Estinzione Reato per Morte: La Cassazione Annulla la Condanna
Il principio della personalità della responsabilità penale è uno dei cardini del nostro ordinamento. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce una delle sue conseguenze più dirette: l’estinzione del reato per morte dell’imputato. Questo evento interrompe irrevocabilmente il processo e priva di ogni effetto la sentenza di condanna. Analizziamo insieme questa pronuncia per comprenderne i dettagli e le implicazioni.
I Fatti Processuali alla Base del Ricorso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello territoriale. La vicenda processuale, giunta al suo grado di giudizio finale dinanzi alla Suprema Corte, ha avuto un epilogo non basato sul merito delle accuse, ma su un evento esterno e definitivo: il decesso del ricorrente. La Corte di Cassazione è stata quindi chiamata a prendere atto di questa circostanza e ad applicare le norme procedurali previste in tali situazioni.
La Decisione della Corte: Annullamento per Estinzione del Reato per Morte
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha pronunciato una sentenza tanto sintetica quanto inequivocabile. Gli Ermellini hanno annullato senza rinvio la sentenza impugnata. La ragione di tale drastica decisione risiede, come esplicitato nel dispositivo, nel fatto che il reato si è estinto a causa della morte dell’imputato. Questa formula chiude definitivamente la questione giudiziaria, eliminando la sentenza di condanna dall’ordinamento giuridico.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni, seppur non articolate nel breve testo, si fondano su principi consolidati del diritto penale e processuale. L’articolo 150 del Codice Penale stabilisce chiaramente che la morte del reo, avvenuta prima della condanna definitiva, estingue il reato. Questo significa che lo Stato perde la sua potestà punitiva nei confronti del soggetto. La responsabilità penale è strettamente personale e non può trasmettersi agli eredi.
Di conseguenza, il processo non può più continuare. L’articolo 129 del Codice di Procedura Penale impone al giudice, in ogni stato e grado del processo, di dichiarare d’ufficio l’estinzione del reato. La Cassazione, una volta accertata la morte dell’imputato, non ha potuto fare altro che applicare questa norma, annullando la sentenza di condanna. L’annullamento è “senza rinvio” perché non vi è più nulla da giudicare; la vicenda processuale si è conclusa in modo tombale.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione in esame, pur nella sua apparente semplicità, riafferma un principio fondamentale di civiltà giuridica. La funzione della pena è rieducativa e sanzionatoria nei confronti dell’autore del reato. Venendo a mancare quest’ultimo, la pena perde ogni sua funzione e il processo ogni sua ragione d’essere. L’annullamento della sentenza cancella la condanna come se non fosse mai stata emessa, ripristinando la presunzione di non colpevolezza e impedendo che dalla vicenda penale possano derivare conseguenze negative, ad esempio per gli eredi. Si tratta di una chiusura netta che garantisce la natura strettamente personale della sanzione penale.
Cosa succede a un processo penale se l’imputato muore?
Il reato viene dichiarato estinto. Di conseguenza, il processo si conclude immediatamente e qualsiasi eventuale sentenza di condanna non definitiva viene annullata, perdendo ogni effetto giuridico.
Cosa significa esattamente ‘annullamento senza rinvio’?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la decisione del giudice precedente e ha chiuso definitivamente il caso. Non ci sarà un nuovo processo (rinvio) perché la questione è risolta in via definitiva dalla stessa Corte Suprema.
Perché la morte dell’imputato causa l’estinzione del reato?
La causa risiede nel principio fondamentale della personalità della responsabilità penale. La sanzione penale è diretta unicamente verso la persona che ha commesso il reato. Con la sua morte, lo Stato perde il potere di punire, e il procedimento non può proseguire nei confronti di altri soggetti, come gli eredi.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13627 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 13627 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CATANZARO il 18/10/1982
avverso la sentenza del 28/10/2024 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RILEVATO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Catanzaro che ne ha confermato la condanna per il reato di cui all’art. 385 cod. pen. alla pen
ritenuta di giustizia, deducendo, con un unico motivo, la mancanza, manifesta illogicità
contraddittorietà della motivazione.
Il ricorso è stato assegnato alla Sezione Settima in considerazione della genericità del motivo dedotto.
Nelle more della trattazione del procedimento è stato acquisito il certificato attestan decesso dell’imputato in data 7/1/2025.
Sulla base di tale documento, va, pertanto, disposto l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per morte dell’imputato. Così deciso il 21 marzo 2025.