LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Fatto di lieve entità: Cassazione annulla condanna

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una sentenza di condanna per il porto di un coltellino. Il motivo è l’errata esclusione da parte del giudice di merito della circostanza attenuante del fatto di lieve entità. La Suprema Corte ha chiarito che tale attenuante è applicabile a tutti gli strumenti atti ad offendere, inclusi i coltelli, e ha sottolineato la sua relazione gerarchica rispetto alla causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Fatto di Lieve Entità: la Cassazione fa Chiarezza sul Porto di Coltello

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 7527/2025 offre un’importante lezione sulla corretta applicazione delle attenuanti nel diritto penale, in particolare riguardo alla distinzione tra il fatto di lieve entità e la particolare tenuità del fatto. Il caso riguardava il porto di un piccolo coltello e ha portato all’annullamento della condanna per un errore di valutazione da parte della Corte d’Appello.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato per il reato previsto dall’art. 4 della Legge 110/75, per aver portato con sé un coltellino. In sede di appello, la pena era stata rideterminata in due mesi di arresto e una sanzione pecuniaria. L’imputato, tramite il suo difensore, presentava ricorso in Cassazione lamentando due principali violazioni di legge:
1. Il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), sostenendo che le dimensioni ridotte dell’oggetto e il suo uso specifico (tagliare sostanza stupefacente) rendevano l’offesa minima.
2. L’errata esclusione della circostanza attenuante del fatto di lieve entità, prevista dallo stesso art. 4, comma 3, della L. 110/75. La Corte territoriale aveva infatti ritenuto che tale attenuante non fosse applicabile agli strumenti da punta e da taglio.

La Decisione della Cassazione e l’Importanza del Fatto di Lieve Entità

La Suprema Corte ha accolto parzialmente il ricorso, annullando la sentenza impugnata limitatamente alla valutazione sulla circostanza attenuante. Mentre il primo motivo, relativo alla particolare tenuità del fatto, è stato giudicato infondato per mancanza di specifiche allegazioni da parte del ricorrente, il secondo motivo è stato ritenuto fondato.
I giudici di legittimità hanno ribadito un principio consolidato: l’attenuante del fatto di lieve entità si applica a tutte le armi improprie indicate dalla legge, inclusi gli strumenti da punta e taglio come il coltello oggetto del procedimento. La Corte d’Appello aveva quindi commesso un errore di diritto nell’escluderne a priori l’applicabilità.

Le Motivazioni della Sentenza

Errore sull’Applicabilità dell’Attenuante del Fatto di Lieve Entità

Il cuore della decisione risiede nella corretta interpretazione dell’art. 4 della Legge 110/75. La Cassazione, richiamando una propria precedente pronuncia (n. 47145/2019), ha specificato che la circostanza attenuante in esame non è limitata a determinate categorie di oggetti, ma ha una portata generale per tutte le armi improprie. La valutazione non deve basarsi sul tipo di oggetto, ma sulla concretezza del fatto, considerando le modalità della condotta, la personalità del reo e il contesto.

La Distinzione Cruciale con la Particolare Tenuità del Fatto

La sentenza chiarisce in modo magistrale il rapporto gerarchico tra le due figure giuridiche invocate dalla difesa. L’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) rappresenta un quid maius (qualcosa in più) rispetto all’attenuante del fatto di lieve entità. La prima cancella completamente la rilevanza penale del fatto; la seconda ne attenua la gravità, portando a una riduzione della pena.
Di conseguenza, il mancato riconoscimento della circostanza attenuante impedisce logicamente di poter dichiarare la non punibilità per particolare tenuità. Come affermato dalla Corte, se un fatto non viene ritenuto nemmeno di lieve entità, non può al contempo essere considerato così tenue da risultare non punibile. L’errore della Corte d’Appello, quindi, ha viziato l’intero percorso logico-giuridico della decisione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza e rinviato il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello di Bologna per un nuovo esame. Quest’ultima dovrà rivalutare il caso, applicando correttamente il principio secondo cui l’attenuante del fatto di lieve entità è potenzialmente applicabile anche al porto di un coltello. Solo dopo aver deciso su questo punto, si potrà eventualmente riconsiderare la questione della particolare tenuità del fatto. Questa pronuncia riafferma l’importanza di una valutazione caso per caso, ancorata ai principi normativi e non a preclusioni errate, garantendo una corretta proporzione tra il fatto commesso e la risposta sanzionatoria dello Stato.

L’attenuante del fatto di lieve entità si applica anche al porto di un coltello?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la circostanza attenuante del fatto di lieve entità, prevista dall’art. 4, comma 3, L. 110/75, è applicabile a tutte le armi improprie, inclusi gli strumenti da punta e da taglio come un coltello.

Qual è la differenza tra ‘fatto di lieve entità’ e ‘particolare tenuità del fatto’?
Il ‘fatto di lieve entità’ è una circostanza attenuante che comporta una riduzione della pena. La ‘particolare tenuità del fatto’ (art. 131-bis c.p.) è una causa di non punibilità che esclude completamente l’applicazione di una sanzione penale. La seconda è considerata un ‘quid maius’ (qualcosa di più significativo) rispetto alla prima.

Se un fatto non è considerato di ‘lieve entità’, può essere comunque di ‘particolare tenuità’?
No. Secondo quanto stabilito dalla sentenza, il mancato riconoscimento della circostanza attenuante della lieve entità impedisce la declaratoria di esclusione della punibilità per particolare tenuità. Se il fatto non supera nemmeno la soglia per essere considerato meno grave, a maggior ragione non può essere ritenuto così tenue da non essere punibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati