Estinzione del Reato per Morte: Analisi di una Sentenza della Cassazione
Il principio della personalità della responsabilità penale è un cardine del nostro ordinamento. Una delle sue conseguenze più dirette è l’estinzione del reato per morte dell’imputato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di applicazione di questa regola procedurale, che prevale su ogni altra valutazione di merito. Analizziamo come il decesso dell’imputato durante il giudizio di legittimità abbia portato all’annullamento definitivo della condanna.
I Fatti di Causa
Il caso ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione dal difensore di un imputato, condannato dalla Corte d’Appello. Il ricorso era basato su quattro motivi specifici, tra cui la contestazione del giudizio di bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti, la richiesta di una pena più mite, un presunto errore nella valutazione dei precedenti per la recidiva e la mancata concessione della sospensione condizionale della pena. La Suprema Corte era quindi chiamata a valutare la legittimità e la correttezza della sentenza di condanna.
L’Evento Sopravvenuto: il Decesso dell’Imputato
Prima che la Corte potesse esaminare nel merito i motivi del ricorso, il difensore ha depositato un atto decisivo: il certificato di morte del proprio assistito. Il documento, rilasciato dal Comune di competenza, attestava in modo inoppugnabile il decesso dell’imputato, avvenuto prima della data fissata per l’udienza in Cassazione.
La Decisione della Corte e l’impatto dell’estinzione del reato per morte
Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione ha interrotto l’esame dei motivi di ricorso. L’evento del decesso dell’imputato, infatti, assume un carattere pregiudiziale e assorbente rispetto a qualsiasi altra questione giuridica.
Le Motivazioni
La motivazione della sentenza è tanto sintetica quanto ineccepibile. Il decesso dell’imputato costituisce una causa di estinzione del reato. La responsabilità penale è strettamente personale e non può sopravvivere alla persona fisica che ha commesso il fatto. Di conseguenza, lo Stato perde la sua potestà punitiva e il processo non ha più ragione di proseguire. La Corte, accertata la veridicità del certificato di morte, non ha potuto fare altro che prendere atto dell’avvenuta estinzione del reato. La formula utilizzata è stata quella dell'”annullamento senza rinvio della sentenza impugnata”. Questo significa che la condanna emessa dalla Corte d’Appello viene cancellata in via definitiva, senza che sia necessario un nuovo giudizio da parte di un’altra corte.
Le Conclusioni
Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del diritto penale e processuale. L’estinzione del reato per morte dell’imputato è un evento che paralizza l’azione penale in qualsiasi stato e grado del procedimento. Anche in presenza di un ricorso articolato e potenzialmente fondato, il decesso del reo impone al giudice di dichiarare estinto il reato, annullando la sentenza di condanna. Si tratta di una chiusura del procedimento che non entra nel merito della colpevolezza o dell’innocenza, ma che si fonda sull’impossibilità oggettiva di proseguire l’azione punitiva dello Stato nei confronti di un soggetto non più in vita.
Cosa succede a un processo penale se l’imputato muore dopo la condanna ma prima della sentenza definitiva della Cassazione?
Il reato viene dichiarato estinto. Come stabilito in questa sentenza, la Corte di Cassazione procede ad annullare la sentenza di condanna ‘senza rinvio’, chiudendo in modo definitivo e irrevocabile il procedimento penale.
Perché la Corte non esamina i motivi del ricorso se l’imputato è deceduto?
La morte dell’imputato è una causa di estinzione del reato che prevale su ogni altra questione. Poiché la responsabilità penale è personale, una volta che l’imputato è deceduto, lo Stato perde il potere di punire e il processo non può più continuare. L’esame dei motivi del ricorso diventa, quindi, superfluo.
Qual è il significato pratico di una sentenza ‘annullata senza rinvio’?
Significa che la decisione di condanna viene cancellata completamente e il caso è chiuso per sempre. Non ci sarà un nuovo processo né un’altra valutazione da parte di un diverso giudice, poiché la causa estintiva del reato (la morte) ha risolto la questione alla radice.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 11656 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 11656 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 11/03/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a PISTOIA il 13/09/1965 (DECEDUTO)
avverso la sentenza del 10/09/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
SEM Plt Fl RTA
Motivi della decisione
NOME COGNOME proponeva ricorso, a mezzo del proprio difensore, avverso la sentenza di cui in epigrafe, con quattro motivi, deducendo violazione di legge e vizio motivazionale in ordine: a. al mancato giudizio di comparizione unitario fra le circostanze attenuanti e le circostanze aggravanti, compresa la recidiva; b. al mancato trattamento sanzionatorio più lieve; c. ad un errato esame dell’antefatto storico, ai fini della ritenuta recidiva; d. all’omessa concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena.
Successivamente il difensore ha fatto pervenire a queta Corte il certificato di morte dell’imputato.
La sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio per essersi il reato ascritto all’imputato, odierno ricorrente, estinto per intervenuta morte dello stesso. Ed invero dall’acquisito certificato di morte del Comune di Pistoia del 2 gennaio 2025 si evince che NOMECOGNOME nato il 13/09/1965 a Pistoia, è morto il 31/12/2024 in Pistoia.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per morte dell’imputato.
Così deciso il 11/03/2025