LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Facoltà di astensione del convivente: quando va eccepita?

Un uomo viene condannato per furto pluriaggravato. In Cassazione, lamenta la mancata informazione sulla facoltà di astensione del padre della sua convivente. La Corte dichiara il ricorso inammissibile, specificando che l’eccezione sulla nullità relativa doveva essere sollevata immediatamente dopo la testimonianza, non solo prima. La mancata tempestività rende l’eccezione tardiva e irrilevante la questione di costituzionalità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Facoltà di astensione del convivente: la Cassazione fissa i paletti temporali

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 14366 del 2024, offre un importante chiarimento sui termini procedurali per sollevare questioni relative alla facoltà di astensione dei testimoni. Il caso, relativo a un’accusa di furto pluriaggravato, ha visto la difesa contestare la validità della testimonianza del padre della convivente dell’imputato. La decisione finale sottolinea l’importanza cruciale della tempestività delle eccezioni processuali, un principio che può precludere l’esame di questioni di merito anche rilevanti.

I Fatti del Processo: dal Furto alla Questione Procedurale

Il ricorrente era stato condannato nei primi due gradi di giudizio per furto pluriaggravato, con una pena ridotta in appello. L’appello alla Corte di Cassazione si fondava su diversi motivi, ma il più significativo riguardava la presunta violazione dell’articolo 199 del codice di procedura penale. Nello specifico, la difesa sosteneva che al padre della convivente more uxorio dell’imputato, chiamato a testimoniare, non fosse stato dato il previsto avviso circa la sua facoltà di astenersi dal deporre, una tutela normalmente accordata ai prossimi congiunti del coniuge.

L’Eccezione sulla Facoltà di Astensione: un Dettaglio Cruciale

Il cuore del ricorso si è concentrato su questo aspetto procedurale. La difesa non solo ha chiesto un’interpretazione estensiva della norma per includere anche gli affini del convivente di fatto, ma ha anche sollevato una questione di legittimità costituzionale per disparità di trattamento rispetto alle coppie sposate.

La Tesi della Difesa: estendere la tutela al convivente di fatto

Secondo il ricorrente, le esigenze di tutela della vita privata e familiare che giustificano la facoltà di astensione per i parenti del coniuge sono identiche nel caso di una convivenza stabile e duratura. Di conseguenza, il mancato avviso al testimone avrebbe dovuto comportare la nullità della sua deposizione. La difesa sosteneva di aver sollevato tempestivamente l’eccezione durante l’udienza di primo grado, prima che il teste deponesse.

La Decisione della Cassazione: Inammissibilità e il Principio di Tempestività

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. La decisione si è basata non sul merito della questione costituzionale, ma su un aspetto puramente procedurale: la tardività dell’eccezione. Questo punto è fondamentale per comprendere la logica del diritto processuale penale.

Gli Altri Motivi di Ricorso: Recidiva e Attenuanti Generiche

La Corte ha rigettato anche gli altri motivi. Ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello adeguata sia sulla colpevolezza (basata sulla testimonianza e altre prove), sia sul riconoscimento della recidiva (giustificata da precedenti specifici e dalla proclività a delinquere dell’imputato). Infine, ha confermato il diniego delle attenuanti generiche, specificando che il consenso all’acquisizione di atti è una scelta difensiva, non una forma di collaborazione processuale, specialmente a fronte dell’esercizio della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione centrale della sentenza risiede nella corretta applicazione delle norme sulla nullità degli atti processuali. La Corte ha ribadito un principio consolidato: l’omissione dell’avvertimento sulla facoltà di astensione configura una ‘nullità relativa’. Questo tipo di vizio, per essere fatto valere, deve essere eccepito dalla parte interessata entro termini perentori, a pena di decadenza.

Citando una precedente pronuncia (Sez. 3, n. 21374 del 16/01/2018), i giudici hanno chiarito che, ai sensi dell’art. 182, comma 2, c.p.p., la parte che assiste all’atto deve eccepire la nullità prima del suo compimento o, se non è possibile, immediatamente dopo. Nel caso di specie, il difensore, pur avendo sollevato la questione prima della testimonianza, non l’aveva riproposta subito dopo la conclusione della deposizione. Questa omissione ha reso l’eccezione tardiva e, di conseguenza, la questione di legittimità costituzionale irrilevante, in quanto non decisiva per la risoluzione del caso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa decisione offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, ribadisce che nel processo penale la forma è sostanza: il rispetto rigoroso dei termini procedurali è indispensabile per poter far valere le proprie ragioni nel merito. Un’eccezione, anche se fondata, perde ogni efficacia se non viene sollevata nei tempi e nei modi previsti dalla legge. In secondo luogo, la sentenza chiarisce che la collaborazione processuale, ai fini del riconoscimento delle attenuanti generiche, deve essere concreta e sostanziale, non limitandosi a mere scelte difensive che non apportano un reale contributo all’accertamento della verità.

Quando va sollevata l’eccezione per il mancato avvertimento della facoltà di astensione di un teste?
L’eccezione deve essere sollevata, a pena di decadenza, prima del compimento dell’esame testimoniale o, se non possibile, immediatamente dopo. Sollevarla solo prima della testimonianza, senza ribadirla subito dopo, la rende tardiva.

La Corte si è pronunciata sull’estensione della facoltà di astensione all’affine del convivente “di fatto”?
No, la Corte non ha esaminato la questione nel merito. Ha ritenuto la questione di costituzionalità irrilevante perché l’eccezione è stata presentata in modo tardivo, violando le regole procedurali, il che ha impedito una decisione sul punto.

Acconsentire all’acquisizione di atti nel fascicolo del dibattimento è sufficiente per ottenere le attenuanti generiche?
No. Secondo la Corte, questa è una scelta di carattere difensivo e non costituisce una reale collaborazione processuale, soprattutto se l’imputato si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati