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Falso ideologico medico: quando l’atto è pubblico?

La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di un medico di guardia che, assentatosi dal lavoro, aveva fatto impersonare sé stesso da un’altra persona e attestato falsamente una visita domiciliare. Sebbene i reati siano stati dichiarati estinti per prescrizione, la Corte ha confermato la condanna al risarcimento del danno. La sentenza ribadisce che il medico convenzionato è un pubblico ufficiale e che la scheda informativa del paziente costituisce un atto pubblico, la cui falsificazione integra il reato di falso ideologico medico.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Falso Ideologico Medico: Scheda Paziente e Qualifica di Atto Pubblico

La recente sentenza della Corte di Cassazione, sezione penale, affronta un caso complesso che tocca temi cruciali come il falso ideologico medico, la qualifica di pubblico ufficiale per il medico di guardia e la natura di atto pubblico della documentazione sanitaria. Un medico è stato accusato di aver falsificato una scheda informativa attestando una visita domiciliare mai avvenuta, oltre ad altri reati legati alla sua assenza dal servizio. Sebbene la vicenda penale si sia conclusa con la prescrizione, la Corte ha confermato la responsabilità civile, offrendo importanti chiarimenti giuridici.

I Fatti di Causa

La vicenda riguarda un medico in servizio presso la guardia medica che, per coprire la propria assenza dal posto di lavoro, aveva concordato con un’altra persona, priva di laurea in medicina, di impersonarlo durante il turno. In questo contesto, il medico aveva anche compilato una scheda informativa relativa a una paziente, facendo apparire di aver svolto una visita domiciliare che, in realtà, non era mai stata effettuata.

I giudici di merito avevano condannato il professionista per diversi reati, tra cui interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p.), concorso in sostituzione di persona (art. 494 c.p.) e, appunto, falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.). L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione contestando, tra le altre cose, la configurabilità del reato di falso ideologico.

La Decisione della Corte e il Falso Ideologico Medico

La Corte di Cassazione ha innanzitutto dichiarato l’estinzione dei reati per intervenuta prescrizione. Tuttavia, essendo presente una condanna al risarcimento dei danni in favore della parte civile (l’azienda sanitaria locale), i giudici hanno dovuto comunque esaminare i motivi di ricorso ai fini della responsabilità civile, come previsto dall’art. 578 del codice di procedura penale.

Su questo fronte, la Corte ha rigettato il ricorso, confermando la correttezza delle sentenze di merito. La decisione si fonda su tre pilastri argomentativi che chiariscono la posizione e le responsabilità del medico nell’esercizio delle sue funzioni.

Le Motivazioni

Il Medico Convenzionato è un Pubblico Ufficiale

La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: il medico che opera in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, come quello di guardia medica, riveste la qualifica di pubblico ufficiale. Questo perché svolge un’attività caratterizzata dall’esercizio di poteri pubblicistici di certificazione, che si manifestano nella diagnosi e nella prescrizione di prestazioni a carico del sistema sanitario pubblico. Non è un semplice professionista privato, ma un soggetto che esercita una funzione pubblica a tutela di interessi collettivi.

La Scheda Paziente come Atto Pubblico

Di conseguenza, la scheda informativa compilata dal medico nell’esercizio di tali funzioni è considerata un atto pubblico. La nozione di atto pubblico ai fini della tutela penale è più ampia di quella civilistica (art. 2699 c.c.). Rientrano in questa categoria non solo gli atti destinati a produrre effetti verso terzi, ma anche quelli meramente interni alla pubblica amministrazione, come la scheda in questione.

L’elemento chiave è che l’atto sia redatto da un pubblico ufficiale per uno scopo inerente alle sue funzioni e abbia l’attitudine ad assumere rilevanza giuridica o valore probatorio. Attestare falsamente in tale documento una prestazione sanitaria (la visita domiciliare) mai eseguita integra pienamente il delitto di falso ideologico.

La Legittimità della Riqualificazione del Reato

Infine, la Corte ha respinto la doglianza relativa alla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza. Il fatto che in appello il reato di omissione di atti d’ufficio sia stato riqualificato in interruzione di pubblico servizio non ha leso il diritto di difesa. Il nucleo storico del fatto contestato (l’assenza ingiustificata del medico dal servizio) era rimasto identico e la riqualificazione era un epilogo processuale prevedibile, peraltro suggerito dalla stessa difesa e richiesto dal procuratore generale.

Conclusioni

La sentenza offre due importanti spunti di riflessione. In primo luogo, l’estinzione del reato per prescrizione non cancella la responsabilità civile. Se i motivi di ricorso vengono ritenuti infondati, la condanna al risarcimento dei danni rimane valida. In secondo luogo, viene confermata un’interpretazione rigorosa del ruolo del medico e della natura della documentazione sanitaria. Ogni atto compilato da un medico convenzionato, anche se apparentemente interno o di routine come una scheda paziente, ha la dignità di atto pubblico. La sua veridicità è tutelata penalmente, e attestare il falso può configurare il grave reato di falso ideologico, con tutte le conseguenze, anche risarcitorie, che ne derivano.

Un medico di guardia medica “convenzionato” è considerato un pubblico ufficiale?
Sì, la sentenza ribadisce che il medico privato professionista “convenzionato” con l’A.S.L., addetto al servizio di guardia medica, riveste la qualifica di pubblico ufficiale perché svolge attività per mezzo di poteri pubblicistici di certificazione, come la diagnosi e la prescrizione di prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

La scheda informativa di un paziente compilata da un medico di guardia è un atto pubblico?
Sì. Secondo la Corte, il concetto di atto pubblico ai fini penali è più ampio di quello civilistico. Include anche gli atti interni formati dal pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni per documentare fatti inerenti alla sua attività. La scheda informativa, avendo l’attitudine ad assumere rilevanza giuridica e probatoria interna alla P.A., rientra in questa categoria.

Se un reato si estingue per prescrizione, la condanna al risarcimento dei danni civili viene annullata automaticamente?
No. Come dimostra questo caso, se la sentenza penale viene annullata solo per prescrizione, ma i motivi di ricorso vengono rigettati nel merito, la condanna alle statuizioni civili, come il risarcimento del danno in favore della parte civile, rimane valida e confermata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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