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Estinzione reato insolvenza: il pagamento estingue

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per insolvenza fraudolenta, affermando il principio dell’estinzione reato insolvenza fraudolenta. La Corte ha chiarito che il pagamento integrale del debito, anche se effettuato dopo le sentenze di primo e secondo grado, ma prima della decisione finale della Cassazione, estingue il reato ai sensi dell’art. 641, comma 2, c.p., determinando l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Estinzione Reato Insolvenza Fraudolenta: Quando il Pagamento Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di insolvenza fraudolenta, chiarendo i termini per l’estinzione reato insolvenza fraudolenta attraverso il pagamento del debito. La pronuncia stabilisce che l’integrale adempimento dell’obbligazione può avvenire in qualsiasi momento prima che la condanna diventi definitiva, anche dopo le sentenze di primo e secondo grado, portando all’annullamento della condanna stessa. Questa decisione offre una via d’uscita cruciale per l’imputato e sottolinea la prevalenza dell’interesse del creditore al risarcimento.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da una condanna per il reato di insolvenza fraudolenta, ex art. 641 del codice penale, emessa dal Tribunale monocratico di Monza. La sentenza veniva parzialmente riformata in appello dalla Corte di Appello di Milano, che si limitava a ridurre la pena inflitta. L’imputato, non rassegnato, decideva di presentare ricorso per Cassazione tramite il suo difensore. Il motivo principale del ricorso era la mancata declaratoria di estinzione del reato, nonostante l’avvenuto pagamento integrale del debito prima della condanna definitiva.

La Causa Estintiva dell’Insolvenza Fraudolenta

Il fulcro della difesa si basava sull’articolo 641, secondo comma, del codice penale. Questa norma prevede una causa speciale di estinzione del reato qualora l’obbligazione venga adempiuta prima della condanna. La difesa ha sostenuto che tale adempimento era avvenuto e ha fornito la prova, allegando al ricorso la ricevuta di un bonifico che saldava l’intera somma dovuta alla persona offesa. La questione giuridica cruciale era stabilire fino a quale momento del procedimento penale tale pagamento potesse essere considerato valido ai fini dell’estinzione.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Estinzione del Reato

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Richiamando un proprio precedente orientamento (Sez. 2, n. 21097 del 10/05/2023), i giudici hanno ribadito che l’integrale adempimento dell’obbligazione, per estinguere il reato di insolvenza fraudolenta, deve avvenire prima che la condanna diventi definitiva. Questo significa che il pagamento è efficace anche se effettuato dopo la sentenza di primo o di secondo grado, purché intervenga prima della decisione della Cassazione.

Le Motivazioni

La Corte ha operato una distinzione netta tra la causa di estinzione prevista specificamente per l’insolvenza fraudolenta e la generica attenuante del risarcimento del danno (art. 62, n. 6, cod. pen.). Quest’ultima, infatti, per essere applicata richiede che il risarcimento avvenga “prima del giudizio”, ovvero prima dell’apertura del dibattimento di primo grado. La norma sull’insolvenza fraudolenta, invece, utilizzando l’espressione “prima della condanna”, si riferisce al momento in cui la sentenza passa in giudicato, ovvero diventa irrevocabile. Nel caso di specie, avendo la difesa provato l’avvenuto pagamento dell’intera somma contestata, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del reato.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un’interpretazione favorevole all’imputato, ponendo l’accento sulla tutela del creditore. La possibilità di estinguere il reato pagando il debito fino all’ultimo grado di giudizio incentiva la risoluzione della controversia economica alla base del procedimento penale. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna, poiché il reato per cui si procedeva doveva considerarsi estinto per avvenuto integrale adempimento dell’obbligazione, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria.

È possibile estinguere il reato di insolvenza fraudolenta dopo essere stati condannati in primo e secondo grado?
Sì, la sentenza chiarisce che il pagamento integrale del debito può avvenire anche dopo le sentenze di primo e secondo grado, purché sia effettuato prima che la condanna diventi definitiva, ovvero prima della decisione della Corte di Cassazione.

Qual è la differenza tra l’estinzione del reato per pagamento e l’attenuante del risarcimento del danno?
L’estinzione del reato di insolvenza fraudolenta (art. 641 c.p.) si verifica con il pagamento prima della condanna definitiva. L’attenuante comune del risarcimento del danno (art. 62, n. 6, c.p.) richiede invece che il risarcimento avvenga “prima del giudizio”, cioè prima dell’inizio del processo di primo grado.

Che tipo di prova è necessaria per dimostrare l’avvenuto pagamento?
Nel caso esaminato, la difesa ha depositato la ricevuta di un bonifico bancario per l’intero importo del debito a favore della persona offesa. Questa prova è stata ritenuta sufficiente dalla Corte per dichiarare l’estinzione del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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