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Falso ideologico: la Cassazione traccia i confini

La Corte di Cassazione ha stabilito che un militare che attesta orari non veritieri su fogli di viaggio per ottenere rimborsi non commette il reato militare di falsità in fogli di licenza, bensì il reato comune di falso ideologico in certificati amministrativi (art. 480 c.p.). La sentenza chiarisce che la norma militare punisce solo il falso materiale (alterazione o contraffazione del documento) e non quello ideologico. Di conseguenza, la giurisdizione per il falso ideologico spetta al giudice ordinario, mentre quella per il connesso e più grave reato di truffa militare rimane al giudice militare.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Falso Ideologico e Giurisdizione Militare: La Cassazione Fa Chiarezza

La recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un’interessante questione al confine tra diritto penale comune e militare. Al centro del dibattito vi è la condotta di un militare che attesta il falso sui fogli di viaggio per ottenere rimborsi: si tratta di falso ideologico sanzionato dal codice penale ordinario o rientra nella specifica fattispecie militare? La Corte fornisce una risposta netta, delineando i confini tra le diverse tipologie di falso e le rispettive competenze giurisdizionali.

I Fatti del Caso

Un militare veniva accusato di due reati distinti: truffa militare, per aver indebitamente percepito rimborsi, e falso. Quest’ultima accusa derivava dall’aver riportato sui fogli di viaggio orari di arrivo non corrispondenti al vero, al fine di giustificare le richieste di rimborso. La questione fondamentale sollevata in sede di legittimità riguardava la corretta qualificazione giuridica di tale falsità e, di conseguenza, l’individuazione del giudice competente a deciderne.

La Questione Giuridica: Falso Ideologico e Competenza

Il nucleo del problema legale era stabilire se la condotta del militare integrasse il reato previsto dall’art. 220 del codice penale militare di pace (“Falsità in fogli di licenza, di via e simili”) o se dovesse essere inquadrata in una delle fattispecie di falso previste dal codice penale comune. Da questa qualificazione dipendeva la risoluzione della questione di giurisdizione: il caso doveva essere trattato interamente dalla magistratura militare o, almeno in parte, da quella ordinaria?

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha sviluppato un’analisi approfondita per dirimere la questione, giungendo a conclusioni di grande rilevanza pratica.

Distinzione tra Falso Materiale e Ideologico

Il punto cruciale della decisione risiede nella distinzione tra falso materiale e falso ideologico. Il primo si ha quando il documento viene contraffatto o alterato nella sua materialità. Il secondo, invece, si verifica quando il documento è genuino nella sua forma, ma il suo contenuto non corrisponde al vero.

La Corte ha stabilito che l’art. 220 del codice penale militare di pace, nel descrivere l’azione di “formare in tutto o in parte un falso foglio” o “alterare alcuno di detti fogli”, ricalca la struttura del reato di falso materiale (art. 476 c.p.). Pertanto, la norma militare punisce esclusivamente la falsificazione materiale del documento e non l’attestazione di fatti non veritieri in un documento autentico.

La Corretta Qualificazione del Fatto come Falso Ideologico

Poiché la condotta del militare consisteva nell’inserire dati non veritieri (gli orari) in fogli di viaggio autentici, la Corte ha concluso che si trattava inequivocabilmente di un falso ideologico. Esclusa l’applicabilità della norma militare, i giudici hanno ricondotto il fatto alla fattispecie prevista dall’art. 480 del codice penale comune: “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative”. I fogli di viaggio, infatti, sono stati qualificati come certificazioni amministrative, e il militare, nell’esercitare il potere di attestare la durata delle missioni, agiva in qualità di pubblico ufficiale.

Il Ripartimento della Giurisdizione

Una volta qualificato il falso come reato comune, la Corte ha dovuto stabilire le regole sulla giurisdizione, dato il collegamento con il reato di truffa militare. La legge (art. 13 c.p.p.) prevede che in caso di connessione tra reati militari e comuni, la giurisdizione spetta al giudice ordinario solo se il reato comune è il più grave. In questo caso, il reato di truffa militare è stato ritenuto più grave del falso ideologico ex art. 480 c.p. Di conseguenza, la connessione non ha comportato l’attrazione del reato militare nella giurisdizione ordinaria. Si è verificato, invece, un riparto di competenze: la giurisdizione per la truffa militare è rimasta al giudice militare, mentre quella per il falso ideologico è stata attribuita al giudice ordinario.

Le Conclusioni

Con questa sentenza, la Corte di Cassazione chiarisce in modo definitivo che la falsa attestazione di fatti su documenti militari come i fogli di viaggio integra un falso ideologico di competenza del giudice ordinario e non il reato militare di cui all’art. 220 c.p.m.p. La decisione ha un’importante implicazione pratica: la condanna per la truffa militare è diventata definitiva, mentre il procedimento per il reato di falso è stato trasferito alla Procura della Repubblica ordinaria per il suo corso. Si riafferma così un principio di rigore interpretativo che tiene separate le condotte di alterazione materiale dei documenti da quelle che ne inficiano la veridicità del contenuto, con precise conseguenze sulla determinazione del reato e del giudice competente.

Un militare che dichiara il falso su un foglio di viaggio commette falso materiale o falso ideologico?
Secondo la Corte di Cassazione, commette falso ideologico, poiché non altera la forma del documento, che rimane autentico, ma ne attesta un contenuto non corrispondente al vero.

Il reato di falso in foglio di licenza previsto dal codice penale militare (art. 220 c.p.m.p.) punisce anche il falso ideologico?
No. La Corte ha chiarito che questa norma sanziona esclusivamente il falso materiale, ovvero la contraffazione o l’alterazione fisica del documento, e non l’inserimento di dichiarazioni false in un documento genuino.

Se un militare commette sia un reato militare (es. truffa) sia un reato comune meno grave (es. falso ideologico), quale giudice è competente a giudicarli?
La giurisdizione viene ripartita. Il giudice militare rimane competente per il reato militare (quello più grave), mentre il giudice ordinario diventa competente per il reato comune (quello meno grave).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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