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Evasione ballatoio: quando è reato stare fuori casa

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per il reato di evasione. L’imputato, agli arresti domiciliari, era stato sorpreso sul ballatoio condominiale, sostenendo che tale area fosse una pertinenza della sua abitazione. La Corte ha ribadito che, secondo la giurisprudenza consolidata, le aree condominiali come il ballatoio non rientrano nella nozione di abitazione, confermando la condanna per evasione. Il ricorso è stato giudicato meramente reiterativo e manifestamente infondato.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Evasione dal Ballatoio Condominiale: La Cassazione Conferma la Condanna

Chi si trova agli arresti domiciliari ha dei limiti ben precisi da rispettare. Ma fino a dove si estende la propria ‘abitazione’? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato il tema dell’evasione ballatoio, chiarendo che trovarsi nelle aree comuni del condominio, come il pianerottolo, costituisce reato. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, condannato in primo e secondo grado per il reato di evasione. La sua colpa? Essere stato sorpreso dalle forze dell’ordine sul ballatoio prospiciente la porta del suo appartamento.

La difesa dell’imputato aveva costruito il suo ricorso su un’unica argomentazione: il ballatoio doveva essere considerato una ‘pertinenza’ dell’abitazione. Secondo questa tesi, trovandosi in uno spazio funzionalmente collegato alla propria casa, l’imputato non si sarebbe allontanato illecitamente dal luogo di detenzione e, di conseguenza, non avrebbe commesso alcuna evasione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno ritenuto il motivo del ricorso non solo manifestamente infondato, ma anche una semplice ripetizione di argomenti già presentati e respinti nel giudizio d’appello.

La Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando così la condanna per evasione.

Evasione ballatoio: le motivazioni della Corte

La decisione della Suprema Corte si fonda su due pilastri principali: uno giuridico e uno fattuale.

Dal punto di vista giuridico, i giudici hanno richiamato la consolidata giurisprudenza di legittimità. È un principio ormai pacifico che la nozione di ‘abitazione’, ai fini dell’esecuzione degli arresti domiciliari, non si estende alle aree condominiali. Spazi come ballatoi, pianerottoli, scale, androni o cortili sono esclusi dal perimetro in cui la persona detenuta è autorizzata a muoversi. Uscire dalla porta del proprio appartamento per sostare in queste aree comuni integra, a tutti gli effetti, il reato di evasione.

Dal punto di vista fattuale, la sentenza d’appello aveva già evidenziato un dettaglio cruciale. Gli agenti di polizia avevano notato l’imputato mentre si dirigeva verso l’uscita dello stabile. Questo ha portato i giudici a concludere che la sua presenza sul ballatoio non fosse casuale, ma rappresentasse un ‘maldestro tentativo’ di simulare una giustificazione per la sua condotta, ovvero per il suo allontanamento. La difesa non è stata in grado di smontare questa ricostruzione dei fatti, che ha quindi retto anche al vaglio della Cassazione.

Conclusioni: Cosa Significa Questa Sentenza?

L’ordinanza in esame rafforza un principio fondamentale per chi è sottoposto a misure restrittive della libertà personale. Il concetto di ‘domicilio’ o ‘abitazione’ deve essere interpretato in senso stretto. Esso coincide con lo spazio privato ed esclusivo della persona, delimitato dalla porta d’ingresso. Varcare quella soglia, anche solo per accedere alle parti comuni dell’edificio, significa violare le prescrizioni del giudice e commettere il grave reato di evasione. Questa decisione serve da monito, sottolineando che i tentativi di interpretare estensivamente i confini del luogo di detenzione sono destinati a fallire di fronte alla rigorosa interpretazione della legge da parte dei tribunali.

Stare sul ballatoio del proprio condominio è considerato evasione dagli arresti domiciliari?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che le aree condominiali, come il ballatoio, sono escluse dalla nozione di ‘abitazione’ ai fini degli arresti domiciliari. Pertanto, trovarsi in tali spazi costituisce il reato di evasione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché era una mera ripetizione di argomenti già respinti in appello e considerato manifestamente infondato. La tesi difensiva, infatti, si scontrava con la consolidata giurisprudenza della Corte e con la ricostruzione dei fatti, che indicava l’imputato in movimento verso l’uscita dello stabile.

Come viene definita l’abitazione nel contesto degli arresti domiciliari secondo questa ordinanza?
L’abitazione è intesa in senso restrittivo e non include le aree condominiali. Si limita allo spazio strettamente privato dell’individuo, escludendo quindi ballatoi, pianerottoli, scale e altre parti comuni dell’edificio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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