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Falsa testimonianza: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per falsa testimonianza. La sentenza chiarisce importanti principi procedurali, specificando che l’omessa notifica dell’udienza a uno dei due difensori costituisce una nullità a regime intermedio, che deve essere eccepita tempestivamente. Inoltre, la Corte ha ribadito che le censure sulla ricostruzione dei fatti sono inammissibili in sede di legittimità se la motivazione del giudice di merito è logica e non manifestamente viziata.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Falsa Testimonianza: La Cassazione chiarisce i limiti del ricorso

Una recente sentenza della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti sul reato di falsa testimonianza e sui limiti dell’impugnazione in sede di legittimità. Il caso analizzato riguarda la condanna di un testimone che aveva fornito una versione dei fatti palesemente smentita dalle prove raccolte. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, cogliendo l’occasione per ribadire principi fondamentali sia in materia di diritto penale sostanziale che processuale.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha origine da un processo penale a carico di un soggetto, imputato per essersi rifiutato di sottoporsi ai test per la verifica del tasso alcolemico e dell’assunzione di stupefacenti dopo essere stato fermato alla guida. Durante quel processo, veniva sentito un testimone che dichiarava di essere stato lui a guidare l’auto quella sera, di averla parcheggiata per mancanza di carburante e di essere tornato sul posto trovando solo la polizia municipale, la quale lo informava di un incidente.

Tuttavia, i giudici di primo e secondo grado hanno ritenuto tale deposizione mendace, condannando il testimone per il reato di falsa testimonianza ai sensi dell’art. 372 del codice penale. La condanna si fondava su elementi oggettivi e incontrovertibili: nessun agente di polizia presente sul luogo del sinistro aveva mai avuto contatti con il testimone, e la posizione dell’autovettura era incompatibile con la dinamica del parcheggio descritta.

I Motivi del Ricorso per Falsa Testimonianza

La difesa dell’imputato ha proposto ricorso per cassazione basandosi su tre motivi principali:

1. Vizio procedurale: La mancata notifica dell’avviso di udienza in appello a uno dei due difensori, a causa di un errore della cancelleria che lo aveva inviato a un omonimo. Secondo la difesa, tale errore avrebbe dovuto comportare la nullità della sentenza di secondo grado.
2. Vizio di motivazione: La difesa contestava la valutazione delle prove, sostenendo che le circostanze indicate dall’imputato non fossero state adeguatamente considerate e che le discrepanze potessero essere spiegate con un ricordo non nitido o con il timore di essere a sua volta sottoposto ad accertamenti.
3. Mancata applicazione della particolare tenuità dell’offesa: Si lamentava che la Corte d’Appello non avesse valutato la possibilità di applicare l’art. 131-bis c.p., ovvero la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, tenuto conto della non abitualità del comportamento e di un presunto stato di turbamento psicologico.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto tutti i motivi, dichiarando il ricorso manifestamente infondato e quindi inammissibile. Le argomentazioni dei giudici sono cruciali per comprendere i confini del giudizio di legittimità.

La Nullità della Notifica: un Vizio non Assoluto

Sul primo punto, la Corte ha chiarito che l’omessa notifica a uno dei due difensori non integra una nullità assoluta e insanabile, ma una cosiddetta nullità a regime intermedio. Questo significa che il vizio doveva essere eccepito dall’altro difensore, regolarmente avvisato, prima della deliberazione della sentenza d’appello. Poiché ciò non è avvenuto, la nullità si è sanata. La Corte ha sottolineato che i due difensori costituiscono un unico soggetto processuale, il “difensore”, e su di loro grava un dovere di comunicazione e consultazione.

La Ricostruzione dei Fatti: Censure Inammissibili in Sede di Legittimità

In merito al secondo motivo, la Cassazione ha ribadito un principio cardine: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio in cui si può riesaminare il merito dei fatti. Le censure della difesa sono state ritenute un tentativo di proporre una diversa e alternativa ricostruzione dei fatti, basata su ipotesi congetturali (come lo spostamento dell’auto ad opera di terzi o un ricordo confuso). I giudici di legittimità hanno invece ritenuto la motivazione della Corte d’Appello logica e coerente, in quanto fondata su dati oggettivi (i verbali della polizia e la posizione del veicolo) che smentivano in modo decisivo la versione del testimone.

L’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

Infine, anche il motivo relativo all’art. 131-bis c.p. è stato giudicato aspecifico. La Corte ha osservato che i giudici d’appello, nel commisurare una pena superiore al minimo edittale, avevano implicitamente ritenuto il fatto di obiettiva gravità, escludendo così la possibilità di qualificarlo come di “particolare tenuità”. La falsa testimonianza è stata quindi considerata sufficientemente grave da non meritare la causa di non punibilità.

Le Conclusioni

La sentenza in esame riafferma con forza due principi fondamentali. Il primo è il rigore delle regole procedurali: le nullità, anche se rilevanti, devono essere fatte valere nei tempi e nei modi previsti dalla legge per non decadere. Il secondo è la netta distinzione tra il giudizio di merito, dove si accertano i fatti, e il giudizio di legittimità, dove si controlla solo la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Per chi è accusato di falsa testimonianza, questa decisione sottolinea che non è sufficiente proporre ipotesi alternative plausibili per scardinare una condanna, ma è necessario dimostrare un vizio logico manifesto o una violazione di legge nella sentenza impugnata.

La mancata notifica dell’udienza a uno dei due difensori rende sempre nulla la sentenza?
No. Secondo la Corte, si tratta di una nullità a regime intermedio. Se l’altro difensore è stato regolarmente avvisato, ha l’onere di eccepire tale vizio prima della deliberazione della sentenza in quello stesso grado di giudizio. In caso contrario, la nullità si considera sanata.

È possibile contestare la ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di merito in Cassazione?
No, non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione delle prove o una diversa ricostruzione dei fatti. Il suo compito è solo quello di verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione della sentenza impugnata, non di riesaminare il merito della vicenda.

Perché la Corte non ha applicato la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
La Corte ha ritenuto il motivo di ricorso aspecifico, poiché la Corte d’Appello aveva già implicitamente valutato il fatto come di obiettiva gravità, giustificando una pena superiore al minimo. Questa valutazione di gravità è incompatibile con la “particolare tenuità” richiesta dall’art. 131-bis del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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