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Estinzione pena pecuniaria: l’iscrizione a ruolo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un Procuratore che chiedeva l’estinzione di una sanzione pecuniaria per decorso del tempo. La Corte ha stabilito un principio cruciale sull’estinzione pena pecuniaria: il termine di prescrizione cessa di decorrere non con la notifica al condannato, ma con il momento, antecedente, dell’iscrizione a ruolo del debito. Tale atto manifesta in modo inequivocabile la volontà dello Stato di procedere alla riscossione, interrompendo l’inerzia che è alla base della prescrizione.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Estinzione Pena Pecuniaria: La Cassazione chiarisce quando si ferma la prescrizione

L’estinzione pena pecuniaria per decorso del tempo è un istituto giuridico che bilancia l’esigenza di certezza del diritto con la potestà punitiva dello Stato. Ma qual è l’esatto momento in cui il “cronometro” della prescrizione si ferma? Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce su un punto cruciale, stabilendo che l’atto determinante non è la notifica al condannato, ma la precedente iscrizione a ruolo del debito. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna a una multa di 200 euro, divenuta definitiva nel dicembre 2010. Trascorsi diversi anni, il Pubblico Ministero presso il Tribunale competente ha richiesto al Giudice dell’esecuzione di dichiarare l’estinzione della pena per prescrizione. Il Giudice, tuttavia, ha respinto tale richiesta, ritenendo che la procedura di riscossione fosse stata avviata in tempo utile. Il Pubblico Ministero ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la pena dovesse considerarsi estinta per il semplice decorso del tempo, non essendo intervenuti atti idonei a interrompere la prescrizione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del Pubblico Ministero, confermando la decisione del Giudice dell’esecuzione. La sentenza stabilisce un principio fondamentale: il termine di prescrizione della pena pecuniaria cessa di decorrere nel momento in cui lo Stato manifesta concretamente la sua volontà di riscuotere la sanzione. Questo momento è stato individuato nell’iscrizione a ruolo della somma dovuta.

Le Motivazioni della Corte sull’Estinzione Pena Pecuniaria

La Corte ha sviluppato un’articolata motivazione per giungere a questa conclusione, distinguendo nettamente tra la fase penale e quella della riscossione civile.

Cessazione e non Interruzione della Prescrizione

Il primo punto chiarito dai Giudici è che, nel sistema dell’esecuzione della pena, non si parla propriamente di “interruzione” della prescrizione come avviene per i reati. Piuttosto, si verifica una “cessazione” definitiva della sua decorrenza. L’inizio della procedura esecutiva, infatti, è un fatto impeditivo che blocca permanentemente il decorso del tempo ai fini dell’estinzione. Da quel momento in poi, le tempistiche della procedura di riscossione diventano irrilevanti per la prescrizione della pena.

L’Atto Decisivo: L’Iscrizione a Ruolo

Il cuore della motivazione risiede nell’individuazione dell’atto che segna l’inizio dell’esecuzione. La Corte, richiamando precedenti orientamenti, afferma che l’iscrizione a ruolo da parte del concessionario della riscossione è la manifestazione univoca della vis ac potestas punitiva dello Stato. È questo l’atto che pone fine all’inerzia statale, presupposto logico della prescrizione. La prescrizione, infatti, sanziona il mancato esercizio di un diritto per un determinato periodo. Con l’iscrizione a ruolo, lo Stato esercita attivamente il suo diritto alla riscossione, facendo cessare la decorrenza del termine.

La Corte sottolinea come questo atto sia perfetto ed efficace sin dalla sua emissione, a prescindere dalla sua comunicazione al destinatario. La successiva notifica della cartella esattoriale appartiene a una fase successiva, quella della riscossione, che segue le regole del diritto civile ma non incide sulla già avvenuta cessazione della prescrizione penale.

Conclusioni

La sentenza in esame offre un chiarimento di notevole importanza pratica. Stabilisce che, per evitare l’estinzione pena pecuniaria, è sufficiente che l’amministrazione attivi la procedura di riscossione mediante l’iscrizione a ruolo entro i termini di legge. Questa interpretazione rafforza la potestà esecutiva dello Stato, ancorando la cessazione della prescrizione a un atto interno dell’amministrazione che manifesta la volontà di agire, piuttosto che al momento, spesso successivo e aleatorio, della notifica al debitore. Per i cittadini, ciò significa che la pendenza di una pena pecuniaria non può essere considerata estinta solo perché non è stata ancora ricevuta una cartella di pagamento, se lo Stato ha già compiuto l’atto formale per avviare la riscossione.

Quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per una pena pecuniaria?
Il termine inizia a decorrere dal giorno in cui la sentenza di condanna è divenuta definitiva e irrevocabile.

Quale atto impedisce l’estinzione della pena pecuniaria per decorso del tempo?
L’atto che impedisce l’estinzione, facendo cessare la decorrenza del termine, è l’iscrizione a ruolo della pretesa di pagamento da parte del concessionario della riscossione.

La notifica della cartella di pagamento al condannato è necessaria per fermare la prescrizione della pena?
No. Secondo la sentenza, la cessazione della decorrenza del termine di prescrizione avviene con il momento, precedente, dell’iscrizione a ruolo, poiché questo atto manifesta la volontà dello Stato di eseguire la pena, indipendentemente dalla successiva notifica al debitore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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