Estinzione del Reato per Morte dell’Imputato: Cosa Succede al Processo?
L’esito di un processo penale può essere influenzato da eventi che vanno oltre le dinamiche dibattimentali. Un caso emblematico è quello che riguarda il decesso dell’imputato a processo in corso. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5732/2024, offre un chiaro spaccato delle conseguenze giuridiche di tale evento, in particolare quando si verifica dopo la proposizione del ricorso. La pronuncia chiarisce il principio della estinzione del reato per morte e i suoi effetti procedurali, delineando un percorso obbligato per il giudice.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale giunge all’attenzione della Suprema Corte a seguito del ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Tuttavia, prima che la Cassazione potesse decidere sul ricorso, si è verificato un evento fondamentale e definitivo: il decesso del ricorrente. Il difensore ha prontamente comunicato alla Corte l’avvenuto decesso, corredando la comunicazione con il certificato di morte. Questo fatto nuovo ha radicalmente modificato lo scenario giuridico, spostando l’attenzione dal merito del ricorso alle conseguenze procedurali della morte dell’imputato.
La Decisione della Corte sull’Estinzione del Reato per Morte
Di fronte alla notizia del decesso, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prendere atto dell’inevitabile conseguenza giuridica. In applicazione dell’articolo 150 del codice penale, che sancisce come la morte del reo estingua il reato, i giudici hanno dichiarato l’estinzione del reato per morte dell’imputato. 
La decisione conseguente è stata l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Ciò significa che la sentenza della Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza che il caso venisse rimandato a un altro giudice per un nuovo esame. La morte dell’imputato ha, di fatto, posto fine al processo stesso.
Le Motivazioni della Sentenza
La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di principi consolidati del diritto processuale penale. In primo luogo, la morte dell’imputato, intervenuta dopo la presentazione del ricorso, esaurisce completamente il “rapporto processuale”, ovvero quel legame giuridico che tiene insieme le parti del processo. Con la scomparsa del soggetto principale, l’imputato, viene meno l’oggetto stesso del giudizio.
In secondo luogo, la Cassazione ha chiarito un punto cruciale: l’estinzione del reato preclude ogni eventuale pronuncia di proscioglimento nel merito ai sensi dell’art. 129, comma 2, del codice di procedura penale. Questa norma consente al giudice di assolvere l’imputato anche in presenza di una causa di estinzione del reato, ma solo se l’innocenza risulta in modo palese e inequivocabile dagli atti (“l’evidenza”). Nel caso di specie, la Corte ha specificato che tale evidenza non emergeva dal testo del provvedimento impugnato. Di conseguenza, l’unica via percorribile era dichiarare l’estinzione del reato e annullare la sentenza.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La sentenza in esame ribadisce un principio fondamentale: la morte dell’imputato rappresenta un punto di non ritorno nel processo penale. Quando questo evento si verifica, soprattutto nella fase di legittimità, il procedimento si arresta definitivamente. La pronuncia di estinzione del reato per morte e il conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna sono automatici.
L’insegnamento pratico è che, salvo casi eccezionali di palese innocenza documentale, non vi è spazio per una riabilitazione postuma attraverso una sentenza di merito. La morte estingue non solo il reato, ma anche la possibilità per l’ordinamento giuridico di pronunciarsi sulla colpevolezza o innocenza della persona.
 
Cosa succede se un imputato muore dopo aver fatto ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del reato e annulla la sentenza impugnata senza rinvio, ponendo fine al processo.
Perché la Corte annulla la sentenza ‘senza rinvio’?
L’annullamento è ‘senza rinvio’ perché la morte dell’imputato estingue il rapporto processuale, rendendo impossibile e superfluo un nuovo giudizio.
Dopo il decesso dell’imputato, è possibile ottenere un’assoluzione nel merito?
No, la morte dell’imputato preclude una valutazione nel merito, a meno che l’innocenza non risulti in modo palese ed evidente dagli atti del provvedimento impugnato, circostanza non riscontrata nel caso di specie.
 
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5732 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7   Num. 5732  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 05/12/2023
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a MONTESARCHIO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 12/01/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
ritenuto che il difensore AVV_NOTAIO ha comunicato l’intervenuto decesso del ricorrente in data 23 luglio 2023 (cfr. certificato di morte rilasciato dal Comune di Benevento);
considerato che il reato è estinto, ai sensi dell’art. 150 cocl. pen..
considerato che la morte dell’imputato intervenuta successivamente alla proposizione del ricorso per Cassazione impone l’annullamento senza rinvio, con l’enunciazione della relativa causale nel dispositivo, risultando esaurito il sottostante rapporto processuale, ed essendo preclusa ogni eventuale pronuncia di proscioglimento nel merito ex art. 129, comma 2, cod. proc. pen., tanto più quando non ne risulti dal testo del provvedimento impugnato, come nel caso di specie, l’evidenza;
P.Q.frl.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
Così deciso in Roma, il 05/12/2023
Il Co sigliere COGNOME