato un peso eccessivo al solo dato quantitativo e alla modalità di occultamento (l’aver nascosto la droga e il bilancino in fioriere). Secondo la Cassazione, questi elementi da soli non sono sufficienti per escludere la minore offensività della condotta.

La Corte ha sottolineato che, nel caso di specie, emergevano con evidenza la minore offensività del comportamento e la limitata capacità di azione del soggetto. Questi elementi dovevano essere desunti non solo dalla quantità, ma anche dalle modalità di presentazione della sostanza e dalle circostanze complessive della condotta.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha ritenuto che non fossero necessari ulteriori accertamenti di fatto per risolvere la questione. Di conseguenza, ha proceduto direttamente alla riqualificazione giuridica della condotta, inquadrandola nella fattispecie del fatto lieve. Questa riqualificazione ha avuto un effetto decisivo sull’esito del processo. Infatti, il reato, così ridefinito, risultava commesso in una data (23 novembre 2014) talmente risalente da far maturare i termini di prescrizione.

La motivazione della Corte si fonda sul principio che per valutare la lieve entità del fatto si deve compiere un’analisi globale che tenga conto di tutti gli indici previsti dalla norma: i mezzi, le modalità, le circostanze dell’azione, nonché la qualità e quantità delle sostanze. Isolare solo uno o due di questi elementi, come la quantità e l’occultamento, senza contestualizzarli, porta a una motivazione illogica e inadeguata, come avvenuto nel giudizio di appello.

Le Conclusioni

La sentenza si conclude con l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. La riqualificazione del reato come fatto lieve ha infatti portato alla declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Questo caso ribadisce un principio fondamentale: la valutazione della gravità di un reato di droga deve essere olistica e non può fermarsi a singoli aspetti della condotta. Il giudice deve considerare ogni elemento per determinare la reale offensività del comportamento e applicare correttamente la norma, inclusa l’ipotesi attenuata del fatto di lieve entità.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna?
La Corte ha annullato la condanna perché ha ritenuto errata la motivazione della Corte d’Appello, la quale aveva escluso l’ipotesi del fatto lieve basandosi solo sulla quantità di droga e sul suo occultamento, senza considerare tutti gli altri elementi della condotta.

Cosa si intende per ‘fatto lieve’ nel contesto della detenzione di stupefacenti?
Per ‘fatto lieve’ (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/90) si intende una condotta di detenzione che, per i mezzi, le modalità, le circostanze dell’azione, la qualità e quantità delle sostanze, presenta una minore offensività e pericolosità rispetto all’ipotesi di reato base.

Qual è stata la conseguenza della riqualificazione del reato in fatto lieve?
La riqualificazione del reato ha comportato l’applicazione di un termine di prescrizione più breve. Poiché tale termine era già trascorso dalla data di commissione del fatto (23 novembre 2014), il reato è stato dichiarato estinto e la sentenza di condanna annullata senza rinvio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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